L’ossibenzone, o benzofenone-3, è un filtro solare molto diffuso, in quanto offre una protezione dai raggi solari ad ampio spettro, proteggendo quindi sia dagli UVA che dagli UVB. Per questo motivo è uno dei filtri più utilizzati nei prodotti solari, è presente anche in molti altri prodotti per la cura della persona. Negli ultimi anni sono però emersi numerosi dubbi sulla sua sicurezza per la salute umana e per l’ecosistema marino. Nell’uomo è stato segnalato come l’ossibenzone provoca reazioni allergiche da contatto e fotocontatto, viene assorbito per via percutanea essendo rilevato nelle urine, nel sangue, nel latte materno e nella placenta, è un interferente endocrino ed è stato collegato alla malattia di Hirschsprung. Per l’ambiente marino è stato dimostrato come interagisce negativamente con la vita di pesci, molluschi, cozze e alghe; particolarmente rilevante è il suo effetto sui coralli, ne accelera il processo di sbiancamento, portando alla morte delle barriere coralline, con gravi conseguenze su tutto l’ecosistema marino. Tutte queste evidenze scientifiche hanno portato l’Unione Europea a ridurne le concentrazioni ammesse nei prodotti solari e nei cosmetici; anche gli Stati Uniti hanno richiesto ulteriori studi per valutare la sua effettiva sicurezza. Alcuni Paesi come le Hawaii, le Isole Vergini Americane, Aruba e Palau hanno applicato delle restrizioni sull’utilizzo e la vendita di prodotti solari contenenti ossibenzone. Si evidenzia come sia necessario sviluppare filtri solari alternativi, sicuri per l’uomo e per l’ambiente, senza però trascurare l’importanza di una corretta fotoprotezione. L’esposizione ai raggi solari rappresenta infatti un fattore determinante nello sviluppo di numerosi danni cutanei e tumori alla pelle.

Effetti del filtro UV ossibenzone: protezione cutanea e problematiche ambientali

BOTTIROLI, GIULIA
2024/2025

Abstract

L’ossibenzone, o benzofenone-3, è un filtro solare molto diffuso, in quanto offre una protezione dai raggi solari ad ampio spettro, proteggendo quindi sia dagli UVA che dagli UVB. Per questo motivo è uno dei filtri più utilizzati nei prodotti solari, è presente anche in molti altri prodotti per la cura della persona. Negli ultimi anni sono però emersi numerosi dubbi sulla sua sicurezza per la salute umana e per l’ecosistema marino. Nell’uomo è stato segnalato come l’ossibenzone provoca reazioni allergiche da contatto e fotocontatto, viene assorbito per via percutanea essendo rilevato nelle urine, nel sangue, nel latte materno e nella placenta, è un interferente endocrino ed è stato collegato alla malattia di Hirschsprung. Per l’ambiente marino è stato dimostrato come interagisce negativamente con la vita di pesci, molluschi, cozze e alghe; particolarmente rilevante è il suo effetto sui coralli, ne accelera il processo di sbiancamento, portando alla morte delle barriere coralline, con gravi conseguenze su tutto l’ecosistema marino. Tutte queste evidenze scientifiche hanno portato l’Unione Europea a ridurne le concentrazioni ammesse nei prodotti solari e nei cosmetici; anche gli Stati Uniti hanno richiesto ulteriori studi per valutare la sua effettiva sicurezza. Alcuni Paesi come le Hawaii, le Isole Vergini Americane, Aruba e Palau hanno applicato delle restrizioni sull’utilizzo e la vendita di prodotti solari contenenti ossibenzone. Si evidenzia come sia necessario sviluppare filtri solari alternativi, sicuri per l’uomo e per l’ambiente, senza però trascurare l’importanza di una corretta fotoprotezione. L’esposizione ai raggi solari rappresenta infatti un fattore determinante nello sviluppo di numerosi danni cutanei e tumori alla pelle.
2024
Effects of the UV filter oxybenzone: skin protection and enviromental issues
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/31368