Studio cross-sectional sulla Teoria della Mente nell'emicrania

La Teoria della Mente (ToM), intesa come la capacità di attribuire stati mentali – pensieri, credenze, emozioni, desideri e intenzioni – a sé stessi e agli altri, costituisce un elemento fondamentale delle interazioni sociali. Compromissioni nelle abilità di mentalizzazione possono pregiudicare in modo rilevante il funzionamento interpersonale. Recenti evidenze suggeriscono che la ToM possa risultare deficitaria nei soggetti affetti da emicrania, in particolare nei pazienti con forme croniche della malattia. Tuttavia, la ricerca in tale ambito risulta ancora relativamente limitata e inesplorata. Per colmare tale lacuna, il presente studio si è posto l’obiettivo di confrontare il profilo socio-cognitivo di individui con emicrania cronica (CM), emicrania episodica (EM) e controlli sani (HC), avvalendosi di misure in grado di valutare non solo le abilità di Teoria della Mente, bensì anche la propensione spontanea al ragionamento mentalistico. I risultati ottenuti hanno evidenziato compromissioni significative nelle abilità di ToM nei pazienti con emicrania cronica, in particolare nella componente affettiva. Nello specifico, tale gruppo clinico ha mostrato una tendenza all’iper-mentalizzazione affettiva, ovvero a fornire elaborazioni eccessive e distorte degli stati emotivi altrui. Inoltre, la cronicizzazione del disturbo è risultata associata a una maggiore inclinazione ad assumere una prospettiva altercentrica e a una minore propensione spontanea alla cooperazione sociale. Tali evidenze potrebbero riflettere alterazioni neurocognitive sottostanti in grado di ostacolare un’adeguata distinzione sé-altro in tali soggetti. L’ipotesi avanzata assume, tuttavia, una valenza puramente esplorativa, e necessita di ulteriori approfondimenti empirici. I risultati emersi presentano una rilevante importanza clinica, evidenziando la necessità di implementare interventi preventivi mirati al potenziamento delle abilità socio-cognitive nei pazienti con emicrania.