Lo scopo dell’elaborato è quello di comprendere il livello di consapevolezza degli utenti, riguardo alla circolazione dei loro dati personali online. Il percorso, diviso in tre capitoli, si fa spazio tra diverse tematiche, tra cui uno studio dei dati, dei big data, dei dark data, della gestione dei dati personali, fino ad arrivare ad argomenti come la nascita della privacy. Verrà definito il ciclo di vita dei dati (o meglio, big data, in riferimento all’enorme quantità di informazioni raccolte in internet), composto da cinque fasi: creazione, storage, condivisione ed utilizzo, archiviazione, eliminazione. Tutti i dati che vengono raccolti, e non vengono calcolati, sono definiti dark data, proprio perché esistono, ma non sono presi in considerazione e possono creare problemi. Successivamente si ripercorre, in breve, l’evoluzione della giurisprudenza che definisce le regole del rispetto della privacy e dei dati personali. Nello specifico, si cerca di analizzare l’equilibrio tra la libera circolazione dei dati da una parte, e la tutela del singolo dall’altra. Le norme, che regolano il trattamento di dati personali, sono state molte, nello specifico, sono state osservate in questo elaborato, la Direttiva 95/46/CE, la Direttiva 2002/58/CE, il Decreto legislativo n. 196 del 2003, ed un focus particolare è stato posto sul Regolamento Europeo 2016/679. Vengono visti da vicino anche temi come il cloud computing e l’IoT, i nuovi ambienti in cui si sviluppa il ciclo dei dati. Da queste due grandi innovazioni, derivano grandi cambiamenti sotto il punto di vista giuridico. Se prima, si definiva interessato chi forniva i dati e titolare chi li gestiva, adesso, tramite cloud computing e IoT, si hanno processi diversi, proprio perché queste nuove tecnologie, per funzionare, hanno bisogno di informazioni costanti e continue, senza interruzioni (ciò vuol dire una quantità di dati esosa). Al termine dell’elaborato, è stato analizzato un campione ristretto di 52 persone, per capire quanto quest’ultime siano consapevoli della raccolta di dati personali online, e se il cosiddetto paradosso della privacy fosse diffuso ancora oggi. Le persone affermano di tenere molto alla loro privacy, ma non molte rispecchiano questa dichiarazione attraverso il loro comportamento.
Big data, GDPR e paradosso della privacy. Analisi della consapevolezza degli utenti riguardo ai dati personali online
PUGLIANO, CECILIA
2022/2023
Abstract
Lo scopo dell’elaborato è quello di comprendere il livello di consapevolezza degli utenti, riguardo alla circolazione dei loro dati personali online. Il percorso, diviso in tre capitoli, si fa spazio tra diverse tematiche, tra cui uno studio dei dati, dei big data, dei dark data, della gestione dei dati personali, fino ad arrivare ad argomenti come la nascita della privacy. Verrà definito il ciclo di vita dei dati (o meglio, big data, in riferimento all’enorme quantità di informazioni raccolte in internet), composto da cinque fasi: creazione, storage, condivisione ed utilizzo, archiviazione, eliminazione. Tutti i dati che vengono raccolti, e non vengono calcolati, sono definiti dark data, proprio perché esistono, ma non sono presi in considerazione e possono creare problemi. Successivamente si ripercorre, in breve, l’evoluzione della giurisprudenza che definisce le regole del rispetto della privacy e dei dati personali. Nello specifico, si cerca di analizzare l’equilibrio tra la libera circolazione dei dati da una parte, e la tutela del singolo dall’altra. Le norme, che regolano il trattamento di dati personali, sono state molte, nello specifico, sono state osservate in questo elaborato, la Direttiva 95/46/CE, la Direttiva 2002/58/CE, il Decreto legislativo n. 196 del 2003, ed un focus particolare è stato posto sul Regolamento Europeo 2016/679. Vengono visti da vicino anche temi come il cloud computing e l’IoT, i nuovi ambienti in cui si sviluppa il ciclo dei dati. Da queste due grandi innovazioni, derivano grandi cambiamenti sotto il punto di vista giuridico. Se prima, si definiva interessato chi forniva i dati e titolare chi li gestiva, adesso, tramite cloud computing e IoT, si hanno processi diversi, proprio perché queste nuove tecnologie, per funzionare, hanno bisogno di informazioni costanti e continue, senza interruzioni (ciò vuol dire una quantità di dati esosa). Al termine dell’elaborato, è stato analizzato un campione ristretto di 52 persone, per capire quanto quest’ultime siano consapevoli della raccolta di dati personali online, e se il cosiddetto paradosso della privacy fosse diffuso ancora oggi. Le persone affermano di tenere molto alla loro privacy, ma non molte rispecchiano questa dichiarazione attraverso il loro comportamento.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/3187