This thesis examines the concept of “refusal to supply” in the context of digital markets, focusing on its implications for competition, innovation and regulatory policy within the European Union. First, it describes the main features and peculiarities of digital markets – such as strong network effects, the advantages deriving from data ownership and its use, economies of scale and scope, switching costs and lock-in effects – which all influence market power dynamics and innovation processes. Then, the study analyses how EU case law and the European Commission’s decision-making practice regarding the prohibition of abuse of dominant position under Article 102 of the Treaty on the Functioning of the European Union (the TFEU) have evolved, with particular reference to “refusal to supply”. Special attention is given to cases where dominant firms restrict access to essential digital resources, such as data, platforms or information necessary for interoperability. Through the examination of Commission decisions and the judgements of the Court of Justice of the European Union, the research reconstructs the existing legal framework, highlighting the flexibility of the “refusal to supply” doctrine and its ability to adapt to the specific features of digital markets. The thesis further investigates how the Digital Markets Act (the DMA) seeks to complement the legal and regulatory framework on “refusals to supply” with regard to major technology companies, by introducing ex-ante obligations for so-called “gatekeepers”. The DMA is conceived as a complementary instrument of Article 102 TFEU (as well as the other classical provisions of EU competition law), aimed at addressing abuses of market power that arise from the structural combination of digital ecosystems’ features, and it represents an important step toward fairer and more contestable markets. In conclusion, the thesis shows that a balanced approach, able to preserve innovation incentives while ensuring market contestability, is essential to achieve fairness and sustainable competition and growth in the digital economy.

La presente tesi esamina la fattispecie del “rifiuto a contrarre” nel contesto dei mercati digitali, concentrandosi sulle implicazioni che questa dottrina può avere sulla concorrenza, l’innovazione e le politiche regolatorie all’interno dell’Unione Europea. In primo luogo, vengono descritte le caratteristiche e le peculiarità dei mercati digitali – come i forti “network effects”, i vantaggi derivanti dalla proprietà e dall’uso dei dati, le economie di scala e scopo, gli “switching costs” e gli effetti di lock-in – che influenzano le dinamiche del potere di mercato e dell’innovazione. Successivamente, lo studio analizza come si sia evoluta la giurisprudenza euro-unitaria e la pratica decisionale della Commissione relativa all’applicazione del divieto di abuso di posizione dominante, stabilito dell’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), con particolare riferimento al “rifiuto a contrarre”, soffermandosi sui casi in cui le imprese dominanti limitano l’accesso a risorse digitali essenziali, come dati, piattaforme o informazioni necessarie all’interoperabilità. In particolare, attraverso lo studio delle decisioni della Commissione e delle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione Europea, la ricerca ricostruisce il quadro normativo vigente, evidenziando la duttilità della fattispecie del “rifiuto a contrarre”, che ha saputo adattarsi alle peculiarità dei mercati digitali. La tesi approfondisce poi come il Digital Markets Act (DMA) intenda integrare il quadro giuridico e regolatorio esistente in materia di “rifiuto a contrarre” nei confronti dei grandi colossi tecnologici, introducendo obblighi ex-ante per i cosiddetti “gatekeepers”. Il DMA è considerato uno strumento complementare all’articolo 102 TFUE (nonché alle disposizioni generali del diritto della concorrenza dell’UE), volto a contrastare gli abusi di potere di mercato derivanti dalle caratteristiche strutturali degli ecosistemi digitali, rappresentando un passo importante verso mercati più equi e contendibili. In conclusione, la tesi sostiene che un approccio equilibrato, capace di preservare gli incentivi all’innovazione e, al tempo stesso, di garantire la contendibilità del mercato sia essenziale per promuovere equità, concorrenza e crescita sostenibile nell’economia digitale.

Rifiuto a Contrarre nei Mercati Digitali: Concorrenza, Innovazione e Regolazione

VERENINI, VITTORIA MARIA
2024/2025

Abstract

This thesis examines the concept of “refusal to supply” in the context of digital markets, focusing on its implications for competition, innovation and regulatory policy within the European Union. First, it describes the main features and peculiarities of digital markets – such as strong network effects, the advantages deriving from data ownership and its use, economies of scale and scope, switching costs and lock-in effects – which all influence market power dynamics and innovation processes. Then, the study analyses how EU case law and the European Commission’s decision-making practice regarding the prohibition of abuse of dominant position under Article 102 of the Treaty on the Functioning of the European Union (the TFEU) have evolved, with particular reference to “refusal to supply”. Special attention is given to cases where dominant firms restrict access to essential digital resources, such as data, platforms or information necessary for interoperability. Through the examination of Commission decisions and the judgements of the Court of Justice of the European Union, the research reconstructs the existing legal framework, highlighting the flexibility of the “refusal to supply” doctrine and its ability to adapt to the specific features of digital markets. The thesis further investigates how the Digital Markets Act (the DMA) seeks to complement the legal and regulatory framework on “refusals to supply” with regard to major technology companies, by introducing ex-ante obligations for so-called “gatekeepers”. The DMA is conceived as a complementary instrument of Article 102 TFEU (as well as the other classical provisions of EU competition law), aimed at addressing abuses of market power that arise from the structural combination of digital ecosystems’ features, and it represents an important step toward fairer and more contestable markets. In conclusion, the thesis shows that a balanced approach, able to preserve innovation incentives while ensuring market contestability, is essential to achieve fairness and sustainable competition and growth in the digital economy.
2024
Refusal to Supply in Digital Markets: Competition, Innovation and Regulation
La presente tesi esamina la fattispecie del “rifiuto a contrarre” nel contesto dei mercati digitali, concentrandosi sulle implicazioni che questa dottrina può avere sulla concorrenza, l’innovazione e le politiche regolatorie all’interno dell’Unione Europea. In primo luogo, vengono descritte le caratteristiche e le peculiarità dei mercati digitali – come i forti “network effects”, i vantaggi derivanti dalla proprietà e dall’uso dei dati, le economie di scala e scopo, gli “switching costs” e gli effetti di lock-in – che influenzano le dinamiche del potere di mercato e dell’innovazione. Successivamente, lo studio analizza come si sia evoluta la giurisprudenza euro-unitaria e la pratica decisionale della Commissione relativa all’applicazione del divieto di abuso di posizione dominante, stabilito dell’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), con particolare riferimento al “rifiuto a contrarre”, soffermandosi sui casi in cui le imprese dominanti limitano l’accesso a risorse digitali essenziali, come dati, piattaforme o informazioni necessarie all’interoperabilità. In particolare, attraverso lo studio delle decisioni della Commissione e delle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione Europea, la ricerca ricostruisce il quadro normativo vigente, evidenziando la duttilità della fattispecie del “rifiuto a contrarre”, che ha saputo adattarsi alle peculiarità dei mercati digitali. La tesi approfondisce poi come il Digital Markets Act (DMA) intenda integrare il quadro giuridico e regolatorio esistente in materia di “rifiuto a contrarre” nei confronti dei grandi colossi tecnologici, introducendo obblighi ex-ante per i cosiddetti “gatekeepers”. Il DMA è considerato uno strumento complementare all’articolo 102 TFUE (nonché alle disposizioni generali del diritto della concorrenza dell’UE), volto a contrastare gli abusi di potere di mercato derivanti dalle caratteristiche strutturali degli ecosistemi digitali, rappresentando un passo importante verso mercati più equi e contendibili. In conclusione, la tesi sostiene che un approccio equilibrato, capace di preservare gli incentivi all’innovazione e, al tempo stesso, di garantire la contendibilità del mercato sia essenziale per promuovere equità, concorrenza e crescita sostenibile nell’economia digitale.
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Descrizione: Rifiuto a Contrarre nei Mercati Digitali: Concorrenza, Innovazione e Regolazione (titolo in Italiano) Tesi Compilativa di Vittoria Maria Verenini (matricola 539638) Relatore: Professor Negrinotti Matteo Pierangelo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/31943