Il disturbo di personalità borderline è storicamente quello che più si è prestato ad una lettura di patologia al limite tra nevrosi e psicosi, e ha posto questioni importanti rispetto al trattamento ed alla possibilità di un approccio psicoanalitico. Il dato che emerge con evidenza è che nel soggetto borderline il significato del sintomo freudiano ha subìto una trasformazione, svuotandosi inesorabilmente della sua portata simbolica per appiattirsi sull’agìto, sul godimento vuoto, sulla dispersione della parola. Refrattario alla parola, impermeabile al transfert, caratterizzato spesso da un narcisismo radicale, irrigidito in una serie di tratti che trovano nell’agìto impulsivo le modalità di espressione di un’emotività difficilmente controllata e controllabile, il paziente border sembra soffrire dell’impossibilità di esprimere il proprio inconscio attraverso il sintomo inteso come enigma che interroga, che rimanda ad altro, che significa. Eppure, la sua profonda sofferenza, l’angoscia di cui è portatore e che scava vuoti abissali nella sua esistenza, ci dice che siamo di fronte ad un disturbo vero, autentico, che chiede non solo di essere trattato ma, ancora prima, di essere compreso. L’obiettivo della mia tesi non è quello di trarre delle conclusioni sul tipo di disturbo o di mettere a confronto diverse ipotesi esplicative o eziopatogenetiche, quanto piuttosto quello di dare una chiave di lettura della personalità border come forma particolare e storicamente condizionata di fenomeno trans-strutturale. Il fatto che sia proprio la relazione con i pazienti borderline in Comunità, ampiamente trattata con la presentazione di casi clinici e testimonianze, a suscitare riflessioni del genere, è forse il segno che le nuove psicopatologie rimescolano le carte, provocano, inquietano e mettono in discussione, se non apertamente in crisi, prassi terapeutiche e approcci teorici consolidati, costringendo chiunque sia implicato in una relazione di cura a fare i conti con l’emergere di una nuova sofferenza psichica che più che mai appare legata al discorso sociale ed all’epoca in cui viviamo.

Sintomo e soglia nel disturbo borderline. Un'esperienza di Comunità.

LEONELLI, EMILIA
2019/2020

Abstract

Il disturbo di personalità borderline è storicamente quello che più si è prestato ad una lettura di patologia al limite tra nevrosi e psicosi, e ha posto questioni importanti rispetto al trattamento ed alla possibilità di un approccio psicoanalitico. Il dato che emerge con evidenza è che nel soggetto borderline il significato del sintomo freudiano ha subìto una trasformazione, svuotandosi inesorabilmente della sua portata simbolica per appiattirsi sull’agìto, sul godimento vuoto, sulla dispersione della parola. Refrattario alla parola, impermeabile al transfert, caratterizzato spesso da un narcisismo radicale, irrigidito in una serie di tratti che trovano nell’agìto impulsivo le modalità di espressione di un’emotività difficilmente controllata e controllabile, il paziente border sembra soffrire dell’impossibilità di esprimere il proprio inconscio attraverso il sintomo inteso come enigma che interroga, che rimanda ad altro, che significa. Eppure, la sua profonda sofferenza, l’angoscia di cui è portatore e che scava vuoti abissali nella sua esistenza, ci dice che siamo di fronte ad un disturbo vero, autentico, che chiede non solo di essere trattato ma, ancora prima, di essere compreso. L’obiettivo della mia tesi non è quello di trarre delle conclusioni sul tipo di disturbo o di mettere a confronto diverse ipotesi esplicative o eziopatogenetiche, quanto piuttosto quello di dare una chiave di lettura della personalità border come forma particolare e storicamente condizionata di fenomeno trans-strutturale. Il fatto che sia proprio la relazione con i pazienti borderline in Comunità, ampiamente trattata con la presentazione di casi clinici e testimonianze, a suscitare riflessioni del genere, è forse il segno che le nuove psicopatologie rimescolano le carte, provocano, inquietano e mettono in discussione, se non apertamente in crisi, prassi terapeutiche e approcci teorici consolidati, costringendo chiunque sia implicato in una relazione di cura a fare i conti con l’emergere di una nuova sofferenza psichica che più che mai appare legata al discorso sociale ed all’epoca in cui viviamo.
2019
Symptom and threshold in border personality disorder. A Community experience.
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