Il presente lavoro analizza due opere poetiche di autori irlandesi in lingua inglese pubblicate rispettivamente, nel 1968 e nel 1972, The Battle of Aughrim di Richard Murphy e The Rough Field di John Montague. Entrambe pubblicate nella loro forma definitiva dopo lunghi anni di gestazione, le opere in oggetto presentano due visioni che si intersecano nel rappresentare in forma poetico-narrativa la storia irlandese da prospettive diverse e complementari: da una parte, l’appartenenza a una famiglia dell’Ascendancy protestante anglo-irlandese per Murphy, che vive e pubblica nella Repubblica d’Irlanda; dall’altra, le origini cattoliche e nordirlandesi di John Montague, nato a Brooklyn da genitori emigrati dall’Ulster dopo la divisione politica del 1922, che torna all’età di quattro anni nella contea di Tyrone e, dopo gli anni di formazione nell’Ulster e a Dublino, conduce una vita cosmopolita tra l’Irlanda, la Francia e gli Stati Uniti. Entrambi i poeti rappresentano, nelle opere considerate, un viaggio all’interno di sé stessi, per definire o ritrovare la propria identità; allo stesso tempo, indagano, attraverso un viaggio nella storia, le radici della divisione dell’Irlanda, risalendo a un momento simbolo. Tale momento, per Murphy, è la battaglia di Aughrim, del 1691, che segna la definitiva affermazione del dominio inglese, l’inizio dell’era delle Penal Laws e dell’età d’oro dell’Ascendancy anglo-irlandese. Montague prende invece come punto di riferimento la sconfitta di Hugh O’Neill a Kinsale nel 1601, momento in cui la logica della colonizzazione inglese dell’isola, con la definitiva riconquista ad opera dei Tudor, provoca la caduta del vecchio ordine gaelico. Il lavoro presenta dapprima un riassunto del quadro storico di riferimento rispetto ai due momenti sopra citati, passando poi a rappresentare brevemente la situazione dell’Irlanda negli anni Sessanta del Novecento, epoca di redazione delle due opere, fino all’inizio della guerra civile nell’Irlanda del Nord. Successivamente, viene brevemente indagata la relazione tra storia e memoria in ambito irlandese, con riferimento alle diverse modalità del ricordo nelle comunità cattoliche e protestanti e alle caratteristiche della memoria in un contesto postcoloniale. Vengono poi analizzate nel dettaglio le due opere poetiche premettendo, per ciascun autore, una riflessione più generale. Per quanto riguarda Murphy, tale riflessione riguarda la sua posizione come erede dell’Ascendancy e il suo desiderio di riconnettersi e riconoscersi nell’appartenenza alla vita delle comunità irlandesi dell’Ovest dell’isola, dove ha scelto di vivere; per quanto riguarda Montague, viene considerato il suo ruolo nell’ambito dei nuovi sviluppi che la poesia irlandese in lingua inglese presenta tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, oltre che la ricerca della ricomposizione delle proprie origini nell’ambito del suo approccio cosmopolita. Per entrambe le opere, si analizzano in dettaglio le sezioni in cui sono suddivise, con attenzione agli aspetti formali e di contenuto, evidenziando nel contempo alcune delle principali posizioni della critica sulle stesse. Nell’ultimo capitolo, viene infine adottato un approccio comparativo tra le due opere, che mira a sottolineare le loro differenze e i loro aspetti complementari. L’analisi riguarda sia quanto detto in relazione alle modalità del ricordo nelle due comunità, sia il modo in cui i due poeti affrontano gli stessi nodi storici e culturali, dalle divisioni religiose agli aspetti della modernità che cancellano i vecchi stili di vita, quali elementi che ancora influiscono sulle rispettive esperienze e sulla ricerca della propria identità.
A tale of two Irelands: history and poetry in Richard Murphy’s The Battle of Aughrim and John Montague’s The Rough Field
SCALIA, DAVIDE
2022/2023
Abstract
Il presente lavoro analizza due opere poetiche di autori irlandesi in lingua inglese pubblicate rispettivamente, nel 1968 e nel 1972, The Battle of Aughrim di Richard Murphy e The Rough Field di John Montague. Entrambe pubblicate nella loro forma definitiva dopo lunghi anni di gestazione, le opere in oggetto presentano due visioni che si intersecano nel rappresentare in forma poetico-narrativa la storia irlandese da prospettive diverse e complementari: da una parte, l’appartenenza a una famiglia dell’Ascendancy protestante anglo-irlandese per Murphy, che vive e pubblica nella Repubblica d’Irlanda; dall’altra, le origini cattoliche e nordirlandesi di John Montague, nato a Brooklyn da genitori emigrati dall’Ulster dopo la divisione politica del 1922, che torna all’età di quattro anni nella contea di Tyrone e, dopo gli anni di formazione nell’Ulster e a Dublino, conduce una vita cosmopolita tra l’Irlanda, la Francia e gli Stati Uniti. Entrambi i poeti rappresentano, nelle opere considerate, un viaggio all’interno di sé stessi, per definire o ritrovare la propria identità; allo stesso tempo, indagano, attraverso un viaggio nella storia, le radici della divisione dell’Irlanda, risalendo a un momento simbolo. Tale momento, per Murphy, è la battaglia di Aughrim, del 1691, che segna la definitiva affermazione del dominio inglese, l’inizio dell’era delle Penal Laws e dell’età d’oro dell’Ascendancy anglo-irlandese. Montague prende invece come punto di riferimento la sconfitta di Hugh O’Neill a Kinsale nel 1601, momento in cui la logica della colonizzazione inglese dell’isola, con la definitiva riconquista ad opera dei Tudor, provoca la caduta del vecchio ordine gaelico. Il lavoro presenta dapprima un riassunto del quadro storico di riferimento rispetto ai due momenti sopra citati, passando poi a rappresentare brevemente la situazione dell’Irlanda negli anni Sessanta del Novecento, epoca di redazione delle due opere, fino all’inizio della guerra civile nell’Irlanda del Nord. Successivamente, viene brevemente indagata la relazione tra storia e memoria in ambito irlandese, con riferimento alle diverse modalità del ricordo nelle comunità cattoliche e protestanti e alle caratteristiche della memoria in un contesto postcoloniale. Vengono poi analizzate nel dettaglio le due opere poetiche premettendo, per ciascun autore, una riflessione più generale. Per quanto riguarda Murphy, tale riflessione riguarda la sua posizione come erede dell’Ascendancy e il suo desiderio di riconnettersi e riconoscersi nell’appartenenza alla vita delle comunità irlandesi dell’Ovest dell’isola, dove ha scelto di vivere; per quanto riguarda Montague, viene considerato il suo ruolo nell’ambito dei nuovi sviluppi che la poesia irlandese in lingua inglese presenta tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, oltre che la ricerca della ricomposizione delle proprie origini nell’ambito del suo approccio cosmopolita. Per entrambe le opere, si analizzano in dettaglio le sezioni in cui sono suddivise, con attenzione agli aspetti formali e di contenuto, evidenziando nel contempo alcune delle principali posizioni della critica sulle stesse. Nell’ultimo capitolo, viene infine adottato un approccio comparativo tra le due opere, che mira a sottolineare le loro differenze e i loro aspetti complementari. L’analisi riguarda sia quanto detto in relazione alle modalità del ricordo nelle due comunità, sia il modo in cui i due poeti affrontano gli stessi nodi storici e culturali, dalle divisioni religiose agli aspetti della modernità che cancellano i vecchi stili di vita, quali elementi che ancora influiscono sulle rispettive esperienze e sulla ricerca della propria identità.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/3319