The path of the image from the video art of the Sixties to Italian experimental cinema. A narrative that passes through experiments, exhibitions, exhibitions and meetings, which have defined the rise and crisis of video art, from a futuristic tool expressing the fervor of the Sixties until its failure, in the Eighties, in which it was downgraded to culture visual. Nobody was able to grasp the message of video art, everyone limited themselves to observing it and grasping it in its physical sense and not in its theoretical research. In Italy the path of the video medium was parallel to the international one, but it was based on the numerous and varied experiments of artistic cinema, which for almost twenty years replaced video art as the favorite visual medium for artistic research until its arrival, a few years later than the United States. Over the decades, through ups and downs, the boundaries between video art and cinema have become blurred, also thanks to the introduction of video projection and the advent of digital, which have favored the proliferation of interdisciplinarity. characteristic of artistic production from the end of the 1980s onwards, where cinema, video art, television and plastic arts combined in a search for the improvement of the spectator's experience. The thought and aesthetics resulting from this period are one of the crucial cornerstones of Italian experimental cinema, in particular, they see in the figure of Michelangelo Frammartino a fitting example of the transposability of aesthetics across mediums, in favor of a search for a personal reality.

Il percorso dell'immagine dalla videarte degloi anni Sessanta fino al cinema sperimentale italiano. Una narrazione che passa attraverso sperimentazioni, esibizioni, mostre e incontri, che hanno definito l'ascesa e la crisi della videoarte, da strumento avvenierstico espressione del fervore degli anni Sessanta fino al suo fallimento, negli anni Ottanta, in cui è stato declassato a cultura visuale. Nessuno è stato in grado di cogliere il messaggio della videoarte, tutti si sono limitati ad osservarla e coglierla nel suo senso fisico e non nella sua ricerca teorica. In Italia il percorso del mezzo video è stato parallelo a quello internazionale, ma alla base ha avuto le numerose e variegate sperimentazioni del cinema d'artista, che per quasi un ventennio, ha sostituito la videoarte come mezzo visivo prediletto per la ricerca artistica fino al suo arrivo, qualche anno più tardi rispetto agli Stati Uniti. Con il passare dei decenni, fra alti e bassi, i confini fra videoarte e cinema si sono assottigliati, anche grazie all'introduzione della videoproiezione e all'avvento del digitale, che hanno favorito la proliferazione dell'interdisciplinarietà. caratteristica della produzione artistica dalla fine degli anni Ottanta in poi, dove cinema, videoarte, televisione, arti plastiche si sono combinate in una ricerca verso il miglioramento dell'esperienza dello spettatore. Il pensiero e le estetiche frutto di questo periodo sono uno dei punti cruciali cardine del cinema sperimentale italiano, in particolare, vedono nella figura di Michelangelo Frammartino un esempio calzante della trasponibilità delle estetiche attraveso i medium, in favore di una ricerca di un reale personale.

L’immagine sensibile L’evoluzione dell’esperienza, dalla videoarte delle origini al cinema installato Da Nam June Paik a Michelangelo Frammartino

BARONIO, ETTORE ANGELO
2022/2023

Abstract

The path of the image from the video art of the Sixties to Italian experimental cinema. A narrative that passes through experiments, exhibitions, exhibitions and meetings, which have defined the rise and crisis of video art, from a futuristic tool expressing the fervor of the Sixties until its failure, in the Eighties, in which it was downgraded to culture visual. Nobody was able to grasp the message of video art, everyone limited themselves to observing it and grasping it in its physical sense and not in its theoretical research. In Italy the path of the video medium was parallel to the international one, but it was based on the numerous and varied experiments of artistic cinema, which for almost twenty years replaced video art as the favorite visual medium for artistic research until its arrival, a few years later than the United States. Over the decades, through ups and downs, the boundaries between video art and cinema have become blurred, also thanks to the introduction of video projection and the advent of digital, which have favored the proliferation of interdisciplinarity. characteristic of artistic production from the end of the 1980s onwards, where cinema, video art, television and plastic arts combined in a search for the improvement of the spectator's experience. The thought and aesthetics resulting from this period are one of the crucial cornerstones of Italian experimental cinema, in particular, they see in the figure of Michelangelo Frammartino a fitting example of the transposability of aesthetics across mediums, in favor of a search for a personal reality.
2022
The sensitive image The evolution of the experience, from the original video art to installed cinema From Nam June Paik to Michelangelo Frammartino
Il percorso dell'immagine dalla videarte degloi anni Sessanta fino al cinema sperimentale italiano. Una narrazione che passa attraverso sperimentazioni, esibizioni, mostre e incontri, che hanno definito l'ascesa e la crisi della videoarte, da strumento avvenierstico espressione del fervore degli anni Sessanta fino al suo fallimento, negli anni Ottanta, in cui è stato declassato a cultura visuale. Nessuno è stato in grado di cogliere il messaggio della videoarte, tutti si sono limitati ad osservarla e coglierla nel suo senso fisico e non nella sua ricerca teorica. In Italia il percorso del mezzo video è stato parallelo a quello internazionale, ma alla base ha avuto le numerose e variegate sperimentazioni del cinema d'artista, che per quasi un ventennio, ha sostituito la videoarte come mezzo visivo prediletto per la ricerca artistica fino al suo arrivo, qualche anno più tardi rispetto agli Stati Uniti. Con il passare dei decenni, fra alti e bassi, i confini fra videoarte e cinema si sono assottigliati, anche grazie all'introduzione della videoproiezione e all'avvento del digitale, che hanno favorito la proliferazione dell'interdisciplinarietà. caratteristica della produzione artistica dalla fine degli anni Ottanta in poi, dove cinema, videoarte, televisione, arti plastiche si sono combinate in una ricerca verso il miglioramento dell'esperienza dello spettatore. Il pensiero e le estetiche frutto di questo periodo sono uno dei punti cruciali cardine del cinema sperimentale italiano, in particolare, vedono nella figura di Michelangelo Frammartino un esempio calzante della trasponibilità delle estetiche attraveso i medium, in favore di una ricerca di un reale personale.
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