La tesi indaga il crescente mercato delle obbligazioni verdi dal punto di vista giuridico, concentrandosi in particolare sui diversi standard che regolano questo settore. I Green Bonds (d'ora in avanti GB) sono strumento di debito use of proceeds, la cui emissione è subordinata al finanziamento di progetti green. A livello europeo, la loro regolamentazione era inizialmente affidata esclusivamente a linee guide volontarie private, caratterizzate da una propria tassonomia e da un sistema di compliance basato su revisori esterni. Nel 2023 l’Unione Europea ha promulgato la prima normativa organica non vincolante in materia di obbligazioni verdi, creando in questo modo un sistema ibrido tra private governance e regolamentazione pubblica. L’intervento dell’Unione Europea è volto ad accrescere l’efficienza del mercato delle obbligazioni verdi in quanto esse hanno rappresentato negli ultimi anni il fulcro di un fenomeno più ampio noto come finanza sostenibile. L’obiettivo della finanza sostenibile è di riformare il settore finanziario a livello internazionale in modo da allinearlo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Di conseguenza, la finanza sostenibile dà vita a investimenti che generano un plusvalore economico, realizzando, allo stesso tempo, utili sociali, in modo da influire positivamente sul sistema ambientale. Essendo stati i GB nell’ultimo decennio l’elemento trainante della finanza sostenibile, il loro corretto funzionamento è di importanza strategica al fine di realizzare gli obiettivi promossi a livello internazionale, i quali incoraggiano un approccio più inclusivo che renda la sostenibilità elemento essenziale dello sviluppo. A tal fine, l’elaborato approfondisce nel primo capitolo la nascita e l’evoluzione della finanza sostenibile, analizzando come questa sia stata plasmata sia attraverso l’evoluzione del concetto di sviluppo sostenibile nel diritto internazionale, sia come conseguenza naturale dell’aumentare del rischio percepito dalle nuove generazioni in materia di cambiamenti climatici. Su tale premesse, la tesi analizzerà successivamente il fenomeno delle obbligazioni verdi considerando come questo sia stato da impulso all’evoluzione del debito sostenibile. Nel secondo capitolo, dunque, si approfondisce lo sviluppo dei GB in termini economici e finanziari, con una particolare attenzione alle sfide che quest’ultimi devono affrontare al fine di avere una crescita stabile e costante nel tempo. La proliferazione di regolamentazioni non vincolanti ha contribuito a generare incertezza tra gli investitori, ostacolando la fiducia nel settore dei GB e rendendo più difficile la distinzione tra emissioni autenticamente sostenibili e pratiche ingannevoli di greenwashing. Da questo punto, nel capitolo terzo si cercherà comprendere come le obbligazioni verdi sono regolate a livello europeo, analizzando in primo luogo i primi standard privati che hanno inizialmente sopperito al vuoto normativo e successivamente il Regolamento europeo n.2631/2023. Rispetto al Regolamento europeo n.2631/2023, l’elaborato, metterà in luce delle criticità che potrebbero costituire un limite nel rendere la regolamentazione delle obbligazioni verde trasparente e omogenea in Europa. Questi limiti possono essere attenuati attraverso la legislazione italiana nonché il regolamento d’emissione. Saranno, altresì, suggerite ulteriori possibili soluzioni da implementare in futuro.
Green Bond: il fulcro della finanza sostenibile sarà in grado di ottemperare alle sfide del mercato? Un’analisi critica alla regolamentazione vigente
TRIPODI, FABIOLA
2022/2023
Abstract
La tesi indaga il crescente mercato delle obbligazioni verdi dal punto di vista giuridico, concentrandosi in particolare sui diversi standard che regolano questo settore. I Green Bonds (d'ora in avanti GB) sono strumento di debito use of proceeds, la cui emissione è subordinata al finanziamento di progetti green. A livello europeo, la loro regolamentazione era inizialmente affidata esclusivamente a linee guide volontarie private, caratterizzate da una propria tassonomia e da un sistema di compliance basato su revisori esterni. Nel 2023 l’Unione Europea ha promulgato la prima normativa organica non vincolante in materia di obbligazioni verdi, creando in questo modo un sistema ibrido tra private governance e regolamentazione pubblica. L’intervento dell’Unione Europea è volto ad accrescere l’efficienza del mercato delle obbligazioni verdi in quanto esse hanno rappresentato negli ultimi anni il fulcro di un fenomeno più ampio noto come finanza sostenibile. L’obiettivo della finanza sostenibile è di riformare il settore finanziario a livello internazionale in modo da allinearlo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Di conseguenza, la finanza sostenibile dà vita a investimenti che generano un plusvalore economico, realizzando, allo stesso tempo, utili sociali, in modo da influire positivamente sul sistema ambientale. Essendo stati i GB nell’ultimo decennio l’elemento trainante della finanza sostenibile, il loro corretto funzionamento è di importanza strategica al fine di realizzare gli obiettivi promossi a livello internazionale, i quali incoraggiano un approccio più inclusivo che renda la sostenibilità elemento essenziale dello sviluppo. A tal fine, l’elaborato approfondisce nel primo capitolo la nascita e l’evoluzione della finanza sostenibile, analizzando come questa sia stata plasmata sia attraverso l’evoluzione del concetto di sviluppo sostenibile nel diritto internazionale, sia come conseguenza naturale dell’aumentare del rischio percepito dalle nuove generazioni in materia di cambiamenti climatici. Su tale premesse, la tesi analizzerà successivamente il fenomeno delle obbligazioni verdi considerando come questo sia stato da impulso all’evoluzione del debito sostenibile. Nel secondo capitolo, dunque, si approfondisce lo sviluppo dei GB in termini economici e finanziari, con una particolare attenzione alle sfide che quest’ultimi devono affrontare al fine di avere una crescita stabile e costante nel tempo. La proliferazione di regolamentazioni non vincolanti ha contribuito a generare incertezza tra gli investitori, ostacolando la fiducia nel settore dei GB e rendendo più difficile la distinzione tra emissioni autenticamente sostenibili e pratiche ingannevoli di greenwashing. Da questo punto, nel capitolo terzo si cercherà comprendere come le obbligazioni verdi sono regolate a livello europeo, analizzando in primo luogo i primi standard privati che hanno inizialmente sopperito al vuoto normativo e successivamente il Regolamento europeo n.2631/2023. Rispetto al Regolamento europeo n.2631/2023, l’elaborato, metterà in luce delle criticità che potrebbero costituire un limite nel rendere la regolamentazione delle obbligazioni verde trasparente e omogenea in Europa. Questi limiti possono essere attenuati attraverso la legislazione italiana nonché il regolamento d’emissione. Saranno, altresì, suggerite ulteriori possibili soluzioni da implementare in futuro.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/3676