Il lavoro di tesi si snoda tra lo sviluppo storico della cartografia ed il suo utilizzo in termini politici. Se essa nasce e si evolve come materia strettamente legata al concetto di territorio (fisico) andando non solo a sviluppare un concetto di geografia non puramente neutrale, il design delle mappe cela sempre il concetto di sovranità. Nello stesso modo in cui la cartografia si è adattata alle sfide della storia, così anche il concetto di sovranità tradizionale tipico del mondo moderno, ha subito trasformazioni significative riadattandosi alle più grandi rivoluzioni che l’umanità abbia conosciuto. In altre parole, l’analisi va dal concetto di “scrittura della Terra” durante il XIV secolo, la nascita del nomos secondo Schmitt ed il concetto di dominio per spostarsi ai nostri giorni dove tali elementi pur cambiando nella loro natura, permangono sempre come pilastri di un immaginario utile ad “orientare ed orientarsi”. L’era digitale ha sfidato i capisaldi dello Stato, ha visto emergere nuovi attori non statali quali startups che sono poi divenuti quasi monopoli in certe aeree del cyberspazio. Ciò ha contribuito a ristrutturare le modalità con cui l’immaginario geografico, sociologico, storico (…) è costituito in una nuova dimensione o nuovo nomos che è quello dello spazio virtuale. Lo scopo è dunque quello di tracciare una linea che storicamente e politicamente spieghi l’importanza di controllare e delineare il mondo grazie alla cartografia.
The thesis is about the development of cartography and its use in political terms. If mapmaking is created and it evolves as a subject deeply linked to the concept of territory (physical) that not only influences the progression of a geography which is not totally neutral. Indeed, behind the design of maps another concept is hidden: “sovereignty”. The same way cartography has adapted to the challenges of history, so, the concept of traditional sovereignty deriving from the modern world has been restored according to all the great historical revolutions humankind has known. In other words, the analysis goes from “writing the Earth” during the XIV century, the rise of the nomos according to Schmitt and the concept of dominion till the present day where despite the fact that all the above mentioned notions have changed in their nature, they still remain as pillars useful to create an “imaginary” to orient and orienting. The digital era challenged states’ cornerstones since new non-state actors have arisen such as start-ups which turned into big Internet giants in certain areas of cyberspace. This induced the restore of the modalities through which historical, geographical and sociological (…) imaginaries are made up in this new dimension, or nomos that is the virtual space. Therefore, the aim is to draw a line that historically and politically explains the importance of designing and consequently, controlling the world thanks to cartography.
THE NEW NOMOS OF THE EARTH: CONTROLLING THE CYBERSPACE BY MAPMAKING
CECCARELLO, DEBORAH
2019/2020
Abstract
Il lavoro di tesi si snoda tra lo sviluppo storico della cartografia ed il suo utilizzo in termini politici. Se essa nasce e si evolve come materia strettamente legata al concetto di territorio (fisico) andando non solo a sviluppare un concetto di geografia non puramente neutrale, il design delle mappe cela sempre il concetto di sovranità. Nello stesso modo in cui la cartografia si è adattata alle sfide della storia, così anche il concetto di sovranità tradizionale tipico del mondo moderno, ha subito trasformazioni significative riadattandosi alle più grandi rivoluzioni che l’umanità abbia conosciuto. In altre parole, l’analisi va dal concetto di “scrittura della Terra” durante il XIV secolo, la nascita del nomos secondo Schmitt ed il concetto di dominio per spostarsi ai nostri giorni dove tali elementi pur cambiando nella loro natura, permangono sempre come pilastri di un immaginario utile ad “orientare ed orientarsi”. L’era digitale ha sfidato i capisaldi dello Stato, ha visto emergere nuovi attori non statali quali startups che sono poi divenuti quasi monopoli in certe aeree del cyberspazio. Ciò ha contribuito a ristrutturare le modalità con cui l’immaginario geografico, sociologico, storico (…) è costituito in una nuova dimensione o nuovo nomos che è quello dello spazio virtuale. Lo scopo è dunque quello di tracciare una linea che storicamente e politicamente spieghi l’importanza di controllare e delineare il mondo grazie alla cartografia.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
Per maggiori informazioni e per verifiche sull'eventuale disponibilità del file scrivere a: unitesi@unipv.it.
https://hdl.handle.net/20.500.14239/418