Nell’Industry 4.0 , il mercato richiede ascolto, conoscenza dei processi aziendali, capacità analitica, problem solving e competenza tecnologica degli individui, da accrescere per l’utilizzo efficace ed efficiente degli strumenti ICT di cui l’azienda dispone in un contesto di sempre maggiore integrazione. Si parla di “competenza” e non di “conoscenza” tecnologica, perché è indispensabile divenire padroni dello strumento per comprenderne le dinamiche di funzionamento e ricoprire il ruolo di gestori piuttosto che di meri utilizzatori. La trattazione è incentrata sull’analisi e valutazione delle implicazioni organizzative legate all’introduzione di nuova ICT e dal suo supporto nei processi informativi. Il termine “supporto” sottolinea il ruolo facilitatore dell’ICT. Tuttavia, dall’analisi condotta e dalle interdipendenze evidenziate tra le componenti del modello socio-tecnico (approccio teorico), emerge che l’ICT, in un ambiente pronto a recepire stimoli, può divenire un fattore abilitante del cambiamento organizzativo realizzando un nuovo modo di operare all’interno dei processi e dell’organizzazione. Il fine ultimo è la competitività dell’impresa sul mercato che passa attraverso la capacità di ascolto del cliente (notevoli sviluppi del CRM in questi ultimi anni) e la rivisitazione dei processi aziendali utilizzando la nuova chiave di lettura dell’informazione e della tecnologia. Nell’universo dei processi di business, è stato approfondito il processo primario degli “Acquisti”. La dizione “primario” riflette la classificazione adoperata da Michael Porter all’interno della “Catena del Valore” oggi evolutasi nella “Catena Virtuale del Valore” (Rayport e Sviokla, 1995). L’analisi di questo processo risente dell’approccio adottato e sviluppato nel corso dell’attività di auditing condotta all’interno dell’azienda presentata nel terzo e ultimo capitolo come caso empirico. Come accennato, tale analisi è supportata, a livello teorico, dall’adozione del modello socio-tecnico per cercare di spiegare le componenti tecniche e sociali di un sistema informativo aziendale, partendo dalla definizione dello stesso. È il modello che meglio rispecchia le variabili chiave, le leve sulle quali il management è in grado di agire per apportare miglioramenti all’interno dell’organizzazione. È il modello che richiama uno sviluppo tecnologico accompagnato da persone in grado di gestirlo in un’interfaccia continua tra tecnica e risorse umane, specie in un contesto di relativo appiattimento della struttura organizzativa e di una maggiore autonomia decisionale dei ruoli operativi (Empowerment e crisi del middle management), insieme alla crisi del classico modello porteriano (la “catena del valore”) affiancata ora dalla catena virtuale del valore. Le definizioni e l’impianto teorico sono illustrati all’interno del primo capitolo. Il secondo capitolo rappresenta il corpo centrale dell’elaborato con la rappresentazione e relativa analisi dello strumento ICT individuato all’interno della Supply Chain: l’E-procurement, analizzato secondo l’approccio socio-tecnico con l’annessa valutazione delle implicazioni e opportunità organizzative. Il terzo e ultimo capitolo descrive e verifica se quanto illustrato in precedenza, è riscontrabile nel caso empirico analizzato, ossia in Fincantieri Spa, nelle vesti di singola impresa nell’adozione dell’E-procurement all’interno del processo. Infine, nelle conclusioni si evidenziano i risultati finali derivanti dal confronto tra teoria e caso empirico analizzato, giungendo alla definizione di un’innovazione che oggi non è più né di prodotto, né di tecnologia, né di processo e né di strategia, ma di business model.
L'E-PROCUREMENT: Valutazione delle implicazioni organizzative . Caso aziendale: FINCANTIERI Spa
CARBONE, MARIELLA
2015/2016
Abstract
Nell’Industry 4.0 , il mercato richiede ascolto, conoscenza dei processi aziendali, capacità analitica, problem solving e competenza tecnologica degli individui, da accrescere per l’utilizzo efficace ed efficiente degli strumenti ICT di cui l’azienda dispone in un contesto di sempre maggiore integrazione. Si parla di “competenza” e non di “conoscenza” tecnologica, perché è indispensabile divenire padroni dello strumento per comprenderne le dinamiche di funzionamento e ricoprire il ruolo di gestori piuttosto che di meri utilizzatori. La trattazione è incentrata sull’analisi e valutazione delle implicazioni organizzative legate all’introduzione di nuova ICT e dal suo supporto nei processi informativi. Il termine “supporto” sottolinea il ruolo facilitatore dell’ICT. Tuttavia, dall’analisi condotta e dalle interdipendenze evidenziate tra le componenti del modello socio-tecnico (approccio teorico), emerge che l’ICT, in un ambiente pronto a recepire stimoli, può divenire un fattore abilitante del cambiamento organizzativo realizzando un nuovo modo di operare all’interno dei processi e dell’organizzazione. Il fine ultimo è la competitività dell’impresa sul mercato che passa attraverso la capacità di ascolto del cliente (notevoli sviluppi del CRM in questi ultimi anni) e la rivisitazione dei processi aziendali utilizzando la nuova chiave di lettura dell’informazione e della tecnologia. Nell’universo dei processi di business, è stato approfondito il processo primario degli “Acquisti”. La dizione “primario” riflette la classificazione adoperata da Michael Porter all’interno della “Catena del Valore” oggi evolutasi nella “Catena Virtuale del Valore” (Rayport e Sviokla, 1995). L’analisi di questo processo risente dell’approccio adottato e sviluppato nel corso dell’attività di auditing condotta all’interno dell’azienda presentata nel terzo e ultimo capitolo come caso empirico. Come accennato, tale analisi è supportata, a livello teorico, dall’adozione del modello socio-tecnico per cercare di spiegare le componenti tecniche e sociali di un sistema informativo aziendale, partendo dalla definizione dello stesso. È il modello che meglio rispecchia le variabili chiave, le leve sulle quali il management è in grado di agire per apportare miglioramenti all’interno dell’organizzazione. È il modello che richiama uno sviluppo tecnologico accompagnato da persone in grado di gestirlo in un’interfaccia continua tra tecnica e risorse umane, specie in un contesto di relativo appiattimento della struttura organizzativa e di una maggiore autonomia decisionale dei ruoli operativi (Empowerment e crisi del middle management), insieme alla crisi del classico modello porteriano (la “catena del valore”) affiancata ora dalla catena virtuale del valore. Le definizioni e l’impianto teorico sono illustrati all’interno del primo capitolo. Il secondo capitolo rappresenta il corpo centrale dell’elaborato con la rappresentazione e relativa analisi dello strumento ICT individuato all’interno della Supply Chain: l’E-procurement, analizzato secondo l’approccio socio-tecnico con l’annessa valutazione delle implicazioni e opportunità organizzative. Il terzo e ultimo capitolo descrive e verifica se quanto illustrato in precedenza, è riscontrabile nel caso empirico analizzato, ossia in Fincantieri Spa, nelle vesti di singola impresa nell’adozione dell’E-procurement all’interno del processo. Infine, nelle conclusioni si evidenziano i risultati finali derivanti dal confronto tra teoria e caso empirico analizzato, giungendo alla definizione di un’innovazione che oggi non è più né di prodotto, né di tecnologia, né di processo e né di strategia, ma di business model.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/4224