L’elaborato di tesi si prefigge di esplorare il tema della Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR o RSI), partendo dalle sue origini e affrontandone l’evoluzione fino all’inizio del presente millennio. Data l’interdisciplinarietà e la complessità concettuale del tema (una definizione unanimemente condivisa tutt’oggi non è pervenuta), l’analisi critica ha spaziato dalla natura etica del medesimo alle dinamiche storico-politiche e sociali sottostanti, mantenendo l’osservazione dei principali contributi teorici come prima direttrice. Il lavoro ripercorre nascita e sviluppo del tema, per decenni limitato alla sola filantropia, concatenando le variabili e le condizioni che hanno permesso ovvero ostacolato l’ascesa della RSI a elemento cardine dell’impresa contemporanea: una prolifica produzione letteraria, le dinamiche politiche degli stati nazionali, gli assetti proprietari delle società e il crescente impegno della società civile. Permettere e ostacolare simboleggiano il secondo filo conduttore, identificato e presentato nei termini di una persistente dicotomia, parimenti interdisciplinare. I verbi di cui sopra difatti racchiudono l’essenza di una incompatibilità di vedute, ravvisabile prevalentemente in campo letterario, riguardo alla responsabilità primaria dell’organizzazione in forma privata, traducibile al lato pratico in scelte organizzative diametralmente opposte a seconda della responsabilità preponderante- sociale o economica. Pur non entrando nel merito di codeste scelte, si è preferito dare rilievo alla natura delle medesime, rimarcandone gli effetti deleteri e l’origine. In merito a ciò, particolare enfasi è stata posta sui rapporti aziendali interni, tra proprietà e gruppi di gestione, ponendo l’accento sulla facoltà di questi ultimi di decidere l’indirizzo operativo e gli obiettivi, quindi sul potere di condizionare il futuro della responsabilità sociale d’impresa. Laddove un concetto di natura primariamente etica comporta una scelta a proposito della propria adozione, l’assunzione della responsabilità sociale perde il carattere che dovrebbe essere innato e si può ridurre e subordinare a calcoli di matrice economico-finanziaria. La responsabilità sociale deriva dal relativo potere; tuttavia, rischia di essere da questo scissa, screditata o accantonata perché incompatibile con la ricerca di obiettivi aziendali tradizionali, o anche, giacché assunta esclusivamente in virtù dei benefici derivanti, ridotta a mero strumento gestionale. Vincolare la responsabilità sociale a un’utilità immediata o futura significa oggettivarla e promuoverla per una ragione sbagliata, oltre che contingente, finendo in tal modo per erodere l’auspicata e generale presa di coscienza dei soggetti aziendali e pregiudicare il loro sincero coinvolgimento. Si rileva inoltre come il potere delle figure di cui sopra, se usato irresponsabilmente, sia particolarmente lesivo degli interessi della totalità di soggetti potenzialmente capaci di influenzare l’operato societario o da esso irrimediabilmente danneggiati: gli stakeholders. Pertanto, la teoria degli stakeholders, principale modello della CSR, per la rilevanza che riveste, si è prestata all’analisi critica, offrendo al contempo spunti di riflessione circa la sua validità.

La Responsabilità Sociale d'Impresa e i soggetti coinvolti.

RUSSO, SIMONE
2019/2020

Abstract

L’elaborato di tesi si prefigge di esplorare il tema della Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR o RSI), partendo dalle sue origini e affrontandone l’evoluzione fino all’inizio del presente millennio. Data l’interdisciplinarietà e la complessità concettuale del tema (una definizione unanimemente condivisa tutt’oggi non è pervenuta), l’analisi critica ha spaziato dalla natura etica del medesimo alle dinamiche storico-politiche e sociali sottostanti, mantenendo l’osservazione dei principali contributi teorici come prima direttrice. Il lavoro ripercorre nascita e sviluppo del tema, per decenni limitato alla sola filantropia, concatenando le variabili e le condizioni che hanno permesso ovvero ostacolato l’ascesa della RSI a elemento cardine dell’impresa contemporanea: una prolifica produzione letteraria, le dinamiche politiche degli stati nazionali, gli assetti proprietari delle società e il crescente impegno della società civile. Permettere e ostacolare simboleggiano il secondo filo conduttore, identificato e presentato nei termini di una persistente dicotomia, parimenti interdisciplinare. I verbi di cui sopra difatti racchiudono l’essenza di una incompatibilità di vedute, ravvisabile prevalentemente in campo letterario, riguardo alla responsabilità primaria dell’organizzazione in forma privata, traducibile al lato pratico in scelte organizzative diametralmente opposte a seconda della responsabilità preponderante- sociale o economica. Pur non entrando nel merito di codeste scelte, si è preferito dare rilievo alla natura delle medesime, rimarcandone gli effetti deleteri e l’origine. In merito a ciò, particolare enfasi è stata posta sui rapporti aziendali interni, tra proprietà e gruppi di gestione, ponendo l’accento sulla facoltà di questi ultimi di decidere l’indirizzo operativo e gli obiettivi, quindi sul potere di condizionare il futuro della responsabilità sociale d’impresa. Laddove un concetto di natura primariamente etica comporta una scelta a proposito della propria adozione, l’assunzione della responsabilità sociale perde il carattere che dovrebbe essere innato e si può ridurre e subordinare a calcoli di matrice economico-finanziaria. La responsabilità sociale deriva dal relativo potere; tuttavia, rischia di essere da questo scissa, screditata o accantonata perché incompatibile con la ricerca di obiettivi aziendali tradizionali, o anche, giacché assunta esclusivamente in virtù dei benefici derivanti, ridotta a mero strumento gestionale. Vincolare la responsabilità sociale a un’utilità immediata o futura significa oggettivarla e promuoverla per una ragione sbagliata, oltre che contingente, finendo in tal modo per erodere l’auspicata e generale presa di coscienza dei soggetti aziendali e pregiudicare il loro sincero coinvolgimento. Si rileva inoltre come il potere delle figure di cui sopra, se usato irresponsabilmente, sia particolarmente lesivo degli interessi della totalità di soggetti potenzialmente capaci di influenzare l’operato societario o da esso irrimediabilmente danneggiati: gli stakeholders. Pertanto, la teoria degli stakeholders, principale modello della CSR, per la rilevanza che riveste, si è prestata all’analisi critica, offrendo al contempo spunti di riflessione circa la sua validità.
2019
The Corporate Social Responsibility and the entities involved.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
Per maggiori informazioni e per verifiche sull'eventuale disponibilità del file scrivere a: unitesi@unipv.it.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/495