La condizione giuridica dello straniero.

This paper wants to analyse the status of a foreigner in Italy, having as background of reference the historical-normative evolution of the human rights’ protection recognised to them in a multilayered context. The dissertation aims to be a helpful instrument in order to understand the complex judicial nature of the international protection of refugees in relation to the right of asylum and the observance of fundamental human rights granted to people escaping various forms of persecution. The migrants macro-theme is often subject to controversy and it is a difficult one to fully understand due to many factors: historical, political as well as emotional reasons get confused with the principles and rules of law. The development of the international protection of foreign subjects has always been interlinked to the evolution of the more comprehensive international law on the defence of human rights, to the point in which the latter protects the individual as a human being rather than a foreigner. The observations that will be presented referencing the legal criteria for the determination of the Status of Refugee, will allow, moreover, to assert that the Geneva Conventions, and more specifically the international law, constitute a framework that includes communitarian and national disciplines amounting to the migrant phenomenon and the granting of such Status, the foundations necessary, not only to fully comprehend the legislation, but also to achieve its uniformity. The discipline regarding Territorial Asylum finds in the Italian judicial system a complete and declared norm in art.10, co. 3 of the Italian Constitution, stating that «the foreigner, who in his own Country is prevented the exercise of democratic freedoms guaranteed by the Italian Constitution, is entitled to the right of asylum on the territory of the Republic according to the conditions established by the Law». In recent years, the concept of National Right of Asylum has seen a rapid evolution, following the introduction of Decreto Sicurezza (Decree no. 113/2018) and Decreto Sicurezza Bis (Decree no. 53/2019) that, among the various changes to the current norms, abolish the Residence Permit for humanitarian reasons, contextually introduce a standardisation of those residency permits granted under special conditions. Thanks to the recent D. L. no.130/2020, developed following the ruling of the Constitutional Court of Italy stating the unconstitutionality of art. 4, co. 1-bis, of art. 13 D. L. no. 113/2018 (S. no. 186/2020), we are moving towards a change of the paradigm. The composition ends directing its attention to the principle of non-refoulement - under a comparing perspective - that prohibits national authorities to send away from the border those individuals who could have the right to ask for asylum and protection.

Il presente lavoro si propone di analizzare la figura dello straniero in Italia, avendo come sfondo di riferimento l’evoluzione storico-normativa della protezione dei diritti umani a loro riconosciuti in un contesto multilivello. La dissertazione vuole essere uno strumento utile per capire la complessa natura giuridica della protezione internazionale dei rifugiati in relazione con il diritto d’asilo e il rispetto dei diritti umani fondamentali delle persone che sfuggono a varie forme di persecuzione. Il tema dei “migranti” lato sensu risulta spesso controverso e difficile da comprendere per vari motivi: ragioni storiche, politiche ed emotive si confondono con i principi e le regole di carattere giuridico. La condizione giuridica dello straniero è una tematica che suscita interesse sotto il profilo di diritto internazionale, e la sua regolamentazione non può, in nessuno degli Stati membri dell’Unione Europea, prescindere da fonti normative e giurisprudenziali di livello sovranazionale, siano esse di natura internazionale e comunitaria Lo sviluppo della protezione internazionale dei soggetti stranieri è sempre stato strettamente legato all’evoluzione del più generale diritto internazionale a tutela dei diritti umani al punto che quest’ultimo protegge l’individuo come essere umano e non come straniero. Le osservazioni che saranno proposte con riferimento ai criteri legali per la determinazione dello status di rifugiato consentiranno, in aggiunta, di affermare che la Convenzione di Ginevra e più in generale il diritto internazionale siano il disegno entro cui si inseriscono le discipline comunitarie e nazionali configuranti il fenomeno migratorio e l’attribuzione dello status, il fondamento necessario non solo per la comprensione della disciplina, bensì al fine di uniformare la stessa La disciplina del diritto di asilo territoriale, nell’ordinamento giuridico italiano, trova compiuta declinazione normativa, com’è noto, nell’art. 10, co. 3 Cost, ai sensi del quale «lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge». Negli ultimi anni, il concetto di diritto d’asilo nazione vede una rapida evoluzione, dopo l’introduzione dei Decreto Sicurezza (D. L. n. 113/2018) e Decreto Sicurezza Bis (D. L. n. 53/2019) che, tra le molteplici modifiche alla disciplina previgente, aboliscono il permesso di soggiorno per motivi umanitaria, introducendo una tipizzazione di quei permessi di soggiorno concessi in presenza di situazioni speciali, si va incontro ad un cambio di paradigma con il recente D. L. n. 130/2020, elaborato in seguito e sulla scia della pronuncia di accoglimento della Consulta che dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 4, co. 1-bis dell’art. 13 D. L. n. 113/2018 (S. n. 186/2020). L’elaborato si conclude volgendo l’attenzione al principio di non-refoulement- in una prospettiva comparatistica- il quale proibisce il respingimento alla frontiera da parte delle autorità nazionali di persone che potrebbero avere diritto a chiedere asilo e protezione.