With the launch of the Euro-Mediterranean Partnership (EUROMED) and the so-called Barcelona Process in 1995, the EU committed itself to the creation of a Mediterranean zone based on three main baskets: political and security aspects, economic and financial tools, and social, cultural and humanitarian resources. Notwithstanding the EU declaration of intentions, the Barcelona Process soon revealed its weakness. Mostly based on economic and security interventions finalised to ensure stability in a potentially dangerous area, the EUROMED failed in maintaining its democratic and humanitarian promises. The European Neighbourhood Policy and the Union for the Mediterranean, further steps within the Barcelona Process, did not remarkably change the situation. Brutally waken up by the Arab Springs waves and the loss of the “friendly regimes” that had guaranteed stability for years, the EU was urged to take Arab societies finally into consideration. Through the Tunisian case and, specifically, Tunisian women’s conditions, this work shows how democracy and human rights promotion has been neglected at least until 2011. Listening to the voices of Tunisian activists, the EU seems now to have taken a new route that brings it closer to the “human side”. Nevertheless, the path to regain trust is still long.

Con l’avvio del partenariato euromediterraneo (EUROMED) e il cosiddetto Processo di Barcellona nel 1995, l’UE istituisce una zona di cooperazione con i paesi del bacino mediterraneo. Il partenariato individua tre principali aree d’intervento: aspetti politici e di sicurezza comune, strumenti economici e finanziari e lo sviluppo di risorse sociali, culturali ed umanitarie. Venendo meno alle proprie dichiarazioni di intenti, il Processo di Barcellona ha rivelato ben presto i propri punti deboli. Basato principalmente su interventi economici e di sicurezza, finalizzati a garantire la stabilità in una zona potenzialmente pericolosa, l’EUROMED non ha tenuto fede alle promesse di sviluppo democratico e umanitario. La Politica Europea di Vicinato e l'Unione per il Mediterraneo, passi successivi nel Processo di Barcellona, non hanno sostanzialmente modificato la situazione. Brutalmente risvegliata dai movimenti delle Primavere Arabe e la perdita dei cosiddetti "regimi amici" che avevano garantito stabilità per anni nell’area, l'UE è stata costretta a prendere finalmente in considerazione la società civile dei paesi mediterranei. Attraverso il caso tunisino e, più precisamente, la condizione delle donne, questo lavoro vuole mostrare come la promozione della democrazia e dei diritti umani sia stata trascurata, almeno fino al 2011. Dando ascolto alle voci di alcuni attivisti, sembra che l'UE abbia ora intrapreso un nuovo percorso che la porta più vicino al "lato umano". Tuttavia, la strada per riconquistare la fiducia della società civile tunisina è ancora lunga.

The policy of democracy promotion of the EU in its Southern neighbourhood - The case of women's rights in Tunisia

LEVI, MARGHERITA
2014/2015

Abstract

With the launch of the Euro-Mediterranean Partnership (EUROMED) and the so-called Barcelona Process in 1995, the EU committed itself to the creation of a Mediterranean zone based on three main baskets: political and security aspects, economic and financial tools, and social, cultural and humanitarian resources. Notwithstanding the EU declaration of intentions, the Barcelona Process soon revealed its weakness. Mostly based on economic and security interventions finalised to ensure stability in a potentially dangerous area, the EUROMED failed in maintaining its democratic and humanitarian promises. The European Neighbourhood Policy and the Union for the Mediterranean, further steps within the Barcelona Process, did not remarkably change the situation. Brutally waken up by the Arab Springs waves and the loss of the “friendly regimes” that had guaranteed stability for years, the EU was urged to take Arab societies finally into consideration. Through the Tunisian case and, specifically, Tunisian women’s conditions, this work shows how democracy and human rights promotion has been neglected at least until 2011. Listening to the voices of Tunisian activists, the EU seems now to have taken a new route that brings it closer to the “human side”. Nevertheless, the path to regain trust is still long.
2014
The policy of democracy promotion of the EU in its Southern neighbourhood - The case of women's rights in Tunisia
Con l’avvio del partenariato euromediterraneo (EUROMED) e il cosiddetto Processo di Barcellona nel 1995, l’UE istituisce una zona di cooperazione con i paesi del bacino mediterraneo. Il partenariato individua tre principali aree d’intervento: aspetti politici e di sicurezza comune, strumenti economici e finanziari e lo sviluppo di risorse sociali, culturali ed umanitarie. Venendo meno alle proprie dichiarazioni di intenti, il Processo di Barcellona ha rivelato ben presto i propri punti deboli. Basato principalmente su interventi economici e di sicurezza, finalizzati a garantire la stabilità in una zona potenzialmente pericolosa, l’EUROMED non ha tenuto fede alle promesse di sviluppo democratico e umanitario. La Politica Europea di Vicinato e l'Unione per il Mediterraneo, passi successivi nel Processo di Barcellona, non hanno sostanzialmente modificato la situazione. Brutalmente risvegliata dai movimenti delle Primavere Arabe e la perdita dei cosiddetti "regimi amici" che avevano garantito stabilità per anni nell’area, l'UE è stata costretta a prendere finalmente in considerazione la società civile dei paesi mediterranei. Attraverso il caso tunisino e, più precisamente, la condizione delle donne, questo lavoro vuole mostrare come la promozione della democrazia e dei diritti umani sia stata trascurata, almeno fino al 2011. Dando ascolto alle voci di alcuni attivisti, sembra che l'UE abbia ora intrapreso un nuovo percorso che la porta più vicino al "lato umano". Tuttavia, la strada per riconquistare la fiducia della società civile tunisina è ancora lunga.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
Per maggiori informazioni e per verifiche sull'eventuale disponibilità del file scrivere a: unitesi@unipv.it.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/5580