La tesi si incentra sull'analisi della recente misura di protezione dell'amministrazione di sostegno, introdotta con la Legge 6/2004, che ha modificato il titolo XII del libro I del codice civile, volta alla tutela delle persone "prive in tutto od in parte di autonomia". Il lavoro si sviluppa in una prima parte, incentrata sull'analisi della pregressa normativa italiana in materia di disabilità, caratterizzata da una concezione custodialistica delle persone con fragilità psichiche o fisiche, fino a giungere, attraverso la disamina della preziosa spinta di buona parte della dottrina, che premeva sull'urgenza di introdurre una disciplina volta alla tutela della persona disabile e non soltanto dei suoi interessi di natura patrimoniale, alla individuazione della finalità della legge e alla comparazione della misura in oggetto con i tradizionali e rigidi istituti dell'interdizione e dell'inabilitazione. La seconda parte, introdotta dall'analisi della concezione, anche internazionale, del significato di disabilità, individua l'ambito di applicazione della misura in relazione alle singole e concrete situazioni di bisogno, non inquadrabili in rigide definizioni predeterminate dalla legge, ma lasciate alla valutazione del giudice tutelare, il quale tuttavia, laddove ciò sia possibile, deve indirizzare la sua attività alla valorizzazione dei residui spazi di autonomia del disabile. Nella terza e quarta parte si procede poi all'analisi degli aspetti processuali e sostanziali della disciplina, la cui finalità, ancora una volta, deve essere rintracciata nell'intento legislativo di porre la persona al centro dell'intera procedura: al soggetto disabile è riconosciuta la legittimazione ad agire, la rilevanza dei suoi bisogni, delle sue esigenze e delle sue aspirazioni, di cui tanto il giudice tutelare quanto l'amministratore di sostegno devono tenere in debita considerazione, nonché l'insieme delle garanzie predisposte per la sua tutela che pongono in capo ai servizi sanitari e sociali, nonché in capo all'amministratore di sostegno, pregnanti obblighi di condotta, il cui operato è sempre oggetto di controllo da parte dell'autorità giudiziaria. L'ultima parte, invece, è dedicata all'analisi del sistema delle protezioni, unico o pluralistico, nei principali Paesi europei,in cui la legislazione in materia di protezione degli incapaci è abbastanza risalente nel tempo e certamente fonte di ispirazione per il nostro legislatore.
L'amministrazione di sostegno
CUCCU, LORENA
2013/2014
Abstract
La tesi si incentra sull'analisi della recente misura di protezione dell'amministrazione di sostegno, introdotta con la Legge 6/2004, che ha modificato il titolo XII del libro I del codice civile, volta alla tutela delle persone "prive in tutto od in parte di autonomia". Il lavoro si sviluppa in una prima parte, incentrata sull'analisi della pregressa normativa italiana in materia di disabilità, caratterizzata da una concezione custodialistica delle persone con fragilità psichiche o fisiche, fino a giungere, attraverso la disamina della preziosa spinta di buona parte della dottrina, che premeva sull'urgenza di introdurre una disciplina volta alla tutela della persona disabile e non soltanto dei suoi interessi di natura patrimoniale, alla individuazione della finalità della legge e alla comparazione della misura in oggetto con i tradizionali e rigidi istituti dell'interdizione e dell'inabilitazione. La seconda parte, introdotta dall'analisi della concezione, anche internazionale, del significato di disabilità, individua l'ambito di applicazione della misura in relazione alle singole e concrete situazioni di bisogno, non inquadrabili in rigide definizioni predeterminate dalla legge, ma lasciate alla valutazione del giudice tutelare, il quale tuttavia, laddove ciò sia possibile, deve indirizzare la sua attività alla valorizzazione dei residui spazi di autonomia del disabile. Nella terza e quarta parte si procede poi all'analisi degli aspetti processuali e sostanziali della disciplina, la cui finalità, ancora una volta, deve essere rintracciata nell'intento legislativo di porre la persona al centro dell'intera procedura: al soggetto disabile è riconosciuta la legittimazione ad agire, la rilevanza dei suoi bisogni, delle sue esigenze e delle sue aspirazioni, di cui tanto il giudice tutelare quanto l'amministratore di sostegno devono tenere in debita considerazione, nonché l'insieme delle garanzie predisposte per la sua tutela che pongono in capo ai servizi sanitari e sociali, nonché in capo all'amministratore di sostegno, pregnanti obblighi di condotta, il cui operato è sempre oggetto di controllo da parte dell'autorità giudiziaria. L'ultima parte, invece, è dedicata all'analisi del sistema delle protezioni, unico o pluralistico, nei principali Paesi europei,in cui la legislazione in materia di protezione degli incapaci è abbastanza risalente nel tempo e certamente fonte di ispirazione per il nostro legislatore.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/6199