Before 1991, if someone had thought that India was about to recover from its economic slumber and step in a programme of structural economic reforms welcoming significant foreign businesses, that person would have been termed a day-dreamer, or even an insane. Nevertheless, it happened, and the ongoing development made it always more evident that economic power was shifting from west to east, especially after the notorious credit crunch (2008). IBM chief Virginia Rometty even said that “with its strong GDP growth, expanding base of start-ups and growing trend of new technologies like cloud in the country, the 21st century is the Indian century”. The country has undoubtedly the potential to become a superpower, being already the natural hegemon in South Asia region from all viewpoints – political, economic, military, cultural and demographic. It has the potential to realize more favourable prospects than China in the long-term. Despite the sizeable public investment in a number of critical sectors, not always the programme of reforms delivered what was intended. India’s performance on the growth front has been notable, but concerns emerged on the social front, where achievements remained “far from satisfactory”. Shortcomings can be seen in the access to health and education services, environmental safeguards, rapid urbanisation that leave rural population behind, at the same time increasing disparities in big cities among the upper-class and those who live in slums. Crucial challenges will be to further reduce bureaucracy and regulation, especially in the labour market; to allow the liberalisation process continue without being bent to vested interests or industrialist lobbies; and to fight corruption, which is likely to remain a big problem for long, due to the big size of the country. Economic growth cannot anymore exclude the objectives of equity/inclusion and environmental sustainability; all together, they have become a necessary trinity.

Prima del 1991, se qualcuno avesse pensato che l’India stesse per riprendersi dal suo torpore economico e che stesse per imbarcarsi in riforme strutturali, ate ad attrarre ingenti investimenti dall’estero, sarebbe stato ritenuto un sognatore a occhi aperti, o addirittura un pazzo. Ma tutto ciò è accaduto, e lo sviluppo va avanti rendendo sempre più evidente che il potere economico si sposta da ovest a est, specialmente dopo la crisi del 2008. Il capo di IBM Virginia Rometty ha detto che “con la crescita sbalorditiva del GDP, la sua base crescente di start-ups e un continuo emergere di tecnologie nel Paese, il 21esimo è il secolo indiano”. La nazione ha sicuramente le premesse per diventare una super-potenza, essendo già la guida naturale della regione sud-asiatica da tutti I punti di vista: politico, economico, militare, culturale e geografico. Ha anche le potenzialità per crescere più della Cina nel lungo periodo. Ma, nonostante I notevoli investimenti in una serie di settori critici, non sempre il programma di riforme ha ottenuto i risultati sperati. L’India è cresciuta, ma i risultati dal punto di vista del benessere sociale sono stati “poco soddisfacenti”. Ci sono problemi nell’accesso a servizi di istruzione e sanitari, nella salvaguardia dell’ambiente, nella rapida urbanizzazione che lascia indietro la popolazione rurale, e allo stesso tempo aumenta il divario nelle città tra i ricchi e coloro che vivono nei sobborghi. Altri obiettivi cruciali saranno quelli di ridurre ulteriormente la burocrazia e il quadro normativo, soprattutto nel mondo del lavoro; continuare il processo di liberalizzazione senza che subisca la pressione di interessi personali o lobby; e di combattere la corruzione, che sarà un problema ancora per molto, anche a causa delle grandi dimensioni del Paese. La crescita economica non può più prescindere dagli obiettivi di uguaglianza/inclusione e sostenibilità ambientale; i principi costituiscono ormai un trio inevitabile.

India's economic development strategies and the challenges for the future

GALATI, ALESSIA
2015/2016

Abstract

Before 1991, if someone had thought that India was about to recover from its economic slumber and step in a programme of structural economic reforms welcoming significant foreign businesses, that person would have been termed a day-dreamer, or even an insane. Nevertheless, it happened, and the ongoing development made it always more evident that economic power was shifting from west to east, especially after the notorious credit crunch (2008). IBM chief Virginia Rometty even said that “with its strong GDP growth, expanding base of start-ups and growing trend of new technologies like cloud in the country, the 21st century is the Indian century”. The country has undoubtedly the potential to become a superpower, being already the natural hegemon in South Asia region from all viewpoints – political, economic, military, cultural and demographic. It has the potential to realize more favourable prospects than China in the long-term. Despite the sizeable public investment in a number of critical sectors, not always the programme of reforms delivered what was intended. India’s performance on the growth front has been notable, but concerns emerged on the social front, where achievements remained “far from satisfactory”. Shortcomings can be seen in the access to health and education services, environmental safeguards, rapid urbanisation that leave rural population behind, at the same time increasing disparities in big cities among the upper-class and those who live in slums. Crucial challenges will be to further reduce bureaucracy and regulation, especially in the labour market; to allow the liberalisation process continue without being bent to vested interests or industrialist lobbies; and to fight corruption, which is likely to remain a big problem for long, due to the big size of the country. Economic growth cannot anymore exclude the objectives of equity/inclusion and environmental sustainability; all together, they have become a necessary trinity.
2015
India's economic development strategies and the challenges for the future
Prima del 1991, se qualcuno avesse pensato che l’India stesse per riprendersi dal suo torpore economico e che stesse per imbarcarsi in riforme strutturali, ate ad attrarre ingenti investimenti dall’estero, sarebbe stato ritenuto un sognatore a occhi aperti, o addirittura un pazzo. Ma tutto ciò è accaduto, e lo sviluppo va avanti rendendo sempre più evidente che il potere economico si sposta da ovest a est, specialmente dopo la crisi del 2008. Il capo di IBM Virginia Rometty ha detto che “con la crescita sbalorditiva del GDP, la sua base crescente di start-ups e un continuo emergere di tecnologie nel Paese, il 21esimo è il secolo indiano”. La nazione ha sicuramente le premesse per diventare una super-potenza, essendo già la guida naturale della regione sud-asiatica da tutti I punti di vista: politico, economico, militare, culturale e geografico. Ha anche le potenzialità per crescere più della Cina nel lungo periodo. Ma, nonostante I notevoli investimenti in una serie di settori critici, non sempre il programma di riforme ha ottenuto i risultati sperati. L’India è cresciuta, ma i risultati dal punto di vista del benessere sociale sono stati “poco soddisfacenti”. Ci sono problemi nell’accesso a servizi di istruzione e sanitari, nella salvaguardia dell’ambiente, nella rapida urbanizzazione che lascia indietro la popolazione rurale, e allo stesso tempo aumenta il divario nelle città tra i ricchi e coloro che vivono nei sobborghi. Altri obiettivi cruciali saranno quelli di ridurre ulteriormente la burocrazia e il quadro normativo, soprattutto nel mondo del lavoro; continuare il processo di liberalizzazione senza che subisca la pressione di interessi personali o lobby; e di combattere la corruzione, che sarà un problema ancora per molto, anche a causa delle grandi dimensioni del Paese. La crescita economica non può più prescindere dagli obiettivi di uguaglianza/inclusione e sostenibilità ambientale; i principi costituiscono ormai un trio inevitabile.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/6928