The principal purpose of this thesis is to offer a systematic analysis of two collections of novels written by Anthony Tabucchi: Il gioco del rovescio (1981) e Piccoli equivoci senza importanza (1985). I have analyzed the Tabucchi’s case thanks to the theories of M.Duyck (2014) applied on Gadda’s production. I discovered that PESI and GR are examples of the process of semantic expansion of the collection: the single texts extend their meaning because of the presence of a macrostruttura. I have chosen a lecturale perspective in order to understand the dynamic than how the collections work; in this way, I discovered that a reader should fill the gap left by the author. I have also made reference to other theories: Maria’s Corti macrotesto, the American short story cycle, the French théorie du recueil. The theory of the politesto of Mara Santi, has allowed instead me to recognize the importance of the involvement of the reader in the process of conceptualization of the collection. We have concluded that a collection is a narrative structure that allows to recover with the formal the fragmentariety of the world and this task is submitted to the reader.

Lo scopo principale di questa ricerca è offrire un’analisi sistematica di due raccolte di racconti di Antonio Tabucchi: Il gioco del rovescio (1981) e Piccoli equivoci senza importanza (1985). Partendo dal modello di studio della raccolta proposto da Mathijs Duyck (2014) per Gadda, abbiamo analizzato il caso Tabucchi come esemplare per il processo di potenziamento semantico della raccolta rispetto ai singoli testi in essa compresi, il tutto inteso secondo una prospettiva letturale. L’analisi sviluppata si propone come contributo agli studi, già cospicui, sull’autore. Antonio Tabucchi ha dimostrato, nel corso della sua carriera come scrittore, saggista e critico, una notevole coscienza del fatto che ogni lettore contribuisce al processo di costruzione del significato dell’opera, riempiendo i “vuoti” lasciati dall’autore. Il lettore è, infatti, chiamato a riassumere concettualmente la raccolta per poterla acquisire mentalmente e quindi ricordare; per fare questo, dopo aver scansionato ogni singolo racconto, raccoglie le informazioni chiave di ciascuno e le organizza in base al proprio sistema di riferimento. In un secondo momento, astraendo i concetti dai singoli testi, costruisce macrostrutture semantiche sulla base delle indicazioni formali e tematiche presenti nel politesto e delle relazioni che ha riconosciuto in esso. Dopo aver consultato i principali studi critico-letterari su Tabucchi, abbiamo constato che Piccoli equivoci senza importanza e Il gioco del rovescio sono state interpretate secondo prospettive diversissime e il loro senso ultimo viene moltiplicato e rovesciato, dal punto di vista semantico, da ogni critico che le legge. Per questo ci siamo chiesti di che cosa, a lettura conclusa, parli una raccolta. Per rispondere al quesito, ci avvalsi delle teorie sulla raccolta finora sviluppate, con cui abbiamo studiato il funzionamento delle opere collettanee; principalmente abbiamo fatto riferimento a tre scuole, a mio avviso imprescindibili: il macrotesto di Maria Corti, lo short story cycle angloamericano e la théorie du recueil franco-canadese. La teoria del politesto di Mara Santi, invece, ci ha permesso di valutare l’importanza del coinvolgimento del lettore nel processo di concettualizzazione del senso della raccolta. Questo sistema funziona perfettamente nelle raccolte Piccoli equivoci senza importanza e il Gioco del rovescio, a cui ci siamo accostati come lettori “ignari”, inciampando nelle discrasie narrative (formali e concettuali) tra i racconti. In seguito, un’indagine di tipo letterario ci ha permesso non solo di entrare più nel vivo del gioco della finzione costruito dall’autore, ma anche di concepire in maniera più lucida le strategie con cui Tabucchi è riuscito, all’interno della stessa opera, a combinare unità e frammentarietà, realtà e sogno, chiarezza ed equivoco, dritto e rovescio.

Per una lettura politestuale delle raccolte Piccoli Equivoci senza Importanza e Il Gioco del Rovescio di Antonio Tabucchi

FLOREANI, CLAUDIA
2016/2017

Abstract

The principal purpose of this thesis is to offer a systematic analysis of two collections of novels written by Anthony Tabucchi: Il gioco del rovescio (1981) e Piccoli equivoci senza importanza (1985). I have analyzed the Tabucchi’s case thanks to the theories of M.Duyck (2014) applied on Gadda’s production. I discovered that PESI and GR are examples of the process of semantic expansion of the collection: the single texts extend their meaning because of the presence of a macrostruttura. I have chosen a lecturale perspective in order to understand the dynamic than how the collections work; in this way, I discovered that a reader should fill the gap left by the author. I have also made reference to other theories: Maria’s Corti macrotesto, the American short story cycle, the French théorie du recueil. The theory of the politesto of Mara Santi, has allowed instead me to recognize the importance of the involvement of the reader in the process of conceptualization of the collection. We have concluded that a collection is a narrative structure that allows to recover with the formal the fragmentariety of the world and this task is submitted to the reader.
2016
A politextual reading of Tabucchi's collections: Piccoli Equivoci Senza Importanza e Il Gioco del Rovescio
Lo scopo principale di questa ricerca è offrire un’analisi sistematica di due raccolte di racconti di Antonio Tabucchi: Il gioco del rovescio (1981) e Piccoli equivoci senza importanza (1985). Partendo dal modello di studio della raccolta proposto da Mathijs Duyck (2014) per Gadda, abbiamo analizzato il caso Tabucchi come esemplare per il processo di potenziamento semantico della raccolta rispetto ai singoli testi in essa compresi, il tutto inteso secondo una prospettiva letturale. L’analisi sviluppata si propone come contributo agli studi, già cospicui, sull’autore. Antonio Tabucchi ha dimostrato, nel corso della sua carriera come scrittore, saggista e critico, una notevole coscienza del fatto che ogni lettore contribuisce al processo di costruzione del significato dell’opera, riempiendo i “vuoti” lasciati dall’autore. Il lettore è, infatti, chiamato a riassumere concettualmente la raccolta per poterla acquisire mentalmente e quindi ricordare; per fare questo, dopo aver scansionato ogni singolo racconto, raccoglie le informazioni chiave di ciascuno e le organizza in base al proprio sistema di riferimento. In un secondo momento, astraendo i concetti dai singoli testi, costruisce macrostrutture semantiche sulla base delle indicazioni formali e tematiche presenti nel politesto e delle relazioni che ha riconosciuto in esso. Dopo aver consultato i principali studi critico-letterari su Tabucchi, abbiamo constato che Piccoli equivoci senza importanza e Il gioco del rovescio sono state interpretate secondo prospettive diversissime e il loro senso ultimo viene moltiplicato e rovesciato, dal punto di vista semantico, da ogni critico che le legge. Per questo ci siamo chiesti di che cosa, a lettura conclusa, parli una raccolta. Per rispondere al quesito, ci avvalsi delle teorie sulla raccolta finora sviluppate, con cui abbiamo studiato il funzionamento delle opere collettanee; principalmente abbiamo fatto riferimento a tre scuole, a mio avviso imprescindibili: il macrotesto di Maria Corti, lo short story cycle angloamericano e la théorie du recueil franco-canadese. La teoria del politesto di Mara Santi, invece, ci ha permesso di valutare l’importanza del coinvolgimento del lettore nel processo di concettualizzazione del senso della raccolta. Questo sistema funziona perfettamente nelle raccolte Piccoli equivoci senza importanza e il Gioco del rovescio, a cui ci siamo accostati come lettori “ignari”, inciampando nelle discrasie narrative (formali e concettuali) tra i racconti. In seguito, un’indagine di tipo letterario ci ha permesso non solo di entrare più nel vivo del gioco della finzione costruito dall’autore, ma anche di concepire in maniera più lucida le strategie con cui Tabucchi è riuscito, all’interno della stessa opera, a combinare unità e frammentarietà, realtà e sogno, chiarezza ed equivoco, dritto e rovescio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/6980