The aim of this thesis is to analyze the application of public policy exception, one of the criteria for the denial of the recognition and execution of foreign arbitration awards established at Art. V paragraph 2 lett. b) of the New York Convention of 1958, in the Contracting States, especially in Italy. The text begins with the analysis of how New York Convention has been implemented in the Italian legal system and then continues with the examination of the procedure aimed at the recognition and the enforcement of the foreign award. After explaining the procedural context in which the competent authority has to control if the foreign award is contrary to the public policy of the Country, the document goes on with marking the boundaries of public policy. It starts from the assumption that a definition uniformly shared by States does not exist, to continue with the review of its fundamental principles. After a first look at the public policy as a limit to the recognition and enforcement of foreign judgments, the thesis provides an inside look at the public policy as a limit to the recognition of foreign awards, with a following brief excursus, for comparative purposes, related to the application of the limit of public policy in the United States and in China.

Si intende analizzare con questa tesi come gli Stati, in particolare l'Italia, abbiano integrato, sia a livello normativo sia a livello giurisprudenziale, il motivo ostativo al riconoscimento e all'esecuzione dei lodi arbitrali stranieri previsto dall'art. V comma 2 lett. b) della Convenzione di New York del 1958. Il testo comincia con l’analisi delle modalità con cui l’Italia, Stato contraente di tale Convenzione, integra a livello normativo le relative disposizioni convenzionali e prosegue con l’esame del procedimento volto ad ottenere il riconoscimento e l’esecuzione del lodo straniero. Una volta circoscritto il contesto procedimentale in cui si colloca il controllo giudiziale di conformità del lodo straniero all'ordine pubblico, si è reso necessario approfondire il concetto di ordine pubblico. Così il testo cerca di definire tale concetto, partendo dal presupposto che una definizione uniformemente condivisa dagli Stati non esiste. Dopo una prima analisi dell’ordine pubblico come limite al riconoscimento e all’esecuzione delle sentenze straniere, si è provveduto ad analizzare tale limite rispetto al riconoscimento dei lodi stranieri, con un breve excursus, a fini comparatistici, relativo all’operare del limite dell’ordine pubblico negli Stati Uniti e in Cina.

L'ordine pubblico come limite al riconoscimento del lodo arbitrale straniero

PEVIANI, FRANCESCA
2018/2019

Abstract

The aim of this thesis is to analyze the application of public policy exception, one of the criteria for the denial of the recognition and execution of foreign arbitration awards established at Art. V paragraph 2 lett. b) of the New York Convention of 1958, in the Contracting States, especially in Italy. The text begins with the analysis of how New York Convention has been implemented in the Italian legal system and then continues with the examination of the procedure aimed at the recognition and the enforcement of the foreign award. After explaining the procedural context in which the competent authority has to control if the foreign award is contrary to the public policy of the Country, the document goes on with marking the boundaries of public policy. It starts from the assumption that a definition uniformly shared by States does not exist, to continue with the review of its fundamental principles. After a first look at the public policy as a limit to the recognition and enforcement of foreign judgments, the thesis provides an inside look at the public policy as a limit to the recognition of foreign awards, with a following brief excursus, for comparative purposes, related to the application of the limit of public policy in the United States and in China.
2018
Public policy as a limit to the recognition of foreign awards
Si intende analizzare con questa tesi come gli Stati, in particolare l'Italia, abbiano integrato, sia a livello normativo sia a livello giurisprudenziale, il motivo ostativo al riconoscimento e all'esecuzione dei lodi arbitrali stranieri previsto dall'art. V comma 2 lett. b) della Convenzione di New York del 1958. Il testo comincia con l’analisi delle modalità con cui l’Italia, Stato contraente di tale Convenzione, integra a livello normativo le relative disposizioni convenzionali e prosegue con l’esame del procedimento volto ad ottenere il riconoscimento e l’esecuzione del lodo straniero. Una volta circoscritto il contesto procedimentale in cui si colloca il controllo giudiziale di conformità del lodo straniero all'ordine pubblico, si è reso necessario approfondire il concetto di ordine pubblico. Così il testo cerca di definire tale concetto, partendo dal presupposto che una definizione uniformemente condivisa dagli Stati non esiste. Dopo una prima analisi dell’ordine pubblico come limite al riconoscimento e all’esecuzione delle sentenze straniere, si è provveduto ad analizzare tale limite rispetto al riconoscimento dei lodi stranieri, con un breve excursus, a fini comparatistici, relativo all’operare del limite dell’ordine pubblico negli Stati Uniti e in Cina.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
Per maggiori informazioni e per verifiche sull'eventuale disponibilità del file scrivere a: unitesi@unipv.it.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/7082