Jean Rhys è una delle scrittrici più peculiari del Novecento, tanto che la sua produzione comprende e combina diverse correnti letterarie e critiche. Uno degli aspetti più rilevanti della biografia e della bibliografia di Rhys è la fondamentale divisione fra due mondi. Questo elaborato si concentra sui romanzi di Rhys e sui suoi ritratti di donna. Jean Rhys nasce alla fine del diciannovesimo secolo a Roseau (Dominica) da padre gallese e madre creola, ma passa la maggior parte della sua vita in Europa. Questi due luoghi influenzano tutta la vita dell’autrice e, di riflesso, tutta la sua produzione letteraria, la quale si ispira largamente alle sue esperienze tra Dominica, Parigi e Londra. Per lo studio della produzione di Rhys è stato indispensabile considerare la sua autobiografia incompleta, Smile Please, e l’epistolario che comprende le sue lettere dal 1931 al 1966, così come è stato utile considerare in modo parallelo la prima raccolta di racconti, The Left Bank, con cui Rhys pone le basi per lo stile e i temi delle opere narrative successive. Gli elementi più importanti dei romanzi sono le cinque eroine protagoniste, donne ai limiti della società, vittime di valori borghesi e patriarcali, di un onnipresente senso di inadeguatezza e di irrequietezza che le spinge ad agire controcorrente. Sono donne considerate immorali e per questo spesso isolate o coinvolte in rapporti superficiali. Le donne rhysiane sono esuli, senza patria e incapaci di trovare il proprio posto in un mondo inospitale. Attraverso le due delle sue protagoniste Rhys esplora anche le implicazioni e la sostanziale duplicità dell'essere una donna bianca creola. Le altre tre protagoniste non sono delineate dal punto di vista culturale o etnico, ma appaiono ugualmente inadatte ed estranee alla sensibilità europea all’inizio del ventesimo secolo. Le cinque donne sono fortemente caratterizzate anche dal loro rapporto con i posti in cui vivono e con il tempo. Le ambientazioni sono spesso uguali tra loro, ma non sono mai luoghi in cui le eroine si sentano a proprio agio o per cui possano sviluppare un senso di appartenenza. I romanzi sono interessati anche dalla tematica del viaggio che diventa elemento disgiuntivo; Julia e Sasha si spostano tra Parigi e Londra alla riscoperta di se stesse, mentre Anna e Antoinette vengono rimosse dalla loro terra natia, i Caraibi, e ricollocate in Inghilterra, madrepatria in quanto centro dell’impero britannico. Quest’esilio di matrice coloniale non fa che complicare ed esasperare la marginalità delle protagoniste all’interno della società. L’Europa è sempre luogo di alienazione e isolamento. I tropici vengono descritti come una realtà contrapposta e incompatibile con l’Europa e le protagoniste creole, destinate al distacco dal luogo di nascita, sono profondamente segnate dall’allontanamento dall’ambiente e dalla cultura caraibica. Le protagoniste creole sentono e soffrono il divario esistente tra la comunità creola e quella nera: neanche la terra natia si rivela un luogo a cui esse possano appartenere davvero. Le protagoniste dei romanzi europei sono sempre collocate tra le strade delle città che esplorano in lunghe camminate solitarie, oppure all’interno di innumerevoli camere d’albergo al punto che anche i ricordi, come i luoghi, iniziano ad accavallarsi e confondersi. Particolarmente rilevanti sono le altre figure femminili, e soprattutto quelle materne, che incarnano le culture e le società descritte. Le eroine Rhys si rivelano prive di radici e legami. La presa di posizione di cui si dimostrano capaci è quella di rivendicare la propria esistenza e sensibilità atipica, nella consapevolezza di rimanere relegate a una posizione di alterità rispetto alle persone e ai luoghi circostanti, intrappolate nel mezzo di due realtà inconciliabili.

Jean Rhys's women between Europe and the Caribbean

PASQUARIELLO, ELEONORA
2019/2020

Abstract

Jean Rhys è una delle scrittrici più peculiari del Novecento, tanto che la sua produzione comprende e combina diverse correnti letterarie e critiche. Uno degli aspetti più rilevanti della biografia e della bibliografia di Rhys è la fondamentale divisione fra due mondi. Questo elaborato si concentra sui romanzi di Rhys e sui suoi ritratti di donna. Jean Rhys nasce alla fine del diciannovesimo secolo a Roseau (Dominica) da padre gallese e madre creola, ma passa la maggior parte della sua vita in Europa. Questi due luoghi influenzano tutta la vita dell’autrice e, di riflesso, tutta la sua produzione letteraria, la quale si ispira largamente alle sue esperienze tra Dominica, Parigi e Londra. Per lo studio della produzione di Rhys è stato indispensabile considerare la sua autobiografia incompleta, Smile Please, e l’epistolario che comprende le sue lettere dal 1931 al 1966, così come è stato utile considerare in modo parallelo la prima raccolta di racconti, The Left Bank, con cui Rhys pone le basi per lo stile e i temi delle opere narrative successive. Gli elementi più importanti dei romanzi sono le cinque eroine protagoniste, donne ai limiti della società, vittime di valori borghesi e patriarcali, di un onnipresente senso di inadeguatezza e di irrequietezza che le spinge ad agire controcorrente. Sono donne considerate immorali e per questo spesso isolate o coinvolte in rapporti superficiali. Le donne rhysiane sono esuli, senza patria e incapaci di trovare il proprio posto in un mondo inospitale. Attraverso le due delle sue protagoniste Rhys esplora anche le implicazioni e la sostanziale duplicità dell'essere una donna bianca creola. Le altre tre protagoniste non sono delineate dal punto di vista culturale o etnico, ma appaiono ugualmente inadatte ed estranee alla sensibilità europea all’inizio del ventesimo secolo. Le cinque donne sono fortemente caratterizzate anche dal loro rapporto con i posti in cui vivono e con il tempo. Le ambientazioni sono spesso uguali tra loro, ma non sono mai luoghi in cui le eroine si sentano a proprio agio o per cui possano sviluppare un senso di appartenenza. I romanzi sono interessati anche dalla tematica del viaggio che diventa elemento disgiuntivo; Julia e Sasha si spostano tra Parigi e Londra alla riscoperta di se stesse, mentre Anna e Antoinette vengono rimosse dalla loro terra natia, i Caraibi, e ricollocate in Inghilterra, madrepatria in quanto centro dell’impero britannico. Quest’esilio di matrice coloniale non fa che complicare ed esasperare la marginalità delle protagoniste all’interno della società. L’Europa è sempre luogo di alienazione e isolamento. I tropici vengono descritti come una realtà contrapposta e incompatibile con l’Europa e le protagoniste creole, destinate al distacco dal luogo di nascita, sono profondamente segnate dall’allontanamento dall’ambiente e dalla cultura caraibica. Le protagoniste creole sentono e soffrono il divario esistente tra la comunità creola e quella nera: neanche la terra natia si rivela un luogo a cui esse possano appartenere davvero. Le protagoniste dei romanzi europei sono sempre collocate tra le strade delle città che esplorano in lunghe camminate solitarie, oppure all’interno di innumerevoli camere d’albergo al punto che anche i ricordi, come i luoghi, iniziano ad accavallarsi e confondersi. Particolarmente rilevanti sono le altre figure femminili, e soprattutto quelle materne, che incarnano le culture e le società descritte. Le eroine Rhys si rivelano prive di radici e legami. La presa di posizione di cui si dimostrano capaci è quella di rivendicare la propria esistenza e sensibilità atipica, nella consapevolezza di rimanere relegate a una posizione di alterità rispetto alle persone e ai luoghi circostanti, intrappolate nel mezzo di due realtà inconciliabili.
2019
Jean Rhys's women between Europe and the Caribbean
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/723