La tesi si occupa di analizzare l’istituto della perequazione urbanistica che può essere definita come una tecnica volta ad attribuire un valore edificatorio uniforme a tutte le proprietà che possono concorrere alla trasformazione urbanistica di uno o più ambiti del territorio comunale, prescindendo sia dalla localizzazione della capacità edificatoria sulle singole proprietà, sia dall’imposizione di vincoli di inedificabilità apposti al fine di garantire spazi da destinare ad opere collettive. L’istituto in esame mira, da una parte, a superare le disparità di trattamento dei proprietari che, inevitabilmente, derivano dalla pianificazione urbanistica e, dall’altro, a superare la crisi dei modelli espropriativi, consentendo alla Pubblica Amministrazione di acquisire in modo indolore aree per la realizzazione di opere e servizi pubblici. Nel corso della trattazione si è dato spazio all’analisi dei diversi modelli perequativi e, attraverso una rassegna delle leggi regionali, nonché di alcuni piani regolatori comunali, sono state analizzate diverse esperienze di perequazione e pronunce della giurisprudenza. Allo studio della perequazione urbanistica è stato affiancato quello sull’istituto dei diritti edificatori, in particolare sono state analizzate le diverse teorie dottrinali in merito alla natura giuridica dei diritti edificatori e dei negozi che li trasferiscono. Da ultimo, ci si è soffermati sulle novità apportate dalla novella del 2011 del Codice Civile che, con l’introduzione del numero 2-bis, ha ammesso la trascrivibilità dei negozi che trasferiscono diritti edificatori.

I modelli di perequazione urbanistica e i diritti edificatori trasferibili

RUSSO, FRANCESCA
2016/2017

Abstract

La tesi si occupa di analizzare l’istituto della perequazione urbanistica che può essere definita come una tecnica volta ad attribuire un valore edificatorio uniforme a tutte le proprietà che possono concorrere alla trasformazione urbanistica di uno o più ambiti del territorio comunale, prescindendo sia dalla localizzazione della capacità edificatoria sulle singole proprietà, sia dall’imposizione di vincoli di inedificabilità apposti al fine di garantire spazi da destinare ad opere collettive. L’istituto in esame mira, da una parte, a superare le disparità di trattamento dei proprietari che, inevitabilmente, derivano dalla pianificazione urbanistica e, dall’altro, a superare la crisi dei modelli espropriativi, consentendo alla Pubblica Amministrazione di acquisire in modo indolore aree per la realizzazione di opere e servizi pubblici. Nel corso della trattazione si è dato spazio all’analisi dei diversi modelli perequativi e, attraverso una rassegna delle leggi regionali, nonché di alcuni piani regolatori comunali, sono state analizzate diverse esperienze di perequazione e pronunce della giurisprudenza. Allo studio della perequazione urbanistica è stato affiancato quello sull’istituto dei diritti edificatori, in particolare sono state analizzate le diverse teorie dottrinali in merito alla natura giuridica dei diritti edificatori e dei negozi che li trasferiscono. Da ultimo, ci si è soffermati sulle novità apportate dalla novella del 2011 del Codice Civile che, con l’introduzione del numero 2-bis, ha ammesso la trascrivibilità dei negozi che trasferiscono diritti edificatori.
2016
Models of urban adjustment and transferable developing rights
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