Inizialmente non si buttava via nulla, tutto veniva riutilizzato, ogni oggetto aveva una “vita” lunghissima poiché vigeva la cultura del riciclo, ma a partire dal XIX secolo, la situazione iniziò a cambiare. Le numerose scoperte in ambito chimico, scientifico e tecnologico contribuirono alla creazione di materiali e oggetti che, data la loro composizione, non potevano essere riutilizzati. Nel corso degli anni la situazione divenne sempre più problematica anche a causa della crescita demografica e dell'avvento della cultura "dell'usa e getta"; la quantità di rifiuti crebbe a dismisura fino a diventare un grave problema di carattere globale. Per diminuire la produzione degli scarti e per migliorare il sistema di gestione dell'immondizia, l'Unione Europea emanò delle direttive che vennero recepite da tutti gli Stati membri, i quali modificarono il loro ordinamento per adeguarsi alle disposizioni comunitarie. Nel dettaglio, ho deciso di analizzare (nel secondo capitolo della trattazione) le direttive europee e le leggi italiane in materia di rifiuti. Nonostante l’impegno dell’Europa a tutela dell’intero ecosistema, continuano a trovare spazio tra le cronache, notizie riguardanti gli ecoreati; ovvero quei crimini che arrecano danni alla flora e alla fauna. Questi "delitti ambientali" trovano terreno fertile in Italia e vengono principalmente perpetuati dalle ecomafie: gruppi malavitosi che con le loro azioni devastano la natura. Nel terzo capitolo, rimanendo fedele al tema della trattazione, ho quindi deciso di soffermarmi su una delle attività più redditizie delle organizzazioni mafiose: il traffico illecito dei rifiuti. L’elaborato da me svolto vuole quindi mostrare una panoramica dal punto di vista storico e giuridico in merito al sistema di gestione dell’immondizia; inoltre ho deciso di dedicare il capitolo finale alle ecomafie, poiché queste occupano, purtroppo, un ruolo rilevante in ogni fase del suddetto sistema: dalla raccolta allo smaltimento.

Il sistema di gestione dei rifiuti e le ecomafie. Profili storici e giuridici.

RADAELLI, LUCREZIA
2018/2019

Abstract

Inizialmente non si buttava via nulla, tutto veniva riutilizzato, ogni oggetto aveva una “vita” lunghissima poiché vigeva la cultura del riciclo, ma a partire dal XIX secolo, la situazione iniziò a cambiare. Le numerose scoperte in ambito chimico, scientifico e tecnologico contribuirono alla creazione di materiali e oggetti che, data la loro composizione, non potevano essere riutilizzati. Nel corso degli anni la situazione divenne sempre più problematica anche a causa della crescita demografica e dell'avvento della cultura "dell'usa e getta"; la quantità di rifiuti crebbe a dismisura fino a diventare un grave problema di carattere globale. Per diminuire la produzione degli scarti e per migliorare il sistema di gestione dell'immondizia, l'Unione Europea emanò delle direttive che vennero recepite da tutti gli Stati membri, i quali modificarono il loro ordinamento per adeguarsi alle disposizioni comunitarie. Nel dettaglio, ho deciso di analizzare (nel secondo capitolo della trattazione) le direttive europee e le leggi italiane in materia di rifiuti. Nonostante l’impegno dell’Europa a tutela dell’intero ecosistema, continuano a trovare spazio tra le cronache, notizie riguardanti gli ecoreati; ovvero quei crimini che arrecano danni alla flora e alla fauna. Questi "delitti ambientali" trovano terreno fertile in Italia e vengono principalmente perpetuati dalle ecomafie: gruppi malavitosi che con le loro azioni devastano la natura. Nel terzo capitolo, rimanendo fedele al tema della trattazione, ho quindi deciso di soffermarmi su una delle attività più redditizie delle organizzazioni mafiose: il traffico illecito dei rifiuti. L’elaborato da me svolto vuole quindi mostrare una panoramica dal punto di vista storico e giuridico in merito al sistema di gestione dell’immondizia; inoltre ho deciso di dedicare il capitolo finale alle ecomafie, poiché queste occupano, purtroppo, un ruolo rilevante in ogni fase del suddetto sistema: dalla raccolta allo smaltimento.
2018
The garbage management system and the phenomenon of ecomafia. Historical and juridical profiles
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