The Wind in the Willows (1908) di Kenneth Grahame: una storia di animali tra parole e immagini.

The aim of my thesis is to analyse Kenneth Grahame’s animal story The Wind in the Willows (1908), whose study occupied the fourth and the fifth chapters of my work, thus representing the heart of it. The first two chapters provide a comprehensive overview of the definition of “children’s literature” and of its history, starting from its origins back in 1744 when John Newbery published his “A Little Pretty Pocket Book”, considered the first modern book for children (combining as it did instruction and delight), until its Golden Age during the Victorian Era and the Edwardian aftermath. The third chapter deals with the literary genre of the animal story. The subgenre of the animal autobiography will also be taken into consideration. The reasons behind this decisioni s to carry out a comparative analysis of the different representations of horses made by Grahame in his text and by A. Sewell in her horse biography “Black Beauty” (1877). I mean here to focus on how Grahame used his animal characters as vehicles to convey his idea, thus showing also the extent to which his book can be regarded as a classic for children. Finally, I am discussing the problem of illustrating The Wind in the Willows, taking into consideration the illustrations made by E:H. Shepard and A. Rackham. I will support here my theory that Shepard’s drawings are better than those painted by Rackhame, since they contribute to the reader’s visualization of the story.

L’obiettivo della tesi consiste nell’analizzare l’uso che lo scrittore edimburghese Kenneth Grahame fa degli animali parlanti nel suo testo “The Wind in the Willows” (1908), un classico per l’infanzia che occupa un posto centrale nella coscienza del popolo britannico. Il cuore del lavoro è quindi costituito dal quarto e dal quinto capitolo che analizzano l’opera letteraria. Studiando la biografia di Grahame e la genesi del libro, si sono evidenziate le sue vicissitudini personali, il suo amore per la natura e per gli animali che hanno contributo alla scelta dell’ambientazione e dei personaggi che popolano questo racconto. The Wind in the Willows è, in realtà, un testo molto complesso e la questione si sia un classico per bambini o meno è ancora aperta e discussa. Il mio intento è qui di spiegare come lo scrittore, attraverso la scelta di una comunità di animali (parlanti) come protagonisti della sua storia, riesca a creare un testo “a confine” tra un libro per bambini e uno rivolto a lettori adulti. Si prenderà anche in considerazione la presenza all’interno della storia dei cavalli, confrontando la loro descrizione con quella che ne diede A. Sewell in “Black Beauty” (1877), un testo che appartiene al sottogenere letterario dell’autobiografia animale. Infine, si analizzeranno le immagini che E.H. Shepard e A.Rackham hanno realizzato a corredo del classico, sostenendo la mia tesi che considera i disegni del primo migliori in quanto, da un punto di vista letterario e non artistico, restano fedeli ai fatti narrati, creano un legame stretto tra immagini e parole.