In ancient Mesopotamian worldview gods created everything that exists and rules over the world. They also established human fate, which is unknown by man. They often want to disclose their intentions by giving spontaneous signs. The system of human interpretation of these sovrannatural signs is called 'divination' and it covered a very important role in Mesopotamian life since third millenium B.C.  A person's wrongdoings and transgressions were believed to incite the anger and the revenge of the gods. Sikness, disaster and general human sufferings were interpreted as a sin against divine drawing. To constrast this kind of evil, Mesopotamians used prayer, incantation and rituals, which were revealed by a semidivine creature sent by gods, to deliver man from evils. In neo- Assyrian period there was a class of scholars who attend to the king's watch from physical danger, but also from those who strayed from the path that the gods had decreed. The contact with the divine world was guaranteed by these scholars who were watching, for they were specialized n interpreting the signs that the gods sent, however the transmitters or unfolders of received wisdom. We have a lot of letters coming from this scholars, especially in the 7th century when the Assyrian empire achieved its greatest extension. The last important Assyrian Kings, Esarhaddon and Assurbanipal, intensify their correspondance with their scholars, perhaps for an unsafe larger kingdom and for very close attention to the divine world. We are reading about these letters, checking for the use of a large number of rituals that are found in them, just because there is a really great amount and good quality of letters. In this letters there are more kinds of ritual, every one in a different way, but all have only one function: to send away evil from the man, especially the King who assured the welfare of the reign and the harmony with a divine world.

Secondo gli antichi Mesopotamici gli dei hanno creato tutto ciò che esiste e governano il mondo. Per l'uomo, per il quale le divinità hanno stabilito un destino ben preciso, le volontà divine sono inconoscibili. In alcuni casi però gli dei decidono di comunicare all'uomo le proprie intenzioni e inviano sulla terra dei segnali. L'insieme di tecniche che permettono all'uomo di decifrare i messaggi divini costituisce la divinazione, che è documentata già dal III millennio a.C. e costituisce un aspetto fondamentale della vita in Mesopotamia. Quando l'uomo si allontana dal destino stabilito dagli dei si macchia di una colpa ed è soggetto all'ira e all'azione vendicatrice sovrannaturale. Le malattie, le calamità e, più in generale, la sofferenza umana sono attribuite a questa contravvenzione ai disegni celesti. Per contrastare i mali derivanti dalla collera degli dei sono stati messi a punto vari rituali di scongiuro di origine divina che hanno lo scopo di liberare l'uomo dal male che lo affligge. Durante l'epoca imperiale assira ad occuparsi dei contatti con il sovrannaturale sono varie classi di sacerdoti che conoscono e applicano l'antica tradizione divinatoria ed esorcistica mesopotamica. Dell'opera di questi alti ufficiali del re, spesso dislocati in varie parti di un territorio, che nel 7° secolo raggiunge la sua massima estensione, abbiamo testimonianza dalla frequente corrispondenza tra gli stessi studiosi e i sovrani. I rapporti epistolari tra gli ultimi due grandi re assiri, Esarhaddon e Assurbanipal, e i loro esperti si infittiscono ulteriormente, sia per la crescente instabiltà di un regno diventato molto vasto sia per un'attenzione particolare di questi due sovrani per i contatti con il mondo divino. Si è scelto di prendere in considerazione le loro lettere e di analizzare la messa in atto dei numerosi rituali di scongiuro in esse contenute proprio perchè ci forniscono una documentazione eccezionale sia per quantità che per qualità. I rituali citati hanno forme molteplici ma sono animati da un unico scopo: allontanare il male dall'uomo, ed in particolare dal sovrano, che ha il ruolo fondamentale di garantire il benessere dello stato, e ristabilire l'armonia con il mondo sovrannaturale.

I rituali di scongiuro in ambito neo-assiro: la testimonianza delle lettere.

LEONI, TANIA
2014/2015

Abstract

In ancient Mesopotamian worldview gods created everything that exists and rules over the world. They also established human fate, which is unknown by man. They often want to disclose their intentions by giving spontaneous signs. The system of human interpretation of these sovrannatural signs is called 'divination' and it covered a very important role in Mesopotamian life since third millenium B.C.  A person's wrongdoings and transgressions were believed to incite the anger and the revenge of the gods. Sikness, disaster and general human sufferings were interpreted as a sin against divine drawing. To constrast this kind of evil, Mesopotamians used prayer, incantation and rituals, which were revealed by a semidivine creature sent by gods, to deliver man from evils. In neo- Assyrian period there was a class of scholars who attend to the king's watch from physical danger, but also from those who strayed from the path that the gods had decreed. The contact with the divine world was guaranteed by these scholars who were watching, for they were specialized n interpreting the signs that the gods sent, however the transmitters or unfolders of received wisdom. We have a lot of letters coming from this scholars, especially in the 7th century when the Assyrian empire achieved its greatest extension. The last important Assyrian Kings, Esarhaddon and Assurbanipal, intensify their correspondance with their scholars, perhaps for an unsafe larger kingdom and for very close attention to the divine world. We are reading about these letters, checking for the use of a large number of rituals that are found in them, just because there is a really great amount and good quality of letters. In this letters there are more kinds of ritual, every one in a different way, but all have only one function: to send away evil from the man, especially the King who assured the welfare of the reign and the harmony with a divine world.
2014
Incantations in neo-Assyrian period: the correspondence evidence.
Secondo gli antichi Mesopotamici gli dei hanno creato tutto ciò che esiste e governano il mondo. Per l'uomo, per il quale le divinità hanno stabilito un destino ben preciso, le volontà divine sono inconoscibili. In alcuni casi però gli dei decidono di comunicare all'uomo le proprie intenzioni e inviano sulla terra dei segnali. L'insieme di tecniche che permettono all'uomo di decifrare i messaggi divini costituisce la divinazione, che è documentata già dal III millennio a.C. e costituisce un aspetto fondamentale della vita in Mesopotamia. Quando l'uomo si allontana dal destino stabilito dagli dei si macchia di una colpa ed è soggetto all'ira e all'azione vendicatrice sovrannaturale. Le malattie, le calamità e, più in generale, la sofferenza umana sono attribuite a questa contravvenzione ai disegni celesti. Per contrastare i mali derivanti dalla collera degli dei sono stati messi a punto vari rituali di scongiuro di origine divina che hanno lo scopo di liberare l'uomo dal male che lo affligge. Durante l'epoca imperiale assira ad occuparsi dei contatti con il sovrannaturale sono varie classi di sacerdoti che conoscono e applicano l'antica tradizione divinatoria ed esorcistica mesopotamica. Dell'opera di questi alti ufficiali del re, spesso dislocati in varie parti di un territorio, che nel 7° secolo raggiunge la sua massima estensione, abbiamo testimonianza dalla frequente corrispondenza tra gli stessi studiosi e i sovrani. I rapporti epistolari tra gli ultimi due grandi re assiri, Esarhaddon e Assurbanipal, e i loro esperti si infittiscono ulteriormente, sia per la crescente instabiltà di un regno diventato molto vasto sia per un'attenzione particolare di questi due sovrani per i contatti con il mondo divino. Si è scelto di prendere in considerazione le loro lettere e di analizzare la messa in atto dei numerosi rituali di scongiuro in esse contenute proprio perchè ci forniscono una documentazione eccezionale sia per quantità che per qualità. I rituali citati hanno forme molteplici ma sono animati da un unico scopo: allontanare il male dall'uomo, ed in particolare dal sovrano, che ha il ruolo fondamentale di garantire il benessere dello stato, e ristabilire l'armonia con il mondo sovrannaturale.
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