The aim of this study is to investigate the Italian discourse marker (henceforth: DM) insomma (lit. ‘in short’, ‘in conclusion’), its discursive functions and its prosody. Insomma covers a wide range of discursive functions, operating as a turn-taking or hedging device, as well as a reformulation and recapitulatory marker, and so on. This research investigates how prosody changes according to the DM’s function, and whether different DMs with the same pragmatic values share the same prosodic patterns. Therefore, the question concerning their possible interchangeability arises. The study is based on the Italian corpus of spoken dialogues KIParla, where the analysis of insomma discursive functions has been carried out and all the examples have been collected. Furthermore, in order to prove the contribution of prosody in conveying pragmatic meanings concerning the DMs’ discursive functions, two online “fill-the-gap” surveys have been handed out to 80 different participants each. Every input presented in the surveys was collected from the KIParla corpus and contained one DM, which was previously erased from the sentence. In particular, the participants were presented with 34 inputs, of which 22 distractors and 12 inputs containing the DM insomma, namely two inputs for every discursive function considered. For each input, the participants’ task was to fill the gap, choosing the correct DM among three different alternatives, according to their personal preferences or habits. The two surveys were identical, except for the fact that in one of them the participants were only provided with the textual inputs, while in the other each input was supplemented with its respective original audio, with the DM anonymized by an anonymization script of the software PRAAT. The second survey with audios was therefore handed out to demonstrate the major role played by prosody in realizing and recognizing DMs and their discursive functions. The results of the investigation suggest that DMs with the same pragmatic functions of the DM insomma are sometimes perceived as commutable with it and the prosodic features, together with the surrounding linguistic context, may help listeners in identifying the correct DM.

Lo scopo di questo elaborato è studiare il segnale discorsivo (da qui in poi: SD) italiano insomma (il cui significato originario si può rendere come ‘in conclusione’), le sue funzioni discorsive e la sua prosodia. Insomma copre un’ampia gamma di funzioni discorsive, operando come dispositivo di presa di turno o di mitigazione, di marcatore riassuntivo o di riformulazione e così via. Questa ricerca indaga come la prosodia cambi a seconda della funzione del SD e se SD diversi, ma con gli stessi valori pragmatici, condividano anche gli stessi pattern prosodici. Si pone quindi la questione della loro possibile intercambiabilità. Questo studio si basa sul corpus di italiano parlato KIParla, sulla base del quale è stata svolta l’analisi delle funzioni discorsive di insomma e da cui sono stati ricavati tutti gli esempi. Per poter dimostrare il contributo della prosodia nella realizzazione di significati pragmatici riguardanti le funzioni discorsive dei SD, sono stati somministrati online due questionari, con modalità fill-the-gap, a 80 diversi partecipanti ciascuno. Ogni stimolo presentato nei questionari, estratto dal corpus KIParla, conteneva un SD, che era stato precedentemente eliminato dalla frase. In particolare, ai partecipanti sono stati presentati 34 stimoli, di cui 22 distrattori e 12 stimoli contenenti il SD insomma, ovvero due stimoli per ogni funzione discorsiva considerata. Per ogni stimolo, il compito dei partecipanti era quello di colmare lo spazio vuoto lasciato dal SD cancellato, scegliendo il SD corretto tra tre diverse alternative, a seconda di preferenze o abitudini personali. I due questionari erano identici, tranne per il fatto che in uno venivano forniti ai partecipanti solo degli stimoli testuali, mentre nell’altro ogni stimolo era accompagnato dal suo audio originale, in cui tuttavia il SD era stato a sua volta anonimizzato tramite uno script di anonimizzazione del software PRAAT. Il secondo questionario con audio, dunque, è stato somministrato per dimostrare il ruolo fondamentale giocato dalla prosodia nella realizzazione e nel riconoscimento dei SD e della loro funzione discorsiva. I risultati della ricerca suggeriscono che i SD che ricoprono le stesse funzioni discorsive del SD insomma sono talvolta percepiti come intercambiabili con esso e che le caratteristiche prosodiche, assieme al contesto linguistico circostante, possono assistere gli ascoltatori nell’identificazione del SD corretto.

The contribution of prosody in realizing and recognizing pragmatic values: a case study of the Italian discourse marker insomma

TONANI, GIULIA
2019/2020

Abstract

The aim of this study is to investigate the Italian discourse marker (henceforth: DM) insomma (lit. ‘in short’, ‘in conclusion’), its discursive functions and its prosody. Insomma covers a wide range of discursive functions, operating as a turn-taking or hedging device, as well as a reformulation and recapitulatory marker, and so on. This research investigates how prosody changes according to the DM’s function, and whether different DMs with the same pragmatic values share the same prosodic patterns. Therefore, the question concerning their possible interchangeability arises. The study is based on the Italian corpus of spoken dialogues KIParla, where the analysis of insomma discursive functions has been carried out and all the examples have been collected. Furthermore, in order to prove the contribution of prosody in conveying pragmatic meanings concerning the DMs’ discursive functions, two online “fill-the-gap” surveys have been handed out to 80 different participants each. Every input presented in the surveys was collected from the KIParla corpus and contained one DM, which was previously erased from the sentence. In particular, the participants were presented with 34 inputs, of which 22 distractors and 12 inputs containing the DM insomma, namely two inputs for every discursive function considered. For each input, the participants’ task was to fill the gap, choosing the correct DM among three different alternatives, according to their personal preferences or habits. The two surveys were identical, except for the fact that in one of them the participants were only provided with the textual inputs, while in the other each input was supplemented with its respective original audio, with the DM anonymized by an anonymization script of the software PRAAT. The second survey with audios was therefore handed out to demonstrate the major role played by prosody in realizing and recognizing DMs and their discursive functions. The results of the investigation suggest that DMs with the same pragmatic functions of the DM insomma are sometimes perceived as commutable with it and the prosodic features, together with the surrounding linguistic context, may help listeners in identifying the correct DM.
2019
The contribution of prosody in realizing and recognizing pragmatic values: a case study of the Italian discourse marker insomma
Lo scopo di questo elaborato è studiare il segnale discorsivo (da qui in poi: SD) italiano insomma (il cui significato originario si può rendere come ‘in conclusione’), le sue funzioni discorsive e la sua prosodia. Insomma copre un’ampia gamma di funzioni discorsive, operando come dispositivo di presa di turno o di mitigazione, di marcatore riassuntivo o di riformulazione e così via. Questa ricerca indaga come la prosodia cambi a seconda della funzione del SD e se SD diversi, ma con gli stessi valori pragmatici, condividano anche gli stessi pattern prosodici. Si pone quindi la questione della loro possibile intercambiabilità. Questo studio si basa sul corpus di italiano parlato KIParla, sulla base del quale è stata svolta l’analisi delle funzioni discorsive di insomma e da cui sono stati ricavati tutti gli esempi. Per poter dimostrare il contributo della prosodia nella realizzazione di significati pragmatici riguardanti le funzioni discorsive dei SD, sono stati somministrati online due questionari, con modalità fill-the-gap, a 80 diversi partecipanti ciascuno. Ogni stimolo presentato nei questionari, estratto dal corpus KIParla, conteneva un SD, che era stato precedentemente eliminato dalla frase. In particolare, ai partecipanti sono stati presentati 34 stimoli, di cui 22 distrattori e 12 stimoli contenenti il SD insomma, ovvero due stimoli per ogni funzione discorsiva considerata. Per ogni stimolo, il compito dei partecipanti era quello di colmare lo spazio vuoto lasciato dal SD cancellato, scegliendo il SD corretto tra tre diverse alternative, a seconda di preferenze o abitudini personali. I due questionari erano identici, tranne per il fatto che in uno venivano forniti ai partecipanti solo degli stimoli testuali, mentre nell’altro ogni stimolo era accompagnato dal suo audio originale, in cui tuttavia il SD era stato a sua volta anonimizzato tramite uno script di anonimizzazione del software PRAAT. Il secondo questionario con audio, dunque, è stato somministrato per dimostrare il ruolo fondamentale giocato dalla prosodia nella realizzazione e nel riconoscimento dei SD e della loro funzione discorsiva. I risultati della ricerca suggeriscono che i SD che ricoprono le stesse funzioni discorsive del SD insomma sono talvolta percepiti come intercambiabili con esso e che le caratteristiche prosodiche, assieme al contesto linguistico circostante, possono assistere gli ascoltatori nell’identificazione del SD corretto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/856