Bion’s contribution in the psychoanalitic frame is of undeniable obviousness. Among those who tried to read back Bion’s theories, James S. Grotstein, one of his analysand and a future psychoanalist, is the one who stands out maybe due to the odness and sophistication of his thoughts: Bion’s considerations are red back in the light of the precise relation they had create, though for a few months. Grotstein, retraces the fundamental junctions of Bion’s theories, focusing the attention especially on his (of Grotstein) emotional response related to his mentor’s considerations. In this context, one should read Grotstein’s thought, which is affected also by theorical and cultural frame it developes in. The author makes his way through some of the most important concept both of kleinian and bionian approach: from here, some considerations about the role and the meaning of projection and projective identification take place, which are lately incorporate in the most general speech of the psychoanalytic moment, analized in al its dimension. Last but not least, none of these meditations could have taken place either without a theory about human nature and his ontology or some considerations about the reality human beings live in.

Il contributo di Bion nel panorama teorico e clinico della psicoanalisi è di innegabile evidenza. Tra le varie introduzioni e riletture del pensiero dell’autore si distingue, forse per originalità e complessità, quella di un suo analizzando nonché futuro psicoanalista, James S. Grotstein: i grandi temi bioniani vengono da lui ripresi e riletti alla luce del particolare rapporto che i due avevano stretto seppure per pochi mesi. Grotstein ripercorre i nodi fondamentali del pensiero di Bion, prestando particolare attenzione alle proprie risposte emotive e a ciò che le considerazioni del suo mentore suscitavano in lui. In quest’ottica, dunque, va letto il pensiero dello psicoanalista americano, che risente anche delle particolari influenze provenienti dagli orizzonti teorico-culturali entro i quali si sviluppa. Grotstein si fa strada tra alcuni dei concetti fondamentali dell’approccio kleiniano e, soprattutto, di quello bioniano: da qui si dipartono riflessioni volte ad approfondire il ruolo ed il significato di alcuni meccanismi di difesa, quali la proiezione e l’identificazione proiettiva, che vengono contestualizzati nel discorso più ampio della seduta psicoanalitica, analizzata in tutte le sue sfaccettature. Infine, nessuna di queste considerazioni sarebbe possibile se non alla luce di una teoria riguardante la natura e l’ontologia dell’essere umano e della realtà in cui esso vive.

Il pensiero clinico e teorico di James S. Grotstein. Temi, sviluppi e criticità da Bion in avanti.

SIBELLA, IRENE
2015/2016

Abstract

Bion’s contribution in the psychoanalitic frame is of undeniable obviousness. Among those who tried to read back Bion’s theories, James S. Grotstein, one of his analysand and a future psychoanalist, is the one who stands out maybe due to the odness and sophistication of his thoughts: Bion’s considerations are red back in the light of the precise relation they had create, though for a few months. Grotstein, retraces the fundamental junctions of Bion’s theories, focusing the attention especially on his (of Grotstein) emotional response related to his mentor’s considerations. In this context, one should read Grotstein’s thought, which is affected also by theorical and cultural frame it developes in. The author makes his way through some of the most important concept both of kleinian and bionian approach: from here, some considerations about the role and the meaning of projection and projective identification take place, which are lately incorporate in the most general speech of the psychoanalytic moment, analized in al its dimension. Last but not least, none of these meditations could have taken place either without a theory about human nature and his ontology or some considerations about the reality human beings live in.
2015
James S. Grotstein's clinical and theoretical thought. Topics, expansions and critical issues from Bion
Il contributo di Bion nel panorama teorico e clinico della psicoanalisi è di innegabile evidenza. Tra le varie introduzioni e riletture del pensiero dell’autore si distingue, forse per originalità e complessità, quella di un suo analizzando nonché futuro psicoanalista, James S. Grotstein: i grandi temi bioniani vengono da lui ripresi e riletti alla luce del particolare rapporto che i due avevano stretto seppure per pochi mesi. Grotstein ripercorre i nodi fondamentali del pensiero di Bion, prestando particolare attenzione alle proprie risposte emotive e a ciò che le considerazioni del suo mentore suscitavano in lui. In quest’ottica, dunque, va letto il pensiero dello psicoanalista americano, che risente anche delle particolari influenze provenienti dagli orizzonti teorico-culturali entro i quali si sviluppa. Grotstein si fa strada tra alcuni dei concetti fondamentali dell’approccio kleiniano e, soprattutto, di quello bioniano: da qui si dipartono riflessioni volte ad approfondire il ruolo ed il significato di alcuni meccanismi di difesa, quali la proiezione e l’identificazione proiettiva, che vengono contestualizzati nel discorso più ampio della seduta psicoanalitica, analizzata in tutte le sue sfaccettature. Infine, nessuna di queste considerazioni sarebbe possibile se non alla luce di una teoria riguardante la natura e l’ontologia dell’essere umano e della realtà in cui esso vive.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/8667