L’evoluzione del sistema universitario, ha trovato, un fondamento certo e stabile nella Costituzione che, all’Art 33, recita che “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”. L’ampia autonomia, in particolare statuaria e regolamentare riconosciuta alle Università con la legge N. 168 del 9 maggio 1989 ha fatto sì che l’ordinamento giurisprudenziale non le considerasse alla stregua della Amministrazioni statali bensì veri e propri Enti pubblici autonomi. L’università è dotata di un’autonomia c.d “funzionale”, accordata per l’esercizio dell’insegnamento, la ricerca e la terza missione, ossia favorire l’applicazione diretta e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo Sociale, culturale ed economico della società. La crisi economica ha comportato la riduzione sempre più cospicua dei fondi provenienti dal Ministero; il processo di globalizzazione del sapere ha comportato la necessità per gli Atenei di avviare un confronto a livello comunitario e mondiale. Per fronteggiare i fenomeni sociali sopra descritti, le forze politiche hanno predisposto la L. 240/2010(Riforma Gelmini). Tale profondo cambiamento, è stato ispirato da un preciso scopo: realizzare percorsi di armonizzazione contabile, attraverso l’adozione di sistemi di rilevazione e schemi di bilancio omogenei. L’omogeneità degli schemi contabili è fondamentale al fine di elaborare in modo corretto indicatori di efficienza e appropriatezza, definiti con riferimento alla qualità e alla quantità dei servizi erogati, e rendere quindi più razionale, efficace ed equo il sistema di distribuzione delle risorse tra gli enti pubblici. Il legislatore, nel contesto attuale, di pressanti richieste di contenimento della spesa pubblica, da un lato, e di informazioni sull’uso delle risorse da parte dei vari portatori di interesse (stakeholder), dall’altro, grazie al processo di armonizzazione contabile, intende in tal modo accrescere la trasparenza dell’azione amministrativa, conferendo una maggiore visibilità ai risultati dell’ente. In questo elaborato, ci focalizzeremo sulle riforme che hanno visto protagonista le Università pubbliche che sono state chiamate all’adozione di un nuovo sistema informativo-contabile, all’introduzione della contabilità economia-patrimoniale, all’adozione della contabilità finanziaria cosiddetta “potenziata”. Il lavoro è strutturato come segue: Nel primo capitolo viene presentata la riforma del sistema contabile delle università, la ratio di questo cambiamento e vengono descritti i documenti preventivi e consuntivi che l’Ateno deve predisporre nel rispetto dei principi contabili di fondo e gli strumenti delineati dal legislatore, evidenziando le specificità del sistema contabile dettato dal legislatore per le università pubbliche. Il secondo capitolo tratta il tema dell’acquisizione delle risorse per garantire la qualità dell’attività di didattica e di ricerca. La diminuzione dei finanziamenti statali, ha indotto le Università a "mettersi sul mercato", adottando un atteggiamento imprenditoriale e questo cambiamento ha indotto a un adeguamento nelle strutture e nei processi di governo. A ciò si aggiunge il tema dell’Accountability che l’ente pubblico è chiamato ad affrontare, quando utilizza fondi di provenienza pubblica. Il terzo ed ultimo capitolo analizza in chiave pratica come le risorse pubbliche destinate a progetti di ricerca (Caso PRIN 2015) debbano essere sottoposte a rendicontazione interna ed esterna, garantendo trasparenza contabile nell’uso delle risorse assegnate. La tesi terminerà con delle riflessioni, considerando come tutti questi strumenti di rendicontazione sono orientati verso la ridefinizione del patto sociale, tra il cittadino e la pubblica amministrazione.
Progettazione e Accountability Sociale negli Atenei Italiani, nella prospettiva della creazione della conoscenza
BARBAGALLO, MARTINA
2019/2020
Abstract
L’evoluzione del sistema universitario, ha trovato, un fondamento certo e stabile nella Costituzione che, all’Art 33, recita che “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”. L’ampia autonomia, in particolare statuaria e regolamentare riconosciuta alle Università con la legge N. 168 del 9 maggio 1989 ha fatto sì che l’ordinamento giurisprudenziale non le considerasse alla stregua della Amministrazioni statali bensì veri e propri Enti pubblici autonomi. L’università è dotata di un’autonomia c.d “funzionale”, accordata per l’esercizio dell’insegnamento, la ricerca e la terza missione, ossia favorire l’applicazione diretta e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo Sociale, culturale ed economico della società. La crisi economica ha comportato la riduzione sempre più cospicua dei fondi provenienti dal Ministero; il processo di globalizzazione del sapere ha comportato la necessità per gli Atenei di avviare un confronto a livello comunitario e mondiale. Per fronteggiare i fenomeni sociali sopra descritti, le forze politiche hanno predisposto la L. 240/2010(Riforma Gelmini). Tale profondo cambiamento, è stato ispirato da un preciso scopo: realizzare percorsi di armonizzazione contabile, attraverso l’adozione di sistemi di rilevazione e schemi di bilancio omogenei. L’omogeneità degli schemi contabili è fondamentale al fine di elaborare in modo corretto indicatori di efficienza e appropriatezza, definiti con riferimento alla qualità e alla quantità dei servizi erogati, e rendere quindi più razionale, efficace ed equo il sistema di distribuzione delle risorse tra gli enti pubblici. Il legislatore, nel contesto attuale, di pressanti richieste di contenimento della spesa pubblica, da un lato, e di informazioni sull’uso delle risorse da parte dei vari portatori di interesse (stakeholder), dall’altro, grazie al processo di armonizzazione contabile, intende in tal modo accrescere la trasparenza dell’azione amministrativa, conferendo una maggiore visibilità ai risultati dell’ente. In questo elaborato, ci focalizzeremo sulle riforme che hanno visto protagonista le Università pubbliche che sono state chiamate all’adozione di un nuovo sistema informativo-contabile, all’introduzione della contabilità economia-patrimoniale, all’adozione della contabilità finanziaria cosiddetta “potenziata”. Il lavoro è strutturato come segue: Nel primo capitolo viene presentata la riforma del sistema contabile delle università, la ratio di questo cambiamento e vengono descritti i documenti preventivi e consuntivi che l’Ateno deve predisporre nel rispetto dei principi contabili di fondo e gli strumenti delineati dal legislatore, evidenziando le specificità del sistema contabile dettato dal legislatore per le università pubbliche. Il secondo capitolo tratta il tema dell’acquisizione delle risorse per garantire la qualità dell’attività di didattica e di ricerca. La diminuzione dei finanziamenti statali, ha indotto le Università a "mettersi sul mercato", adottando un atteggiamento imprenditoriale e questo cambiamento ha indotto a un adeguamento nelle strutture e nei processi di governo. A ciò si aggiunge il tema dell’Accountability che l’ente pubblico è chiamato ad affrontare, quando utilizza fondi di provenienza pubblica. Il terzo ed ultimo capitolo analizza in chiave pratica come le risorse pubbliche destinate a progetti di ricerca (Caso PRIN 2015) debbano essere sottoposte a rendicontazione interna ed esterna, garantendo trasparenza contabile nell’uso delle risorse assegnate. La tesi terminerà con delle riflessioni, considerando come tutti questi strumenti di rendicontazione sono orientati verso la ridefinizione del patto sociale, tra il cittadino e la pubblica amministrazione.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/875