IL RUOLO DEL COMPLESSO DI EDIPO NELLA STRUTTURAZIONE DELLA FEMMINILITÀ. Un percorso teorico da Sigmund Freud a Jacques Lacan

This work focuses on the complex process of feminine identity building. It presents a theorethical path in the psychoanalytic area that revolves around the question: “Was will das Weib?” – “What does the woman want?”, starting from Freud’s thought and arriving to Lacan’s vision. Freud tried to explain the feminization process starting from the Oedipus complex theory, freezing the woman in a lacking position in relation to man. Discovering her different anatomy, the women developes the inconscious felling called Penisneid (penis envy), that remains unsolved even in adulthood and that is bridged over to some degree by maternity. Lacan highlights the limits of freudian Oedipus complex theory to understand the origin and the organization of the feminine subjectivity. The focus switches from what woman hasn’t to what she wants to be. She wants to be what the Other misses. The matter moves to jouissance. According to Lacan, the difference between the two sexes is in their different ways of jouissance. We’ll define the concept of sexuation: an inconscious choise by the subject about his own jouissance. Moreover we’ll descrive masculine and feminine positions as two different and irreconcilable ways: the former totally regulated by the phallic law, the latter “not-all” assimilable to that law. Finally we will show the way the pursuit of feminine identification is destined to keep lacking all life long, starting from a structurally deficient specular relaction with the own mother. The little girl confronts herself whith an incomplete mirror and, starting from this point, she must be able to building subjectively her femininity. Phallic masquerade, hysterical position, maternity and love choice are some of the possible outcomes of the feminine subjectivation path.

Il lavoro mette in luce il difficile processo attraverso cui si costituisce l’identità femminile. Si propone un percorso teorico, in ambito psicoanalitico, che si sviluppa intorno all’interrogativo “Was will das Weib?” – “Cosa vuole la donna?” partendo dal pensiero di Freud per approdare successivamente alla visione di Lacan. Il pensiero freudiano ha tentato di spiegare il processo di femminilizzazione a partire dalla teoria del complesso di Edipo, immobilizzando la donna in una posizione difettosa rispetto all’uomo. Dalla scoperta della sua diversa anatomia, la donna sviluppa un sentimento inconscio di invidia del pene, che resta irrisolto anche nella vita adulta e solo in parte colmato dalla maternità. Lacan metterà in luce i limiti della teoria freudiana del Complesso di Edipo al fine di comprendere la nascita e l'organizzazione della soggettività femminile. Il focus si sposta da ciò che la donna non ha a ciò che ella vuole essere. Vuole essere ciò che manca all’Altro. La questione si sposta sul godimento. Lacan sostiene che la differenza tra i due sessi sta nelle differenti modalità del godimento. Si espone quindi il concetto di sessuazione, come scelta inconscia del soggetto circa il proprio godimento, e si descrivono le posizioni maschile e femminile: due modalità diverse ed inconciliabili, l’una interamente regolata dalla legge fallica, l’altra non-tutta assimilabile a tale legge. Infine si mostra come la ricerca di un’identificazione femminile sia destinata a proseguire incompleta per tutta la vita, a partire da una relazione speculare strutturalmente difettosa con la propria madre. La bambina si confronta con uno specchio incompiuto e da lì dovrà riuscire a costruire soggettivamente la propria femminilità. La mascherata fallica, la posizione isterica, la maternità e la scelta d’amore sono alcuni possibili esiti del percorso di soggettivazione femminile.