La riforma organica del nostro Terzo Settore è ora realtà. Il 3 agosto 2017 è entrato in vigore il “Codice del Terzo Settore”, approvato con il D. Lgs.117/2017. Si tratta del più corposo dei cinque provvedimenti emanati in attuazione della legge di Riforma 106/2016. Gli altri quattro riguardano il Servizio civile universale, L’impresa sociale, Il 5 per mille, La Fondazione Italia Sociale; riforma però che per essere messa a regime avrà bisogno dell’approvazione degli ultimi decreti attuativi del Codice Unico. E’ bene tenere a mente che questa riforma è la prima del genere nel nostro paese, trattandosi della prima legge civilistica che riconosce piena identità giuridica agli enti di Terzo Settore - dal volontariato alle associazioni di promozione sociale; dagli enti filantropici alle reti associative; dalle cooperative sociali alle imprese sociali; dalle fondazioni civili alle ONG - operanti in Italia. Si è così mosso un passo importante nel passaggio dal “diritto degli enti di Terzo Settore” al “diritto del Terzo Settore”; ciò significa che da categoria socio-economica il Terzo Settore diventa anche categoria giuridica, con una serie di conseguenze e di attese notevoli. Il Terzo Settore che la riforma disegna rompe lo schema ormai datato tra Stato e Mercato, gli enti che ne fanno parte non sono più considerati come soggetti per la produzione di quei beni e servizi che né lo Stato né il Mercato hanno interesse oppure la capacità di produrre (i c.d. fallimenti del mercato e dello Stato), ma come una specifica forma di governance basata sulla cooperazione e sulla reciprocità. Questo significa che il Terzo Settore del dopo riforma non può esimersi dal porre in cima ai propri obiettivi la rigenerazione della comunità. Oggi il Terzo Settore è ormai diventato una componente importante del tessuto economico; un mondo sempre più importante per i nostri territori, una rete di persone che spazia dalla cultura, allo sport, al sociale, che è protagonista in particolare nelle piccole realtà. La tesi realizzata è suddivisa in introduzione e tre capitoli; l’introduzione approfondisce e concettualizza tutto il comparto del Terzo Settore, analizzando il fenomeno come è nato in passato e come si è sviluppato fino ai giorni nostri. Il primo capitolo evidenzia i principi ispiratori che hanno animato questa riforma indicando la direzione di marcia perseguita dalla stessa. Il secondo capitolo esamina tutti i punti salienti della riforma evidenziando le novità più importanti introdotte come per esempio la nuova qualifica di Ente del Terzo Settore e cos’è e come viene disciplinato il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Il terzo capitolo osserva e approfondisce la nozione di “ gestione al cambiamento organizzativo”, concetto sempre più attuale e richiesto alle organizzazioni per la predisposizione di strategie adeguate e capaci di superare i cambiamenti normativi. Per rispondere a pieno alle mie osservazioni e avere un’idea più chiara e approfondita della complessa riforma ho realizzato un’intervista scegliendo due tipologie di soggetti: il Centro di Servizio per il Volontariato di Piacenza interlocutore più adatto a rispondere alle domande perché svolge e ricompre ruolo attivo e centrale nel volontariato piacentino e come secondo soggetto la Dott.ssa Cazzaniga quale commercialista ed esperta del Terzo Settore capace di rispondere alle tematiche più tecniche introdotte dalla riforma.

La Riforma del Terzo Settore nella prospettiva dei portatori d'interesse

BLESI, ANDREA
2017/2018

Abstract

La riforma organica del nostro Terzo Settore è ora realtà. Il 3 agosto 2017 è entrato in vigore il “Codice del Terzo Settore”, approvato con il D. Lgs.117/2017. Si tratta del più corposo dei cinque provvedimenti emanati in attuazione della legge di Riforma 106/2016. Gli altri quattro riguardano il Servizio civile universale, L’impresa sociale, Il 5 per mille, La Fondazione Italia Sociale; riforma però che per essere messa a regime avrà bisogno dell’approvazione degli ultimi decreti attuativi del Codice Unico. E’ bene tenere a mente che questa riforma è la prima del genere nel nostro paese, trattandosi della prima legge civilistica che riconosce piena identità giuridica agli enti di Terzo Settore - dal volontariato alle associazioni di promozione sociale; dagli enti filantropici alle reti associative; dalle cooperative sociali alle imprese sociali; dalle fondazioni civili alle ONG - operanti in Italia. Si è così mosso un passo importante nel passaggio dal “diritto degli enti di Terzo Settore” al “diritto del Terzo Settore”; ciò significa che da categoria socio-economica il Terzo Settore diventa anche categoria giuridica, con una serie di conseguenze e di attese notevoli. Il Terzo Settore che la riforma disegna rompe lo schema ormai datato tra Stato e Mercato, gli enti che ne fanno parte non sono più considerati come soggetti per la produzione di quei beni e servizi che né lo Stato né il Mercato hanno interesse oppure la capacità di produrre (i c.d. fallimenti del mercato e dello Stato), ma come una specifica forma di governance basata sulla cooperazione e sulla reciprocità. Questo significa che il Terzo Settore del dopo riforma non può esimersi dal porre in cima ai propri obiettivi la rigenerazione della comunità. Oggi il Terzo Settore è ormai diventato una componente importante del tessuto economico; un mondo sempre più importante per i nostri territori, una rete di persone che spazia dalla cultura, allo sport, al sociale, che è protagonista in particolare nelle piccole realtà. La tesi realizzata è suddivisa in introduzione e tre capitoli; l’introduzione approfondisce e concettualizza tutto il comparto del Terzo Settore, analizzando il fenomeno come è nato in passato e come si è sviluppato fino ai giorni nostri. Il primo capitolo evidenzia i principi ispiratori che hanno animato questa riforma indicando la direzione di marcia perseguita dalla stessa. Il secondo capitolo esamina tutti i punti salienti della riforma evidenziando le novità più importanti introdotte come per esempio la nuova qualifica di Ente del Terzo Settore e cos’è e come viene disciplinato il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Il terzo capitolo osserva e approfondisce la nozione di “ gestione al cambiamento organizzativo”, concetto sempre più attuale e richiesto alle organizzazioni per la predisposizione di strategie adeguate e capaci di superare i cambiamenti normativi. Per rispondere a pieno alle mie osservazioni e avere un’idea più chiara e approfondita della complessa riforma ho realizzato un’intervista scegliendo due tipologie di soggetti: il Centro di Servizio per il Volontariato di Piacenza interlocutore più adatto a rispondere alle domande perché svolge e ricompre ruolo attivo e centrale nel volontariato piacentino e come secondo soggetto la Dott.ssa Cazzaniga quale commercialista ed esperta del Terzo Settore capace di rispondere alle tematiche più tecniche introdotte dalla riforma.
2017
The Reform of the Third Sector in the prospect of the bearers of interest
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