La tortura potrebbe sembrare, ad una concezione moderna, uno strumento obsoleto e relegato alle usanze barbare di tempi antichi, ma purtroppo i dati che provengono sia dai quotidiani sia dai telegiornali documentano invece che questo mezzo, che lede la dignità umana, è tuttora in uso anche nei paesi civilizzati. Il presente lavoro evidenzia gli sviluppi della tortura. Nella prima parte si hanno dei cenni storici della tortura che risalgono a tempi molto antichi; la tortura con il susseguirsi degli anni è mutata e si è intensificata, ma lo scopo principale non è mutato, cioè di essere un mezzo utilizzato per intimorire, punire o far confessare i reati ai soggetti privati della libertà. I primi, che a gran voce, criticarono questo mezzo barbaro furono i pensatori illuministi, in particolare ricordiamo Cesare Beccaria con il suo scritto Dei delitti e delle pene del 1764 e Pietro Verri con il suo scritto Osservazioni sulla tortura, pubblicato nel 1777. La parte centrale (capitolo II-III-IV) di questo lavoro riguarda un analisi approfondita del divieto di tortura presente nelle fonti sovranazionali. In particolare si analizzerà il divieto previsto dall'articolo 3 CEDU e si analizzeranno le raccomandazioni che i Comitati relativi al tema invieranno agli Stati, che hanno aderito alle principali Convenzioni che incriminano il delitto di tortura, i quali hanno violato questo divieto. Inoltre verranno illustrati i compiti dei singoli Comitati creati dalle Convenzioni specifiche contro la tortura; ricordiamo il Comitato per la prevenzione della tortura (CPT) istituito dalla Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti del 1987; il Comitato ONU per i diritti umani (HRC) istituito con il Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966; il Comitato ONU contro la tortura (CAT) istituito dalla Convenzione ONU contro la tortura e altri maltrattamenti e pene crudeli, inumani o degradanti del 1984. L'ultima parte di questo lavoro tratta dei principali casi di tortura e maltrattamenti in Italia; si evidenziano le raccomandazioni che i singoli Comitati hanno inviato allo Stato italiano per invitarlo al più presto ad adeguarsi all'introduzione di una norma specifica che incrimini il reato di tortura, come vogliono le Convenzioni a cui lo Stato ha aderito; un elenco dei vari disegni di legge che sono stati proposti dalla X alla XVII legislatura, ed in particolare un'analisi approfondita dell'ultimo disegno di legge. L'attuale legislatura ha visto proposti interessanti disegni di legge riguardanti la tortura; la discussione è iniziata in Senato il 22 luglio 2013 per poi dar vita a un disegno unificato presentato il 17 settembre alla Commissione di giustizia e approvato definitivamente il 5 marzo 2014 con voto quasi unanime. Successivamente è stato trasmesso alla Camera che ha approvato il disegno di legge C 2168 con alcune modifiche il 9 aprile 2015 e successivamente ritrasmesso al Senato il 13 aprile. È tutt'ora in discussione questa proposta presso la Commissione giustizia del Senato. Con questa tesi si è voluto sottolineare, anche se ci troviamo in un mondo "civilizzato", la forte violazione dei diritti umani nei confronti delle persone private della loro libertà personale, basandoci sia sui rapporti e le raccomandazioni dei singoli Comitati che trattano del tema, sia sulle pronunce della Corte EDU ed infine su un'analisi dei casi più discussi che vi sono stati in Italia e le varie proposte di legge relative all'introduzione di una norma che incrimini la tortura. In conclusione, si spera, nel minor tempo possibile, che il legislatore italiano si possa adeguare al quadro normativo internazionale redigendo una fattispecie del reato di tortura che possa essere idonea a tutelare i diritti e la dignità delle persone che, troppo spesso, sono vittime di maltrattamenti inumani.

Obblighi sovranazionali e costituzionali di repressione penale della tortura: a quando l'introduzione di una norma ad hoc nel codice penale?

MARIANI, FEDERICA
2015/2016

Abstract

La tortura potrebbe sembrare, ad una concezione moderna, uno strumento obsoleto e relegato alle usanze barbare di tempi antichi, ma purtroppo i dati che provengono sia dai quotidiani sia dai telegiornali documentano invece che questo mezzo, che lede la dignità umana, è tuttora in uso anche nei paesi civilizzati. Il presente lavoro evidenzia gli sviluppi della tortura. Nella prima parte si hanno dei cenni storici della tortura che risalgono a tempi molto antichi; la tortura con il susseguirsi degli anni è mutata e si è intensificata, ma lo scopo principale non è mutato, cioè di essere un mezzo utilizzato per intimorire, punire o far confessare i reati ai soggetti privati della libertà. I primi, che a gran voce, criticarono questo mezzo barbaro furono i pensatori illuministi, in particolare ricordiamo Cesare Beccaria con il suo scritto Dei delitti e delle pene del 1764 e Pietro Verri con il suo scritto Osservazioni sulla tortura, pubblicato nel 1777. La parte centrale (capitolo II-III-IV) di questo lavoro riguarda un analisi approfondita del divieto di tortura presente nelle fonti sovranazionali. In particolare si analizzerà il divieto previsto dall'articolo 3 CEDU e si analizzeranno le raccomandazioni che i Comitati relativi al tema invieranno agli Stati, che hanno aderito alle principali Convenzioni che incriminano il delitto di tortura, i quali hanno violato questo divieto. Inoltre verranno illustrati i compiti dei singoli Comitati creati dalle Convenzioni specifiche contro la tortura; ricordiamo il Comitato per la prevenzione della tortura (CPT) istituito dalla Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti del 1987; il Comitato ONU per i diritti umani (HRC) istituito con il Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966; il Comitato ONU contro la tortura (CAT) istituito dalla Convenzione ONU contro la tortura e altri maltrattamenti e pene crudeli, inumani o degradanti del 1984. L'ultima parte di questo lavoro tratta dei principali casi di tortura e maltrattamenti in Italia; si evidenziano le raccomandazioni che i singoli Comitati hanno inviato allo Stato italiano per invitarlo al più presto ad adeguarsi all'introduzione di una norma specifica che incrimini il reato di tortura, come vogliono le Convenzioni a cui lo Stato ha aderito; un elenco dei vari disegni di legge che sono stati proposti dalla X alla XVII legislatura, ed in particolare un'analisi approfondita dell'ultimo disegno di legge. L'attuale legislatura ha visto proposti interessanti disegni di legge riguardanti la tortura; la discussione è iniziata in Senato il 22 luglio 2013 per poi dar vita a un disegno unificato presentato il 17 settembre alla Commissione di giustizia e approvato definitivamente il 5 marzo 2014 con voto quasi unanime. Successivamente è stato trasmesso alla Camera che ha approvato il disegno di legge C 2168 con alcune modifiche il 9 aprile 2015 e successivamente ritrasmesso al Senato il 13 aprile. È tutt'ora in discussione questa proposta presso la Commissione giustizia del Senato. Con questa tesi si è voluto sottolineare, anche se ci troviamo in un mondo "civilizzato", la forte violazione dei diritti umani nei confronti delle persone private della loro libertà personale, basandoci sia sui rapporti e le raccomandazioni dei singoli Comitati che trattano del tema, sia sulle pronunce della Corte EDU ed infine su un'analisi dei casi più discussi che vi sono stati in Italia e le varie proposte di legge relative all'introduzione di una norma che incrimini la tortura. In conclusione, si spera, nel minor tempo possibile, che il legislatore italiano si possa adeguare al quadro normativo internazionale redigendo una fattispecie del reato di tortura che possa essere idonea a tutelare i diritti e la dignità delle persone che, troppo spesso, sono vittime di maltrattamenti inumani.
2015
Supranational and costitutional obligations of penal repression of torture: when will a norm ad hoc be introduced in the criminal code?
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