La sicurezza alimentare o food safety, intesa come garanzia di alimenti sani, tali da non recare danno alla salute di chi li consuma, è sempre più regolata da standards stabiliti sia da istituzioni pubbliche, sia da soggetti privati e soprattutto da organizzazioni internazionali quali Codex Alimentarius Commission, il quale attualmente costituisce un punto di riferimento a livello globale e producendo linee guida volte a tutelare la salute dei consumatori. L’adesione agli standards molto spesso richiede grandi cambiamenti per le imprese quali aggiornamenti di sistemi informativi e di controllo e richiede un'attenta pianificazione oltre a dispendio di denaro, tempo e sforzi. Nonostante una sempre maggiore spinta ad incrementare l’efficacia dei sistemi che garantiscono sicurezza alimentare venga soprattutto dai consumatori, il dibattito sul trade-off tra costi e benefici dell’adesione agli standard è tuttora acceso. Il rischio maggiore è che gli sforzi per regolare il commercio di prodotti alimentari vengano in qualche modo vanificati e gli strumenti usati per restringere l’accesso al mercato. In particolare molti paesi in via di sviluppo, dotati di risorse e capacità limitate in ambito di sicurezza alimentare, rischiano di essere esclusi dal mercato a causa delle costose certificazioni e delle onerose procedure di controllo. Laddove questi interventi siano difficili da mettere in pratica, come accade in diversi paesi dell’Africa Sub-Sahariana, l’imperativo a conformarsi agli standard diventa una vera e propria barriera per il commercio internazionale. Partendo dall’analisi e dalla revisione di diverse fonti della letteratura economica e facendo riferimento ad alcuni casi di studio, questo lavoro esamina alcuni aspetti della produzione alimentare in Africa, in particolare le esportazioni, traendo spunti di riflessione riguardanti diversi sub-settori tra cui orticoltura, la lavorazione del pesce, i prodotti caseari. Da un lato il tentativo di uniformare a livello internazionale gli standard, le buone pratiche e le norme di protezione sanitaria si rivela un’urgenza, non solo per l’Africa Sub-Sahariana, così come la necessità di comunicarle e diffonderle in modo uniforme in tutto il mondo e a tutti i livelli della filiera produttiva. Dall’altro lato gli standard si sono evoluti nel tempo in diverse maniere, con diversi tempi e poche interrelazioni, per questo motivo ciò che emerge è che la loro applicazione nella filiera produttiva sia più efficace quando essi vengono adattati alle condizioni locali e alla struttura del settore. La gestione dei sistemi di controllo alimentare richiede coordinamento tra tutti gli stakeholders e strategie di collaborazione tra settore pubblico e privati.
SAFETY STANDARDS IN FOOD EXPORTS OF SUB-SAHARAN AFRICA
DE SANTIS, SABRINA
2013/2014
Abstract
La sicurezza alimentare o food safety, intesa come garanzia di alimenti sani, tali da non recare danno alla salute di chi li consuma, è sempre più regolata da standards stabiliti sia da istituzioni pubbliche, sia da soggetti privati e soprattutto da organizzazioni internazionali quali Codex Alimentarius Commission, il quale attualmente costituisce un punto di riferimento a livello globale e producendo linee guida volte a tutelare la salute dei consumatori. L’adesione agli standards molto spesso richiede grandi cambiamenti per le imprese quali aggiornamenti di sistemi informativi e di controllo e richiede un'attenta pianificazione oltre a dispendio di denaro, tempo e sforzi. Nonostante una sempre maggiore spinta ad incrementare l’efficacia dei sistemi che garantiscono sicurezza alimentare venga soprattutto dai consumatori, il dibattito sul trade-off tra costi e benefici dell’adesione agli standard è tuttora acceso. Il rischio maggiore è che gli sforzi per regolare il commercio di prodotti alimentari vengano in qualche modo vanificati e gli strumenti usati per restringere l’accesso al mercato. In particolare molti paesi in via di sviluppo, dotati di risorse e capacità limitate in ambito di sicurezza alimentare, rischiano di essere esclusi dal mercato a causa delle costose certificazioni e delle onerose procedure di controllo. Laddove questi interventi siano difficili da mettere in pratica, come accade in diversi paesi dell’Africa Sub-Sahariana, l’imperativo a conformarsi agli standard diventa una vera e propria barriera per il commercio internazionale. Partendo dall’analisi e dalla revisione di diverse fonti della letteratura economica e facendo riferimento ad alcuni casi di studio, questo lavoro esamina alcuni aspetti della produzione alimentare in Africa, in particolare le esportazioni, traendo spunti di riflessione riguardanti diversi sub-settori tra cui orticoltura, la lavorazione del pesce, i prodotti caseari. Da un lato il tentativo di uniformare a livello internazionale gli standard, le buone pratiche e le norme di protezione sanitaria si rivela un’urgenza, non solo per l’Africa Sub-Sahariana, così come la necessità di comunicarle e diffonderle in modo uniforme in tutto il mondo e a tutti i livelli della filiera produttiva. Dall’altro lato gli standard si sono evoluti nel tempo in diverse maniere, con diversi tempi e poche interrelazioni, per questo motivo ciò che emerge è che la loro applicazione nella filiera produttiva sia più efficace quando essi vengono adattati alle condizioni locali e alla struttura del settore. La gestione dei sistemi di controllo alimentare richiede coordinamento tra tutti gli stakeholders e strategie di collaborazione tra settore pubblico e privati.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/9973