Un piccolo scarto. Un piccolo scarto è la nostra possibilità di libertà, la nostra capacità di assunzione delle essenze storiche che ci hanno gettato nel mondo al fine di riscrivere, assumendole, la nostra esistenza. Sartre rivede la sua concezione di libertà restringendone notevolmente i confini. Dall’apparire inizialmente incondizionata, con il tempo, un piccolo scarto è tutto ciò che resta della nostra capacità di uscire dall’insabbiamento originario. Nel contesto della filosofia esistenzialista e alla luce della lotta al determinismo biologico, il petite decalage permette un approfondimento della collaborazione tra filosofia e psicoanalisi, tra Sartre e Lacan. Le essenze storiche assumono un valore fondamentale nella revisione dell’autore e insieme del soggetto della propria riesteriorizzazione. Al contempo l’insondabile rapporto che unisce il soggetto ai pensieri che hanno circondato la sua concezione si erge come punto di partenza alla sua costituzione e insieme condizione di assunzione fondamentale a una possibile revisione. Dalla revisione della capacità di libertà, ne consegue necessariamente una revisione del soggetto di Sartre. In due momenti si articola la soggettivazione: un primo di costituzione e un secondo di personalizzazione, rotti da un evento trasformativo. Il soggetto resta estremamente dinamico, in una costante riesteriorizzazione della propria esteriorizzazione interiorizzata, seleziona e ridisegna il proprio progetto di mondo alla luce di una possibile e forse necessaria assunzione della dipendenza costitutiva dall’Altro. Il piccolo scarto dunque non è solo una revisione dei confini della libertà, esso apre la possibilità e al contempo nel definisce le condizioni di riscrittura della propria eterodeterminazione, permettendo al danno di non essere irreversibile e al folle di essere soggetto.
Un piccolo scarto: Sartre con Lacan, un nuovo sguardo sul soggetto e la follia
LA TORRE, MARTINA
2020/2021
Abstract
Un piccolo scarto. Un piccolo scarto è la nostra possibilità di libertà, la nostra capacità di assunzione delle essenze storiche che ci hanno gettato nel mondo al fine di riscrivere, assumendole, la nostra esistenza. Sartre rivede la sua concezione di libertà restringendone notevolmente i confini. Dall’apparire inizialmente incondizionata, con il tempo, un piccolo scarto è tutto ciò che resta della nostra capacità di uscire dall’insabbiamento originario. Nel contesto della filosofia esistenzialista e alla luce della lotta al determinismo biologico, il petite decalage permette un approfondimento della collaborazione tra filosofia e psicoanalisi, tra Sartre e Lacan. Le essenze storiche assumono un valore fondamentale nella revisione dell’autore e insieme del soggetto della propria riesteriorizzazione. Al contempo l’insondabile rapporto che unisce il soggetto ai pensieri che hanno circondato la sua concezione si erge come punto di partenza alla sua costituzione e insieme condizione di assunzione fondamentale a una possibile revisione. Dalla revisione della capacità di libertà, ne consegue necessariamente una revisione del soggetto di Sartre. In due momenti si articola la soggettivazione: un primo di costituzione e un secondo di personalizzazione, rotti da un evento trasformativo. Il soggetto resta estremamente dinamico, in una costante riesteriorizzazione della propria esteriorizzazione interiorizzata, seleziona e ridisegna il proprio progetto di mondo alla luce di una possibile e forse necessaria assunzione della dipendenza costitutiva dall’Altro. Il piccolo scarto dunque non è solo una revisione dei confini della libertà, esso apre la possibilità e al contempo nel definisce le condizioni di riscrittura della propria eterodeterminazione, permettendo al danno di non essere irreversibile e al folle di essere soggetto.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/1069