La microscopia elettronica a trasmissione ha da tempo rivoluzionato il modo di fare ricerca. Utilizzata in diversi ambiti, ha trovato la sua utilità anche in campo medico: l’analisi ultrastrutturale permette di evidenziare dettagli diagnostici che altrimenti non sarebbero detectabili. Data la sua capacità di cogliere dettagli, ci si è chiesto se potesse essere uno strumento utile nel campo forense, in particolare nell’ambito della tanatocronologia, la datazione dell’epoca della morte. Molti sono gli strumenti a disposizione della scienza per determinare il PMI e i fenomeni cadaverici, ma in letteratura non compaiono studi che accostino l’uso del TEM a questa branca della medicina legale. Utilizzando prelievi istologici autoptici prelevati da cadavere a diversi PMI, per un totale di dieci campioni, è stata eseguita l’analisi ultrastrutturale, a cui è stata affiancata l’analisi istologica e tossicologica. Lo scopo che ci proponiamo è quello di studiare l’evoluzione dei fenomeni post-mortali a livello ultrastrutturale e utilizzare i dati ottenuti come strumento per determinare il PMI. L’analisi qualitativa e quantitativa descrittiva delle condizioni dei cardiomiociti e del tessuto miocardico ha permesso di condurre un’indagine con due tipologie di approcci: un primo di tipo booleano, che ha permesso di condurre uno studio da un punto di vista macroscopico, e un secondo, più dettagliato, attraverso il quale ci siamo addentrati nelle caratteristiche peculiari di ciascun campione, evidenziando i punti di forza e le criticità della nostra ricerca. L’analisi istologica è stata utilizzata, quando possibile, come metodo di valutazione dello studio effettuato; l’analisi tossicologica è stata utilizzata dai medici legali per risalire alla causa di morte di ogni soggetto.
ANALISI ULTRASTRUTTURALE DELLE ALTERAZIONI DEL TESSUTO MIOCARDICO POST-MORTEM
PIERNO, SERENA NICOLE
2021/2022
Abstract
La microscopia elettronica a trasmissione ha da tempo rivoluzionato il modo di fare ricerca. Utilizzata in diversi ambiti, ha trovato la sua utilità anche in campo medico: l’analisi ultrastrutturale permette di evidenziare dettagli diagnostici che altrimenti non sarebbero detectabili. Data la sua capacità di cogliere dettagli, ci si è chiesto se potesse essere uno strumento utile nel campo forense, in particolare nell’ambito della tanatocronologia, la datazione dell’epoca della morte. Molti sono gli strumenti a disposizione della scienza per determinare il PMI e i fenomeni cadaverici, ma in letteratura non compaiono studi che accostino l’uso del TEM a questa branca della medicina legale. Utilizzando prelievi istologici autoptici prelevati da cadavere a diversi PMI, per un totale di dieci campioni, è stata eseguita l’analisi ultrastrutturale, a cui è stata affiancata l’analisi istologica e tossicologica. Lo scopo che ci proponiamo è quello di studiare l’evoluzione dei fenomeni post-mortali a livello ultrastrutturale e utilizzare i dati ottenuti come strumento per determinare il PMI. L’analisi qualitativa e quantitativa descrittiva delle condizioni dei cardiomiociti e del tessuto miocardico ha permesso di condurre un’indagine con due tipologie di approcci: un primo di tipo booleano, che ha permesso di condurre uno studio da un punto di vista macroscopico, e un secondo, più dettagliato, attraverso il quale ci siamo addentrati nelle caratteristiche peculiari di ciascun campione, evidenziando i punti di forza e le criticità della nostra ricerca. L’analisi istologica è stata utilizzata, quando possibile, come metodo di valutazione dello studio effettuato; l’analisi tossicologica è stata utilizzata dai medici legali per risalire alla causa di morte di ogni soggetto.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/15452