1. In generale, la disponibilità di cibo può limitare le dimensioni delle popolazioni animali. Negli uccelli, la quantità e la qualità del cibo fornito dagli adulti è nota per avere un effetto sulle condizioni fisiologiche dei pulcini. 2. Un recente studio sui giovani di merlo dal collare Turdus torquatus, un uccello migratore in declino che si riproduce nelle zone montuose del Regno Unito, ha dimostrato che i giovani involati con massa corporea maggiore hanno una più alta probabilità di sopravvivenza nelle successive settimane rispetto ad individui con massa inferiore. 3. Un’ analisi demografica su questa specie ha inoltre indicato che il tasso di crescita della popolazione () era influenzato principalmente dalla sopravvivenza degli individui del primo anno. Pertanto, è fondamentale valutare se la disponibilità di cibo sia un fattore limitante per la sopravvivenza dei pulcini. 4. In questo studio, a circa la metà delle coppie riproduttive di una popolazione scozzese in declino di merlo dal collare, è stato fornito del cibo supplementare (larve di Tenebrio molitor), lasciando l'altra metà della popolazione in condizioni naturale (senza cibo supplementare). Sono stati quindi investigate le potenziali variazioni tra i due gruppi nel tasso di imbeccate ai pulli da parte degli adulti, nelle biometrie e condizioni fisiche dei pulcini e nella sopravvivenza dei giovani. 5. Gli adulti hanno preferito fornire il cibo supplementare rispetto a quello naturale (paired t-test t=5.66, p<0.001), causando un incremento significativo nelle imbeccate ai pulli da parte degli adulti nei nidi alimentati (media/ora = 8.83 ± 0.097 E.S.) rispetto al controllo (media/ora = 6.64 ± 0.111 E.S.; LME; t = 3.026, df = 36, p <0.001). Tuttavia, questi tassi di fornitura più elevati non hanno avuto alcun effetto sul Body Condition Index (BCI) dei pulcini. La composizione dell'habitat intorno ai nidi di controllo non ha spiegato la variazione dei tassi di fornitura o del BCI. L'età dei giovani e la stagionalità della covata hanno avuto un forte effetto sulla sopravvivenza degli uccelli, con le covate precoci che avevano una probabilità significativamente più alta (0.92 ± 0.1 S.E.) di sopravvivere rispetto a quelli nati da covate tardive (0.88 ± 0.02 S.E.) valutati su un periodo fino a 48 giorni dopo l’involo. 6. In conclusione, non c'è evidenza che la fornitura di larve di Tenebrio molitor durante il periodo di allevamento dei pulcini abbia positivamente influito sul BCI e sulla probabilità di sopravvivenza dei pulcini, almeno nella quantità fornita in questo studio (100g/covata/giorno). Si suggerisce quindi che la disponibilità di cibo naturale non sia un fattore limitante per questa popolazione di studio. Alla luce di questo studio, si incoraggia ulteriore lavoro utilizzando una diversità di prede naturali e studi a più lungo termine per escludere l'effetto della variazione annuale della disponibilità di prede.
1. Food availability can limit the size of animal populations. In birds, the quantity and quality of food provisioned by adults is known to have an effect on the physiological condition of nestlings. 2. Recent work on juvenile ring ouzels Turdus torquatus, a declining migrant bird breeding in the UK uplands, has shown that juveniles that fledge with higher body weights have higher survival probability during the subsequent few weeks. 3. Demographic analysis on this species indicated that population growth rate () was most sensitive to first-year survival, which also contributed most to observed variation in . It is therefore fundamental to assess whether food availability is a limiting factor for fledgling survival in this species. 4. In this study, supplementary food (larvae of mealworms Tenebrio molitor) was provided to approximately half the breeding pairs in a declining population, while leaving the other half unfed. Adult provision rates, chicks’ biometric and ultimately juvenile survival between fed and control pairs and in relation to habitat diversity surrounding nesting sites, was investigated. 5. Provisioning adults preferred supplementary food to natural foods (paired t-test; t = 5.66, p<0.001) leading to significantly higher provisioning rates at fed nests (mean/hour=8.83 ± 0.097 S.E.) than control nests (mean/hour= 6.64 ± 0.111 S.E.; LME; t=3.026, df=36, p<0.001). However, these increased provisioning rates had no effect on nestling Body Condition Index (BCI). Habitat composition around control nests did not explain variation in provision rates or BCI. Juvenile age and brood seasonality had a strong effect on bird survival, with earlier broods having a significant higher probability (0.92 ± 0.01 S.E.) to survive each of the four-day periods than those fledged from late season broods (0.88 ± 0.02 S.E.) for a period up to 48 days post-fledging. 6. In conclusion, there was no evidence that the provision of supplementary mealworms throughout the chick-rearing period positively affected nestling BCI and survival probability, at least at the quantity provided in this study (100 g / brood / day). It is therefore suggested that natural food availability was not a limiting factor for this study population. In the light of this study further work is encourage using a diversity of natural prey as well as longer term studies to rule out the effect of annual variation in prey availability.
Sopravvivenza giovanile di una popolazione scozzese di merlo dal collare (Turdus torquatus L.)
SCRIDEL, DAVIDE
2022/2023
Abstract
1. In generale, la disponibilità di cibo può limitare le dimensioni delle popolazioni animali. Negli uccelli, la quantità e la qualità del cibo fornito dagli adulti è nota per avere un effetto sulle condizioni fisiologiche dei pulcini. 2. Un recente studio sui giovani di merlo dal collare Turdus torquatus, un uccello migratore in declino che si riproduce nelle zone montuose del Regno Unito, ha dimostrato che i giovani involati con massa corporea maggiore hanno una più alta probabilità di sopravvivenza nelle successive settimane rispetto ad individui con massa inferiore. 3. Un’ analisi demografica su questa specie ha inoltre indicato che il tasso di crescita della popolazione () era influenzato principalmente dalla sopravvivenza degli individui del primo anno. Pertanto, è fondamentale valutare se la disponibilità di cibo sia un fattore limitante per la sopravvivenza dei pulcini. 4. In questo studio, a circa la metà delle coppie riproduttive di una popolazione scozzese in declino di merlo dal collare, è stato fornito del cibo supplementare (larve di Tenebrio molitor), lasciando l'altra metà della popolazione in condizioni naturale (senza cibo supplementare). Sono stati quindi investigate le potenziali variazioni tra i due gruppi nel tasso di imbeccate ai pulli da parte degli adulti, nelle biometrie e condizioni fisiche dei pulcini e nella sopravvivenza dei giovani. 5. Gli adulti hanno preferito fornire il cibo supplementare rispetto a quello naturale (paired t-test t=5.66, p<0.001), causando un incremento significativo nelle imbeccate ai pulli da parte degli adulti nei nidi alimentati (media/ora = 8.83 ± 0.097 E.S.) rispetto al controllo (media/ora = 6.64 ± 0.111 E.S.; LME; t = 3.026, df = 36, p <0.001). Tuttavia, questi tassi di fornitura più elevati non hanno avuto alcun effetto sul Body Condition Index (BCI) dei pulcini. La composizione dell'habitat intorno ai nidi di controllo non ha spiegato la variazione dei tassi di fornitura o del BCI. L'età dei giovani e la stagionalità della covata hanno avuto un forte effetto sulla sopravvivenza degli uccelli, con le covate precoci che avevano una probabilità significativamente più alta (0.92 ± 0.1 S.E.) di sopravvivere rispetto a quelli nati da covate tardive (0.88 ± 0.02 S.E.) valutati su un periodo fino a 48 giorni dopo l’involo. 6. In conclusione, non c'è evidenza che la fornitura di larve di Tenebrio molitor durante il periodo di allevamento dei pulcini abbia positivamente influito sul BCI e sulla probabilità di sopravvivenza dei pulcini, almeno nella quantità fornita in questo studio (100g/covata/giorno). Si suggerisce quindi che la disponibilità di cibo naturale non sia un fattore limitante per questa popolazione di studio. Alla luce di questo studio, si incoraggia ulteriore lavoro utilizzando una diversità di prede naturali e studi a più lungo termine per escludere l'effetto della variazione annuale della disponibilità di prede.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/15535