The present work aims to identify what is the boundary that establishes the relationship between the human figure and the machine, evaluating the autonomy of the latter in the search for a virtuous ergonomic relationship that pursues the objectives set by man, highlighting the presence or absence of power imbalances that give rise to dynamics of subordination. To do this, the analysis will retrace the steps that led to the development of artificial intelligence that animates the modern landscape, starting from a milestone of this theme: the Turing test. The demonstration of how it is no longer an essential rite for the confirmation of intelligence will allow us to move towards new points of view, shifting the focus from the operational concept to a broader overview that considers the general development of the machine and creates knowledge as a function of its system and its objectives. The results and reflections generated by the Imitation Game will be the necessary foundation to be able to interpret the evolution of technology from a human-centered perspective, created by man for man. The needs generated by society condition the creation of technologies, both of AI and augmented AI that, in the face of uncertainty, need defined values and an ethic that follows the human one; the analysis of the scientific literature of the last century will offer a valuable contribution in identifying the possible scenarios that this technology can reach, expanding the hypothesis around the future of artificial intelligence and especially providing evidence of how different environments shape the technology in different ways. The importance of the reference ecosystem becomes a key variable, and the research will analyze which enablers make it resilient and proliferate. Finally, the analysis will move to the identification of these ecosystems in the modern landscape, focusing on the figures of America, China and the European Union; a comparison of practices and goals in the context of artificial intelligence will allow to outline the human role in the development and control of the machine in order to create a relationship that is safe and virtuous towards the creator class. While there are several examples of how this relationship can take shape, there is no single definition that unites all the logical and epistemological tensions behind models of artificial intelligence and augmented human intelligence within a heterogeneity of cultures and creations, consequently allowing for a uniquely theoretical placement at the barycenter of the evolving human-machine relationship.

Il presente lavoro si pone l’obiettivo di individuare quale sia il confine che sancisce la relazione tra la figura umana e la macchina, valutando l’autonomia di quest’ultima nella ricerca di un rapporto ergonomico virtuoso che persegua gli obiettivi preposti dall’uomo, evidenziando la presenza o meno di squilibri di potere che diano vita a dinamiche di subordinazione. Per fare ciò, l’analisi ripercorrerà le tappe che hanno portato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale che anima il panorama moderno, partendo da una pietra miliare di questo tema: il test di Turing. La dimostrazione di come esso non sia più rito imprescindibile per la conferma di intelligenza consentirà di spingersi verso nuovi punti di vista, spostando il focus dal concetto operativo verso una più ampia visione d’insieme che consideri lo sviluppo generale della macchina e crei conoscenza in funzione del suo sistema e dei suoi obiettivi. I risultati e le riflessioni generate dal Gioco dell’Imitazione saranno fondamento necessario per saper interpretare l’evoluzione della tecnologia in un’ottica human-centered, creata dall’uomo per l’uomo. I bisogni generati dalla società condizionano la creazione di tecnologie, sia di IA che di IA aumentata che, davanti a incertezza, necessitano di valori definiti e un’etica che ricalchi quella umana; l’analisi della letteratura scientifica del secolo scorso offrirà un valido apporto nell’individuare i possibili scenari che questa tecnologia può raggiungere, ampliando le ipotesi attorno al futuro dell’intelligenza artificiale e soprattutto fornendo una prova di come diversi ambienti plasmino in maniera differente la tecnologia. L’importanza dell’ecosistema di riferimento diventa una variabile fondamentale, e la ricerca analizzerà quali abilitatori lo rendono resiliente e prolifero. L’analisi si sposterà infine sull’individuazione di questi ecosistemi nel panorama moderno, soffermandosi in particolare sulle figure di America, Cina e Unione Europea; una comparazione delle pratiche e degli obiettivi nel contesto dell’intelligenza artificiale permetterà di delineare il ruolo umano nello sviluppo e controllo della macchina al fine di creare un rapporto che sia sicuro e virtuoso nei confronti della classe creatrice. Sebbene vi siano diversi esempi di come questo rapporto può prendere forma, non vi è una definizione univoca che accomuni tutte le tensioni logiche ed epistemologiche dietro ai modelli di intelligenza artificiale e intelligenza umana aumentata all’interno di un’eterogeneità di culture e di creazioni, di conseguenza permettendo una collocazione unicamente teorica al baricentro della relazione uomo-macchina in continua evoluzione.

Armonia filantropica o feudalesimo artificiale? Una definizione del rapporto tra essere umano e macchina nell'intelligenza artificiale moderna

RE SARTO', ALICE NOEMI
2020/2021

Abstract

The present work aims to identify what is the boundary that establishes the relationship between the human figure and the machine, evaluating the autonomy of the latter in the search for a virtuous ergonomic relationship that pursues the objectives set by man, highlighting the presence or absence of power imbalances that give rise to dynamics of subordination. To do this, the analysis will retrace the steps that led to the development of artificial intelligence that animates the modern landscape, starting from a milestone of this theme: the Turing test. The demonstration of how it is no longer an essential rite for the confirmation of intelligence will allow us to move towards new points of view, shifting the focus from the operational concept to a broader overview that considers the general development of the machine and creates knowledge as a function of its system and its objectives. The results and reflections generated by the Imitation Game will be the necessary foundation to be able to interpret the evolution of technology from a human-centered perspective, created by man for man. The needs generated by society condition the creation of technologies, both of AI and augmented AI that, in the face of uncertainty, need defined values and an ethic that follows the human one; the analysis of the scientific literature of the last century will offer a valuable contribution in identifying the possible scenarios that this technology can reach, expanding the hypothesis around the future of artificial intelligence and especially providing evidence of how different environments shape the technology in different ways. The importance of the reference ecosystem becomes a key variable, and the research will analyze which enablers make it resilient and proliferate. Finally, the analysis will move to the identification of these ecosystems in the modern landscape, focusing on the figures of America, China and the European Union; a comparison of practices and goals in the context of artificial intelligence will allow to outline the human role in the development and control of the machine in order to create a relationship that is safe and virtuous towards the creator class. While there are several examples of how this relationship can take shape, there is no single definition that unites all the logical and epistemological tensions behind models of artificial intelligence and augmented human intelligence within a heterogeneity of cultures and creations, consequently allowing for a uniquely theoretical placement at the barycenter of the evolving human-machine relationship.
2020
Thriving harmony or artificial feudalism? Shaping the human-machine relationship in modern artificial intelligence
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di individuare quale sia il confine che sancisce la relazione tra la figura umana e la macchina, valutando l’autonomia di quest’ultima nella ricerca di un rapporto ergonomico virtuoso che persegua gli obiettivi preposti dall’uomo, evidenziando la presenza o meno di squilibri di potere che diano vita a dinamiche di subordinazione. Per fare ciò, l’analisi ripercorrerà le tappe che hanno portato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale che anima il panorama moderno, partendo da una pietra miliare di questo tema: il test di Turing. La dimostrazione di come esso non sia più rito imprescindibile per la conferma di intelligenza consentirà di spingersi verso nuovi punti di vista, spostando il focus dal concetto operativo verso una più ampia visione d’insieme che consideri lo sviluppo generale della macchina e crei conoscenza in funzione del suo sistema e dei suoi obiettivi. I risultati e le riflessioni generate dal Gioco dell’Imitazione saranno fondamento necessario per saper interpretare l’evoluzione della tecnologia in un’ottica human-centered, creata dall’uomo per l’uomo. I bisogni generati dalla società condizionano la creazione di tecnologie, sia di IA che di IA aumentata che, davanti a incertezza, necessitano di valori definiti e un’etica che ricalchi quella umana; l’analisi della letteratura scientifica del secolo scorso offrirà un valido apporto nell’individuare i possibili scenari che questa tecnologia può raggiungere, ampliando le ipotesi attorno al futuro dell’intelligenza artificiale e soprattutto fornendo una prova di come diversi ambienti plasmino in maniera differente la tecnologia. L’importanza dell’ecosistema di riferimento diventa una variabile fondamentale, e la ricerca analizzerà quali abilitatori lo rendono resiliente e prolifero. L’analisi si sposterà infine sull’individuazione di questi ecosistemi nel panorama moderno, soffermandosi in particolare sulle figure di America, Cina e Unione Europea; una comparazione delle pratiche e degli obiettivi nel contesto dell’intelligenza artificiale permetterà di delineare il ruolo umano nello sviluppo e controllo della macchina al fine di creare un rapporto che sia sicuro e virtuoso nei confronti della classe creatrice. Sebbene vi siano diversi esempi di come questo rapporto può prendere forma, non vi è una definizione univoca che accomuni tutte le tensioni logiche ed epistemologiche dietro ai modelli di intelligenza artificiale e intelligenza umana aumentata all’interno di un’eterogeneità di culture e di creazioni, di conseguenza permettendo una collocazione unicamente teorica al baricentro della relazione uomo-macchina in continua evoluzione.
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