METAVERSO: IL PRESENTE E IL FUTURO DEL NUOVO UNIVERSO DIGITALE

The thesis investigates one of the topics that could radically revolutionize many aspects of people’s daily life: the Metaverse. Since Mark Zuckerberg, the founder of Facebook, first published his idea of Metaverso in 2021, nothing else has been said. The term is used for the first time in 1992 by Neal Stephenson in his science fiction book "Snow Crash", to depict basically a sort of virtual reality shared thanks to the use of the internet. A concept that is not very different from that presented by Zuckerberg during the rebranding of his company. Today the possibility of creating a kind of parallel universe, in which each of us can move freely interacting with the surrounding spaces and with other users, is facilitated by the use of new technologies (a first example is given by Meta’s Horizon Worlds, where American users, using viewers, can perform limited actions in virtual reality). The ultimate goal of the creators is to build totally customized realities based on the preferences of individual users. Many in the Metaverse have seen a chance for growth for their business and in fact, several brands have already made their entrance into this digital universe. We can say right away that there are no differences between the various sectors since now the competition has opened to become part of this new world: from the entrainment (think of the concert of Ariana Grande on Fortnite) to fashion (Alessandro Michele, creative director of Gucci, signed an entirely digital collection and in March took place the first Fashion Week in the Metaverse), from beauty to art (in the last period there has been an exponential growth in sales of NFT). In addition to what concern the already existent brands, such as those mentioned above, the Metaverse is becoming a fertile ground for the birth of new realities. It is, therefore, possible to highlight how thanks to this parallel universe they are gradually developing "meta-economies". This new reality, in short, offers many possibilities, such as attending events that would otherwise be exclusive or difficult to reach, but also presents several problems. In addition, is not yet adequately regulated by national and non-national laws, many people wonders if becoming users of the Metaverse is not likely to be too dependent on digital and too "dominated and controlled" the profiling and data mining techniques used to process data on the users who are part of it. This is a new issue on which there is still much confusion. The thesis best describes this technology, in particular by describing the main existing Metaverses with a focus on two of these: Decentraland and The Sandbox. The thesis is developed with an analysis of one of the sectors in which the Metaverse has found its greatest application: fashion. In conclusion, are analyzed the critical points from the ethical and technological point of view of the experience offered by the Metaverse.

La tesi indaga uno degli argomenti che potrebbe rivoluzionare radicalmente molti aspetti della vita quotidiana delle persone: il Metaverso. Da quando nel 2021 Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, rese pubblica per la prima volta la sua idea di Metaverso non si è parlato di altro. Il termine viene utilizzato per la prima volta nel 1992 da Neal Stephenson nel suo libro di fantascienza “Snow Crash”, per raffigurare sostanzialmente una sorta di realtà virtuale condivisa grazie all’utilizzo di internet. Un concetto non molto diverso da quello presentato da Zuckerberg durante il rebranding della sua azienda. Oggi la possibilità di creare una specie di universo parallelo in cui ognuno di noi potrà muoversi liberamente interagendo con gli spazi circostanti e con gli altri utenti è facilitata dall’utilizzo delle nuove tecnologie (un primo esempio è dato da Horizon Worlds di Meta, in cui gli utenti americani, utilizzando dei visori, possono compiere azioni limitate nella realtà virtuale). L’obiettivo finale degli ideatori è quello di costruire delle realtà totalmente personalizzate sulla base delle preferenze dei singoli utilizzatori. Moltissimi nel Metaverso hanno visto una chance di crescita per il proprio business e infatti diversi brand hanno già fatto il loro ingresso in questo universo digitale. Possiamo dire da subito che non ci sono differenze tra i vari settori visto che ormai si è aperta una competizione per entrare a fare parte di questo nuovo mondo: dallo spettacolo (pensiamo al concerto di Ariana Grande su Fortnite) alla moda (Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, ha firmato una collezione interamente digitale e nel mese di marzo si è svolta la prima Fashion Week nel Metaverso), dal beauty all’arte (in quest’ultimo periodo c’è stata una crescita esponenziale delle vendite di NFT). Oltre ai brand già affermati, come quelli citati sopra, il Metaverso sta diventando un terreno fertile per la nascita di nuove realtà. È possibile quindi evidenziare come grazie a questo universo parallelo si stiano piano piano sviluppando delle “meta-economie”. Questa nuova realtà, insomma, offre molte possibilità, come quella di partecipare a eventi che altrimenti sarebbero esclusivi oppure difficili da raggiungere, ma presenta anche diverse problematiche. Oltre a non essere ancora adeguatamente regolamentata da leggi nazionali e non, molti si domandano se diventando utenti del Metaverso non si rischi di essere poi troppo dipendenti dal digitale e troppo “dominati e controllati” dalle tecniche di profilazione e di data mining con cui vengono elaborati dati sugli utenti che ne fanno parte. Si tratta di un tema nuovo su cui c’è ancora molta confusione. La tesi descrive al meglio questa tecnologia, in particolare descrivendo i principali Metaversi esistenti con un focus su due di questi: Decentraland e The Sandbox. La tesi si sviluppa con un’analisi su uno dei settori in cui il Metaverso ha trovato maggiore applicazione: il fashion. In conclusione, sono state analizzate anche le criticità dal punto di vista etico e tecnologico dell’esperienza offerta dal Metaverso.