La tesi intende ricostruire diacronicamente il percorso intellettuale di Michel Foucault utilizzando come filo conduttore la nozione di soggettività. Lo scopo dell’elaborato è di considerare un concetto derivante da tale nozione, il concetto di “soggettivazione”, come esito della problematizzazione della questione del soggetto in relazione alla “microfisica del potere”. Una volta individuato il tema della resistenza alle strategie di assoggettamento come punto di origine della soggettivazione, il lavoro confronta la prospettiva teorica di Foucault con quella di Michel De Certeau, avvicinando e integrando le due visioni filosofiche al fine di pensare le pratiche spaziali (De Certeau, 1990, pp. 141-192) come delle pratiche di sé (Foucault, 1984). Si giungerà così alla definizione degli “spazi di soggettivazione”, proposta originale del lavoro di tesi. Nel primo capitolo viene analizzato il problema della soggettività in Foucault dalla fine degli anni Cinquanta fino alla prima metà degli anni Settanta. A partire dai primi scritti del filosofo, attraverso la graduale transizione verso la fase “archeologica”, l’elaborato fa emergere da questi scritti la concezione di soggettività all’interno della configurazione epistemica propria dell’età moderna. Nella parte finale del capitolo primo viene quindi discusso il metodo “genealogico”, nella misura in cui in questa prospettiva il soggetto viene considerato come oggetto preso all’interno di un campo di relazioni di sapere e potere. Nel secondo capitolo viene presentata la problematica delle “strategie di assoggettamento” in relazione alla svolta teorica che conduce alla soggettivazione, focalizzando l’attenzione sulle “pratiche di sé”, ovvero quelle tecniche grazie alle quali un individuo produce se stesso come soggetto autonomo liberandosi dalla presa dei dispositivi disciplinari. Nel terzo e ultimo capitolo viene presentata la critica che Michel de Certeau, in L’invenzione del quotidiano (1990), elabora nei confronti delle tesi sostenute da Foucault negli anni Settanta. De Certeau analizza infatti le pratiche d’uso messe in atto dall’uomo nella vita quotidiana, sostenendo che queste sono sempre creative e perciò impreviste dal regime delle strategie. Tali modalità di risposta che gli individui “giocano” contro i sistemi di assoggettamento vengono chiamate “tattiche”. La tesi propone dunque di considerare la possibilità che De Certeau abbia influenzato le tesi dell’ultimo Foucault (Marks, 1999; Petit, 2020) e, a partire da ciò, cerca di integrare le prospettive dei due filosofi al fine di proporre una riflessione inedita sulla soggettivazione. Più in particolare, l’elaborato propone di considerare le pratiche d’uso tattico dello spazio indagate da De Certeau come delle “pratiche di sé”. Si propone di definire come “spazi di soggettivazione” quegli spazi di cui l’individuo si appropria, modificandoli, definendo in questo modo una costituzione autonoma del sé. In conclusione, la tesi intende analizzare criticamente gli esiti del pensiero di Foucault in relazione alla prospettiva di De Certeau, al fine di proporre un approccio teorico originale al problema filosofico della soggettivazione. La definizione degli “spazi di soggettivazione”, che rappresenta una proposta inedita in filosofia, potrebbe trovare un’applicazione concreta anche nell’ambito delle delle scienze sociali, prime fra tutte antropologia e sociologia.

Soggettività e soggettivazione nel pensiero di Foucault: In dialogo con De Certeau

FREGONA, FABIO
2023/2024

Abstract

La tesi intende ricostruire diacronicamente il percorso intellettuale di Michel Foucault utilizzando come filo conduttore la nozione di soggettività. Lo scopo dell’elaborato è di considerare un concetto derivante da tale nozione, il concetto di “soggettivazione”, come esito della problematizzazione della questione del soggetto in relazione alla “microfisica del potere”. Una volta individuato il tema della resistenza alle strategie di assoggettamento come punto di origine della soggettivazione, il lavoro confronta la prospettiva teorica di Foucault con quella di Michel De Certeau, avvicinando e integrando le due visioni filosofiche al fine di pensare le pratiche spaziali (De Certeau, 1990, pp. 141-192) come delle pratiche di sé (Foucault, 1984). Si giungerà così alla definizione degli “spazi di soggettivazione”, proposta originale del lavoro di tesi. Nel primo capitolo viene analizzato il problema della soggettività in Foucault dalla fine degli anni Cinquanta fino alla prima metà degli anni Settanta. A partire dai primi scritti del filosofo, attraverso la graduale transizione verso la fase “archeologica”, l’elaborato fa emergere da questi scritti la concezione di soggettività all’interno della configurazione epistemica propria dell’età moderna. Nella parte finale del capitolo primo viene quindi discusso il metodo “genealogico”, nella misura in cui in questa prospettiva il soggetto viene considerato come oggetto preso all’interno di un campo di relazioni di sapere e potere. Nel secondo capitolo viene presentata la problematica delle “strategie di assoggettamento” in relazione alla svolta teorica che conduce alla soggettivazione, focalizzando l’attenzione sulle “pratiche di sé”, ovvero quelle tecniche grazie alle quali un individuo produce se stesso come soggetto autonomo liberandosi dalla presa dei dispositivi disciplinari. Nel terzo e ultimo capitolo viene presentata la critica che Michel de Certeau, in L’invenzione del quotidiano (1990), elabora nei confronti delle tesi sostenute da Foucault negli anni Settanta. De Certeau analizza infatti le pratiche d’uso messe in atto dall’uomo nella vita quotidiana, sostenendo che queste sono sempre creative e perciò impreviste dal regime delle strategie. Tali modalità di risposta che gli individui “giocano” contro i sistemi di assoggettamento vengono chiamate “tattiche”. La tesi propone dunque di considerare la possibilità che De Certeau abbia influenzato le tesi dell’ultimo Foucault (Marks, 1999; Petit, 2020) e, a partire da ciò, cerca di integrare le prospettive dei due filosofi al fine di proporre una riflessione inedita sulla soggettivazione. Più in particolare, l’elaborato propone di considerare le pratiche d’uso tattico dello spazio indagate da De Certeau come delle “pratiche di sé”. Si propone di definire come “spazi di soggettivazione” quegli spazi di cui l’individuo si appropria, modificandoli, definendo in questo modo una costituzione autonoma del sé. In conclusione, la tesi intende analizzare criticamente gli esiti del pensiero di Foucault in relazione alla prospettiva di De Certeau, al fine di proporre un approccio teorico originale al problema filosofico della soggettivazione. La definizione degli “spazi di soggettivazione”, che rappresenta una proposta inedita in filosofia, potrebbe trovare un’applicazione concreta anche nell’ambito delle delle scienze sociali, prime fra tutte antropologia e sociologia.
2023
Subjectivity and Subjectivation in Foucault's Thought: In Dialogue with De Certeau
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/26553