This study explores the development and potential of Revo, a software designed to commemorate and preserve the memories of ordinary people who have passed away through the integration of augmented reality (AR), blockchain, supervised machine learning, visual recognition, the k-NN algorithm, and recommendation systems. The research addresses three main questions: the impact of the fear of oblivion on the desire to build a lasting memory, the public’s openness toward commemorative digital platforms, and the relationship between curiosity about others’ lives and the willingness to share one’s own. Responses from a questionnaire administered to 2500 individuals indicate a correlation between the fear of oblivion and a propensity to share personal memories. Moreover, the data reveals that openness to using these technologies varies by age and familiarity with digital tools, with higher receptiveness observed among both younger and older demographics. A correlation was also found between the desire to be remembered and curiosity about others’ lives, suggesting a mutual, cross-generational interest. Interview results, based on conversations with 22 individuals evenly divided between young and elderly participants, indicate a clear preference for the preservation of authentic memories (photos, videos, and personal narratives) over more invasive technologies, such as “deadbots” or digital avatars, which are perceived as potential obstacles to the mourning process. Interviewees also expressed a desire for control over the accessibility and selection of their memories, suggesting that secure technologies like blockchain could be useful in ensuring post-mortem protection of personal data. Revo thus appears to have the potential to democratize remembrance, offering everyone the opportunity to leave a meaningful and authentic trace while respecting the sanctity of memorial spaces and the emotional significance of human connection.

Questo studio esplora lo sviluppo e il potenziale di Revo, un software pensato per commemorare e preservare i ricordi delle persone comuni scomparse grazie all’integrazione della realtà aumentata (AR), la blockchain, il supervised machine learning, la visual recognition, l’algoritmo k-NN e i sistemi di recommendation. La ricerca si impernia esplora tre domande principali: l’impatto della paura dell’oblio sul desiderio di costruire una memoria duratura, l’apertura verso le piattaforme digitali commemorative da parte della popolazione, e l’interazione tra la curiosità per le vite degli altri e la disponibilità a condividere la propria. Dalle risposte del questionario somministrato a 2500 soggetti emerge l’esistenza di una correlazione tra la paura dell’oblio e la propensione a condividere i propri ricordi. Inoltre, i dati rivelano come la disponibilità all’utilizzo di queste tecnologie sia soggetta a variazione in funzione dell’età e del rapporto con gli strumenti digitali; l’apertura maggiore all’accoglienza del progetto si registra nel segmento dei giovani e degli anziani. È emersa anche una correlazione tra il desiderio di essere ricordati e la curiosità di conoscere le vite altrui, indicativa di un interesse reciproco e trasversale tra generazioni. I risultati delle interviste, condotte a 22 soggetti divisi equamente tra giovani e anziani, mostrano una chiara preferenza per la preservazione dei ricordi autentici (foto, video, e narrazioni personali) rispetto a tecnologie più invasive, come i “deadbot” o avatar digitali, percepite invece come un potenziale ostacolo all’elaborazione del lutto. Gli intervistati manifestano anche il desiderio di controllo sull’accessibilità e sulla selezione dei propri ricordi, suggerendo l’utilità di tecnologie sicure come la blockchain per garantire la protezione post-mortem dei dati personali. Revo sembrerebbe così poter rappresentare il tentativo di democratizzare il ricordo, offrendo a tutti la possibilità di lasciare una traccia significativa e autentica, rispettando al contempo la sacralità dei luoghi di memoria e il valore affettivo della connessione umana.

REVO. IL RICORDO OLTRE LA VITA

GIRELLI, GAIA VERONICA
2023/2024

Abstract

This study explores the development and potential of Revo, a software designed to commemorate and preserve the memories of ordinary people who have passed away through the integration of augmented reality (AR), blockchain, supervised machine learning, visual recognition, the k-NN algorithm, and recommendation systems. The research addresses three main questions: the impact of the fear of oblivion on the desire to build a lasting memory, the public’s openness toward commemorative digital platforms, and the relationship between curiosity about others’ lives and the willingness to share one’s own. Responses from a questionnaire administered to 2500 individuals indicate a correlation between the fear of oblivion and a propensity to share personal memories. Moreover, the data reveals that openness to using these technologies varies by age and familiarity with digital tools, with higher receptiveness observed among both younger and older demographics. A correlation was also found between the desire to be remembered and curiosity about others’ lives, suggesting a mutual, cross-generational interest. Interview results, based on conversations with 22 individuals evenly divided between young and elderly participants, indicate a clear preference for the preservation of authentic memories (photos, videos, and personal narratives) over more invasive technologies, such as “deadbots” or digital avatars, which are perceived as potential obstacles to the mourning process. Interviewees also expressed a desire for control over the accessibility and selection of their memories, suggesting that secure technologies like blockchain could be useful in ensuring post-mortem protection of personal data. Revo thus appears to have the potential to democratize remembrance, offering everyone the opportunity to leave a meaningful and authentic trace while respecting the sanctity of memorial spaces and the emotional significance of human connection.
2023
REVO. MEMORY BEYOND LIFE
Questo studio esplora lo sviluppo e il potenziale di Revo, un software pensato per commemorare e preservare i ricordi delle persone comuni scomparse grazie all’integrazione della realtà aumentata (AR), la blockchain, il supervised machine learning, la visual recognition, l’algoritmo k-NN e i sistemi di recommendation. La ricerca si impernia esplora tre domande principali: l’impatto della paura dell’oblio sul desiderio di costruire una memoria duratura, l’apertura verso le piattaforme digitali commemorative da parte della popolazione, e l’interazione tra la curiosità per le vite degli altri e la disponibilità a condividere la propria. Dalle risposte del questionario somministrato a 2500 soggetti emerge l’esistenza di una correlazione tra la paura dell’oblio e la propensione a condividere i propri ricordi. Inoltre, i dati rivelano come la disponibilità all’utilizzo di queste tecnologie sia soggetta a variazione in funzione dell’età e del rapporto con gli strumenti digitali; l’apertura maggiore all’accoglienza del progetto si registra nel segmento dei giovani e degli anziani. È emersa anche una correlazione tra il desiderio di essere ricordati e la curiosità di conoscere le vite altrui, indicativa di un interesse reciproco e trasversale tra generazioni. I risultati delle interviste, condotte a 22 soggetti divisi equamente tra giovani e anziani, mostrano una chiara preferenza per la preservazione dei ricordi autentici (foto, video, e narrazioni personali) rispetto a tecnologie più invasive, come i “deadbot” o avatar digitali, percepite invece come un potenziale ostacolo all’elaborazione del lutto. Gli intervistati manifestano anche il desiderio di controllo sull’accessibilità e sulla selezione dei propri ricordi, suggerendo l’utilità di tecnologie sicure come la blockchain per garantire la protezione post-mortem dei dati personali. Revo sembrerebbe così poter rappresentare il tentativo di democratizzare il ricordo, offrendo a tutti la possibilità di lasciare una traccia significativa e autentica, rispettando al contempo la sacralità dei luoghi di memoria e il valore affettivo della connessione umana.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/27444