La visuo-spatial perspective taking (VSPT) è la capacità di poter comprendere spontaneamente le relazioni visuo-spaziali tra un individuo ed uno stimolo bersaglio. Il presente studio ha l’obiettivo di indagare come uno stimolo non sociale, come una pianta, non sia in grado di elicitare la spontaneous VSPT nella stessa maniera in cui lo fa uno stimolo sociale, come una persona. A tal scopo è stato usato il DYSWIS. Questo task misura la spontaneous VSPT e permette di avere una misura di quanto le persone assumono una prospettiva self o other in presenza di altri stimoli (colori, numeri o figure) e in diverse condizioni (social, plant, empty). È stato, inoltre, indagato come la spontaneous VSPT possa avere un legame con l’empatia (usando l’IRI) e con il ragionamento non-verbale (usando il MaRs). Sono stati reclutati 179 giovani adulti di un range di età tra i 19 e i 35 anni (M age = 21.54, SD = 3.05) per partecipare allo studio. Dopo aver compilato il consenso informato e riempito un breve questionario per la raccolta delle informazioni sociodemografiche, sono stati svolti i task sperimentali nel seguente ordine: DYSWIS (una delle tre versioni), MaRs (una delle due versioni) e il questionario IRI. I partecipanti sono stati assegnati casualmente ad una delle versioni del DYSWIS e ad una delle versioni del MaRs. I risultati dello studio mostrano come la metà dei partecipanti ha preferito assumere una prospettiva other piuttosto che self nella condizione social. Solo pochi partecipanti hanno assunto una prospettiva decentrata nel compito del DYSWIS nelle altre condizioni. È stata trovata solo una correlazione significativa tra il punteggio totale dell’IRI e la tendenza media ad assumere la prospettiva other nel gruppo social del DYSWIS. Infine, non sono state trovate correlazioni significative tra la spontaneous VSPT e il punteggio totale al MaRs.
Perspective taking spontaneo: un'analisi esplorativa in giovani adulti
BONGIORNO, ERNESTO
2022/2023
Abstract
La visuo-spatial perspective taking (VSPT) è la capacità di poter comprendere spontaneamente le relazioni visuo-spaziali tra un individuo ed uno stimolo bersaglio. Il presente studio ha l’obiettivo di indagare come uno stimolo non sociale, come una pianta, non sia in grado di elicitare la spontaneous VSPT nella stessa maniera in cui lo fa uno stimolo sociale, come una persona. A tal scopo è stato usato il DYSWIS. Questo task misura la spontaneous VSPT e permette di avere una misura di quanto le persone assumono una prospettiva self o other in presenza di altri stimoli (colori, numeri o figure) e in diverse condizioni (social, plant, empty). È stato, inoltre, indagato come la spontaneous VSPT possa avere un legame con l’empatia (usando l’IRI) e con il ragionamento non-verbale (usando il MaRs). Sono stati reclutati 179 giovani adulti di un range di età tra i 19 e i 35 anni (M age = 21.54, SD = 3.05) per partecipare allo studio. Dopo aver compilato il consenso informato e riempito un breve questionario per la raccolta delle informazioni sociodemografiche, sono stati svolti i task sperimentali nel seguente ordine: DYSWIS (una delle tre versioni), MaRs (una delle due versioni) e il questionario IRI. I partecipanti sono stati assegnati casualmente ad una delle versioni del DYSWIS e ad una delle versioni del MaRs. I risultati dello studio mostrano come la metà dei partecipanti ha preferito assumere una prospettiva other piuttosto che self nella condizione social. Solo pochi partecipanti hanno assunto una prospettiva decentrata nel compito del DYSWIS nelle altre condizioni. È stata trovata solo una correlazione significativa tra il punteggio totale dell’IRI e la tendenza media ad assumere la prospettiva other nel gruppo social del DYSWIS. Infine, non sono state trovate correlazioni significative tra la spontaneous VSPT e il punteggio totale al MaRs.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/3009