Capitalismo della sorveglianza: studio critico-multidisciplinare

This thesis offers a critical and multidisciplinary study of surveillance capitalism, combining theoretical, technical, economic, psychological and cultural perspectives. Starting from the core question of what it means to be a subject in the age of pervasive datafication, the work reconstructs the emergence of a new algorithmic order in which every human action is traceable, predictable and monetizable. The research is structured into seven chapters. After a theoretical introduction grounded in the works of Zuboff, Yeung and other key authors, the thesis explores: the technical infrastructure enabling data extraction and processing; the persuasive and predictive logic of algorithmic advertising; the transformation of subjectivity under personalization; the affective ambivalence in the relationship with artificial intelligence; the cognitive and cultural asymmetries in algorithm comprehension; and finally, the everyday practices of resistance and negotiation within algorithmic power structures. Through the critical analysis of recent scholarly literature, the thesis demonstrates how surveillance capitalism is not merely a technological apparatus but a cultural dispositive that redefines subjectivity and agency. It concludes by proposing an ethical and reflexive stance toward a digital ecosystem that is deeply pervasive, yet still open to negotiation.

La tesi affronta il fenomeno del capitalismo della sorveglianza con uno studio critico-multidisciplinare che integra approcci teorici, tecnici, economici, psicologici e culturali. Muovendo dall’interrogativo su cosa significhi essere soggetti nell’epoca della datificazione generalizzata, l’elaborato ricostruisce l’emergere di un nuovo ordine algoritmico in cui ogni gesto umano è tracciabile, prevedibile e potenzialmente monetizzabile. Il lavoro si articola in sette capitoli. Dopo un’introduzione teorica fondata sulle opere di Zuboff, Yeung ed altri autori chiave, la tesi esplora: l’infrastruttura tecnica che sostiene la raccolta e l’elaborazione dei dati; le logiche persuasive, e predittive, della pubblicità algoritmica; le trasformazioni soggettive dell’individuo esposto alla personalizzazione; le ambivalenze affettive nella relazione con l’intelligenza artificiale; le asimmetrie cognitive e culturali legate alla comprensione degli algoritmi; infine, le forme di resistenza quotidiana e negoziazione del potere algoritmico. Attraverso l’analisi critica di articoli scientifici recenti, la tesi mostra come il capitalismo della sorveglianza non sia solo un apparato tecnologico, ma un dispositivo culturale che ridefinisce il concetto di soggettività ed agenzia. L’elaborato si conclude proponendo una postura etica, e consapevole, nei confronti di un ecosistema digitale pervasivo, ma ancora negoziabile.