In the current context of international migration, language emerges as a pivotal element in processes of social inclusion or exclusion. Language, understood not merely as a communicative tool but also as a means of accessing citizenship, employment, services, and identity recognition, plays a crucial role for individuals experiencing migration. This is particularly true for social groups facing intersecting vulnerabilities, such as migrant women with children, who often remain invisible yet are significantly exposed to mechanisms of linguistic, cultural, and institutional marginalization. Through a series of semi-structured interviews conducted with migrant women residing in Italy, gathered and analyzed using sociolinguistic methods, this thesis aims to explore the subjective linguistic experiences of these mothers: how do they experience the Italian language? What emotions, representations, and obstacles emerge from their narratives? What role does language play in their parenting practices and their interactions with schools, healthcare, and social services? Additionally, what strategies do they employ to navigate and survive within this new linguistic environment? The objective is not solely descriptive but also critical and proactive: starting from the collected data, the thesis aims to highlight systemic barriers that prevent migrant mothers from genuinely accessing language and linguistic citizenship, and to propose intervention models that better address their needs through an approach centered on the voices and linguistic agency of the women themselves. In an era when terms such as "integration" and "inclusion" risk becoming empty slogans, it is essential to restore depth and complexity to the linguistic experiences of individuals navigating migration daily—especially mothers, who quietly shoulder the responsibility of care, cultural transmission, and cultural resilience.

Nel contesto attuale delle migrazioni internazionali, la questione linguistica si impone come uno degli snodi centrali nei processi di inclusione o esclusione sociale. La lingua, intesa non soltanto come strumento comunicativo, ma anche come forma di accesso alla cittadinanza, al lavoro, ai servizi e al riconoscimento identitario, gioca un ruolo cruciale per chi vive nella condizione di migrante. Questo è tanto più vero per quelle categorie sociali che si trovano all’incrocio di molteplici vulnerabilità: è il caso delle donne migranti con figli, soggetti spesso invisibili ma fortemente esposti a meccanismi di marginalizzazione linguistica, culturale e istituzionale. Attraverso una serie di interviste semi strutturate a donne migranti residenti in Italia, raccolte e analizzate con strumenti della sociolinguistica, la presente tesi si propone di esplorare il vissuto linguistico soggettivo di queste madri: come vivono la lingua italiana? Quali emozioni, rappresentazioni e ostacoli emergono dai loro racconti? Quale ruolo assume la lingua nell’esercizio della genitorialità e nella relazione con scuola, sanità e servizi? E quali strategie mettono in atto per orientarsi e sopravvivere nel nuovo contesto linguistico? L’obiettivo non è solo descrittivo, ma anche critico e propositivo: a partire dai dati raccolti, si intende evidenziare le barriere sistemiche che impediscono alle madri migranti un reale accesso alla lingua e alla cittadinanza linguistica, e proporre modelli di intervento più attenti alle loro esigenze, con un approccio centrato sulle voci delle protagoniste e sulla loro agency linguistica. In un’epoca in cui le parole “integrazione” e “inclusione” rischiano di diventare slogan vuoti, è urgente restituire profondità e complessità all’esperienza linguistica di chi vive la migrazione nel quotidiano. E in particolare, di chi, come le madri, porta su di sé la responsabilità silenziosa della cura, della trasmissione e della resistenza culturale.

Vissuti e voci di madri migranti in Italia: un'indagine sociolinguistica sull'esercizio della maternità in lingua seconda

DI PINTO, BRUNA
2024/2025

Abstract

In the current context of international migration, language emerges as a pivotal element in processes of social inclusion or exclusion. Language, understood not merely as a communicative tool but also as a means of accessing citizenship, employment, services, and identity recognition, plays a crucial role for individuals experiencing migration. This is particularly true for social groups facing intersecting vulnerabilities, such as migrant women with children, who often remain invisible yet are significantly exposed to mechanisms of linguistic, cultural, and institutional marginalization. Through a series of semi-structured interviews conducted with migrant women residing in Italy, gathered and analyzed using sociolinguistic methods, this thesis aims to explore the subjective linguistic experiences of these mothers: how do they experience the Italian language? What emotions, representations, and obstacles emerge from their narratives? What role does language play in their parenting practices and their interactions with schools, healthcare, and social services? Additionally, what strategies do they employ to navigate and survive within this new linguistic environment? The objective is not solely descriptive but also critical and proactive: starting from the collected data, the thesis aims to highlight systemic barriers that prevent migrant mothers from genuinely accessing language and linguistic citizenship, and to propose intervention models that better address their needs through an approach centered on the voices and linguistic agency of the women themselves. In an era when terms such as "integration" and "inclusion" risk becoming empty slogans, it is essential to restore depth and complexity to the linguistic experiences of individuals navigating migration daily—especially mothers, who quietly shoulder the responsibility of care, cultural transmission, and cultural resilience.
2024
Experiences and voices of migrant mothers in Italy: a sociolinguistic investigation on the exercise of motherhood in a second language
Nel contesto attuale delle migrazioni internazionali, la questione linguistica si impone come uno degli snodi centrali nei processi di inclusione o esclusione sociale. La lingua, intesa non soltanto come strumento comunicativo, ma anche come forma di accesso alla cittadinanza, al lavoro, ai servizi e al riconoscimento identitario, gioca un ruolo cruciale per chi vive nella condizione di migrante. Questo è tanto più vero per quelle categorie sociali che si trovano all’incrocio di molteplici vulnerabilità: è il caso delle donne migranti con figli, soggetti spesso invisibili ma fortemente esposti a meccanismi di marginalizzazione linguistica, culturale e istituzionale. Attraverso una serie di interviste semi strutturate a donne migranti residenti in Italia, raccolte e analizzate con strumenti della sociolinguistica, la presente tesi si propone di esplorare il vissuto linguistico soggettivo di queste madri: come vivono la lingua italiana? Quali emozioni, rappresentazioni e ostacoli emergono dai loro racconti? Quale ruolo assume la lingua nell’esercizio della genitorialità e nella relazione con scuola, sanità e servizi? E quali strategie mettono in atto per orientarsi e sopravvivere nel nuovo contesto linguistico? L’obiettivo non è solo descrittivo, ma anche critico e propositivo: a partire dai dati raccolti, si intende evidenziare le barriere sistemiche che impediscono alle madri migranti un reale accesso alla lingua e alla cittadinanza linguistica, e proporre modelli di intervento più attenti alle loro esigenze, con un approccio centrato sulle voci delle protagoniste e sulla loro agency linguistica. In un’epoca in cui le parole “integrazione” e “inclusione” rischiano di diventare slogan vuoti, è urgente restituire profondità e complessità all’esperienza linguistica di chi vive la migrazione nel quotidiano. E in particolare, di chi, come le madri, porta su di sé la responsabilità silenziosa della cura, della trasmissione e della resistenza culturale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/30570