Il regime nazionalsocialista visto dall'Italia. Cristano Ridomi, il «Corriere della Sera» e il Terzo Reich.

This study examines how Nazi Germany was portrayed in the pages of the Corriere della Sera between 1933 and 1936, focusing in particular on the articles written by its Berlin correspondent, Cristano Ridomi, and on his correspondence with the editor-in-chief, Aldo Borelli. Through an analysis of the historical context, the evolution of the newspaper from the liberal era to its gradual fascistization, and the editorial dynamics imposed by the regime, the research reconstructs the newspaper’s role as a tool for shaping public opinion. The study also explores how the Corriere’s representation of the Third Reich changed over time, highlighting the delicate balance between adherence to political directives, diplomatic caution, and critical observation. A comparative look at other correspondents and contemporary newspapers further clarifies the alignment of the Italian press with Fascist foreign policy. The analysis of Ridomi’s main articles reveals a constant tension between rhetorical participation and ironic detachment, offering insight into both the mechanisms of propaganda and the fissures within an information system constrained by strict political controls. Overall, the work contributes to understanding the role of foreign correspondents in the 1930s, caught between professional duty, political pressures, and the need to interpret a rapidly evolving regime.

Il presente studio esamina la rappresentazione della Germania nazionalsocialista sulle pagine del «Corriere della Sera» tra il 1933 e il 1936, con particolare attenzione agli articoli del corrispondente berlinese Cristano Ridomi e al suo carteggio con il direttore Aldo Borelli. Attraverso l’analisi del contesto storico, dell’evoluzione del quotidiano dall’età liberale alla progressiva fascistizzazione e delle dinamiche redazionali imposte dal regime, la ricerca ricostruisce il ruolo del giornale come veicolo di orientamento dell’opinione pubblica. Lo studio approfondisce inoltre la trasformazione della narrazione del Terzo Reich all’interno del quotidiano, mettendo in evidenza il delicato equilibrio tra adesione alle direttive politiche, prudenza diplomatica e osservazione critica. L’esame comparativo con altri corrispondenti e quotidiani coevi rende più chiaro il processo di allineamento della stampa italiana alla politica estera fascista. L’analisi dei principali articoli di Ridomi mostra una tensione costante tra partecipazione retorica e distacco ironico, permettendo di cogliere sia gli strumenti della propaganda sia le crepe di un sistema informativo sottoposto a rigidi vincoli. Il lavoro, nel suo complesso, contribuisce a definire il ruolo del giornalista estero negli anni Trenta, stretto tra dovere professionale, pressioni politiche e necessità di interpretare un regime in rapida trasformazione.