A partire dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso, si è potuto assistere a un’espansione a livello globale dell’apprezzamento dei prodotti della cultura pop giapponese. Tale fenomeno, denominato “Cool Japan”, inizialmente stigmatizzato dalle autorità giapponesi, fu riconosciuto come valido dal governo Koizumi con l’obiettivo non solo di conquistare sempre nuovi mercati per incrementare l’economia giapponese, ma anche di presentare il Giappone in una nuova veste, cancellando così le ostilità che molti paesi asiatici nutrono ancora nei suoi confronti in seguito ai crimini commessi dall’Impero del Sol Levante durante la Seconda Guerra Mondiale. Il Fenomeno del Cool Japan e il suo successo sono stati di notevole ispirazione per un altro paese asiatico: la Corea del Sud. Viste le potenzialità politiche della cultura pop, la Corea del Sud ha investito notevolmente nella propria industria dell’intrattenimento, dando vita, intorno alla fine degli anni Novanta, al fenomeno della “Korean wave”: in origine limitato principalmente alla Cina, negli anni ’10 del Duemila divenne fenomeno globale grazie al fenomeno “Gangnam style”, che attirò le attenzioni anche dei media occidentali. Il soft power è stata la giusta occasione per il governo sudcoreano di dimostrare nettamente al mondo l’efficacia del suo modello politico rispetto a quello nordcoreano. L’obiettivo di questa ricerca è quello di identificare le strategie adottate dai due governi nell’ambito dell’impiego della cultura pop nella politica estera e offrirne una comparazione utile alla comprensione dei punti forti e dei successi delle due strategie, così come l’individuazione delle fragilità di tali politiche. Inoltre, verranno analizzati i risultati di questionari condotti in tre lingue (italiano, inglese e giapponese), al fine di comprendere se e in che misura il soft power giapponese e quello coreano siano efficaci nella promozione delle rispettive culture, quali delle varie espressioni della cultura pop siano preferite e soprattutto di che immagine godano i due paesi all’estero.

Il soft power come strumento di politica estera: il Cool Japan e la Korean Wave a confronto

BOSCO, GIULIANO
2022/2023

Abstract

A partire dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso, si è potuto assistere a un’espansione a livello globale dell’apprezzamento dei prodotti della cultura pop giapponese. Tale fenomeno, denominato “Cool Japan”, inizialmente stigmatizzato dalle autorità giapponesi, fu riconosciuto come valido dal governo Koizumi con l’obiettivo non solo di conquistare sempre nuovi mercati per incrementare l’economia giapponese, ma anche di presentare il Giappone in una nuova veste, cancellando così le ostilità che molti paesi asiatici nutrono ancora nei suoi confronti in seguito ai crimini commessi dall’Impero del Sol Levante durante la Seconda Guerra Mondiale. Il Fenomeno del Cool Japan e il suo successo sono stati di notevole ispirazione per un altro paese asiatico: la Corea del Sud. Viste le potenzialità politiche della cultura pop, la Corea del Sud ha investito notevolmente nella propria industria dell’intrattenimento, dando vita, intorno alla fine degli anni Novanta, al fenomeno della “Korean wave”: in origine limitato principalmente alla Cina, negli anni ’10 del Duemila divenne fenomeno globale grazie al fenomeno “Gangnam style”, che attirò le attenzioni anche dei media occidentali. Il soft power è stata la giusta occasione per il governo sudcoreano di dimostrare nettamente al mondo l’efficacia del suo modello politico rispetto a quello nordcoreano. L’obiettivo di questa ricerca è quello di identificare le strategie adottate dai due governi nell’ambito dell’impiego della cultura pop nella politica estera e offrirne una comparazione utile alla comprensione dei punti forti e dei successi delle due strategie, così come l’individuazione delle fragilità di tali politiche. Inoltre, verranno analizzati i risultati di questionari condotti in tre lingue (italiano, inglese e giapponese), al fine di comprendere se e in che misura il soft power giapponese e quello coreano siano efficaci nella promozione delle rispettive culture, quali delle varie espressioni della cultura pop siano preferite e soprattutto di che immagine godano i due paesi all’estero.
2022
Soft power as a tool of foreign policy: a comparison between Cool Japan and the Korean Wave
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/3504