Nell’attuale contesto lavorativo e globale, definito VUCA (Volatile, Incerto, Complesso ed Ambiguo) in quanto il futuro non è prevedibile e un approccio reattivo risulta insufficiente, le organizzazioni devono incoraggiare l’applicazione del pensiero prospettico (“Anticipatory Thinking”; AT). Quest’ultimo costrutto è stato elaborato all’interno dell’approccio Processo Decisionale Naturalistico e corrisponde ad una forma di sensemaking volta al futuro, ovvero alla capacità di generare aspettative riguardo quanto accadrà e di prepararsi ad affrontarlo. Parallelamente, la disciplina degli Studi di Futuri ha introdotto l’espressione Futures Thinking (FT) per indicare un pensiero orientato verso un’ampia gamma di futuri. Nonostante nella letteratura scientifica non sia chiaramente esplicitato il rapporto tra i due costrutti, nell’applicazione pratica essi potrebbero essere sostanzialmente sovrapponibili. Il pensiero prospettico è stato associato al bisogno personale di struttura, all’apertura mentale, all’autoefficacia, alla creatività (e al pensiero divergente), al pensiero critico, all’agility e alla learning agility. D’altra parte, il Futures Thinking è stato posto in relazione con il pensiero strategico, con il pensiero sistemico e con il pensiero progettuale. Le aziende maggiormente conformi all’instaurarsi dell’AT sono piatte ed agili, presentano unità funzionali debitamente preposte al foresight e si compongono di gruppi di lavoro eterogenei. Inoltre, i leaders prospettici, i foresighters, i middle e i top managers hanno un ruolo cruciale nel garantire la diffusione dell’AT e, congiuntamente, attuano l’Esercizio di Futuri (o il Processo di Foresight). Quest’ultimo implica diverse fasi, caratterizzate dall’applicazione dei metodi di foresight ed anticipazione. Le informazioni raccolte nella letteratura scientifica e sopraesposte consentono di ipotizzare un modello della competenza “pensiero prospettico”, composto dalle sottocategorie conoscenze, abilità tecniche, competenze trasversali, fattori disposizionali, professioni e settori. Inoltre, permettono di formulare delle linee guida relative all’inserimento dell’AT nelle pratiche di selezione, formazione, valutazione delle prestazioni e promozione di una cultura aziendale orientata ai futuri.

Il pensiero prospettico nelle organizzazioni: una competenza chiave per affrontare il mondo VUCA

PALAVERA, GIORGIA
2022/2023

Abstract

Nell’attuale contesto lavorativo e globale, definito VUCA (Volatile, Incerto, Complesso ed Ambiguo) in quanto il futuro non è prevedibile e un approccio reattivo risulta insufficiente, le organizzazioni devono incoraggiare l’applicazione del pensiero prospettico (“Anticipatory Thinking”; AT). Quest’ultimo costrutto è stato elaborato all’interno dell’approccio Processo Decisionale Naturalistico e corrisponde ad una forma di sensemaking volta al futuro, ovvero alla capacità di generare aspettative riguardo quanto accadrà e di prepararsi ad affrontarlo. Parallelamente, la disciplina degli Studi di Futuri ha introdotto l’espressione Futures Thinking (FT) per indicare un pensiero orientato verso un’ampia gamma di futuri. Nonostante nella letteratura scientifica non sia chiaramente esplicitato il rapporto tra i due costrutti, nell’applicazione pratica essi potrebbero essere sostanzialmente sovrapponibili. Il pensiero prospettico è stato associato al bisogno personale di struttura, all’apertura mentale, all’autoefficacia, alla creatività (e al pensiero divergente), al pensiero critico, all’agility e alla learning agility. D’altra parte, il Futures Thinking è stato posto in relazione con il pensiero strategico, con il pensiero sistemico e con il pensiero progettuale. Le aziende maggiormente conformi all’instaurarsi dell’AT sono piatte ed agili, presentano unità funzionali debitamente preposte al foresight e si compongono di gruppi di lavoro eterogenei. Inoltre, i leaders prospettici, i foresighters, i middle e i top managers hanno un ruolo cruciale nel garantire la diffusione dell’AT e, congiuntamente, attuano l’Esercizio di Futuri (o il Processo di Foresight). Quest’ultimo implica diverse fasi, caratterizzate dall’applicazione dei metodi di foresight ed anticipazione. Le informazioni raccolte nella letteratura scientifica e sopraesposte consentono di ipotizzare un modello della competenza “pensiero prospettico”, composto dalle sottocategorie conoscenze, abilità tecniche, competenze trasversali, fattori disposizionali, professioni e settori. Inoltre, permettono di formulare delle linee guida relative all’inserimento dell’AT nelle pratiche di selezione, formazione, valutazione delle prestazioni e promozione di una cultura aziendale orientata ai futuri.
2022
Anticipatory Thinking in organizations: a key skill to face the VUCA world
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