The thesis aims to analyze a particular subset of inscriptions painted on Attic black-figure pottery in the sixth century: labels naming objects, animals, and entire scenes. First, a historiographical, typological, and quantitative framing of the phenomenon of vase inscriptions on Attic black-figure pottery will be presented, aimed at highlighting the theoretical framework as well as the main distributional aspects of the phenomenon. Subsequently, the work will focus on a detailed analysis of the 38 vases bearing painted labels of objects, animals, or entire scenes. This analysis aims to demonstrate how the pronounced semantic redundancy of these inscriptions is justified by the iconic character possessed by the painted word within the image. Although not essential from an explanatory point of view, the inscription fulfils differentiated decorative, narrative and deictic functions in the iconography. These considerations emerge particularly clearly in the case of labels for objects, animals, and entire scenes but have the potential to be extended to all Greek vase inscriptions, as well as to the epigraphic uses of other ancient technai, first and foremost wall painting.

La tesi si propone di analizzare una particolare sotto categoria di iscrizioni dipinte sulla ceramica Attica a figure nere in sesto secolo: le didascalie che nominano oggetti, animali e intere scene. Dopo un inquadramento di carattere storiografico, tipologico e quantitativo del fenomeno delle iscrizioni vascolari sulla ceramica attica a figure nere, volto a metterne in luce il framework teorico di riferimento nonché i principali aspetti distributivi, l'elaborato si concentra su un'analisi dettagliata dei 38 vasi che recano didascalie dipinti di oggetti, animali o intere scene. Tale analisi ha lo scopo di dimostrare come la marcata ridondanza semantica di queste iscrizioni trovi la sua giustificazione nel carattere iconico posseduto dalla parola dipinta nell'immagine. L'iscrizione, sebbene non necessaria da un punto di vista esplicativo, svolge nell'iconografia delle funzioni differenziate di carattere decorativo, narrativo e deittico. Tali considerazioni emergono con particolare evidenza nel caso caso delle didascalie di oggetti, animali e intere scene, ma hanno la potenzialità di essere estese alla totalità delle iscrizioni vascolari greche, nonché agli usi epigrafici di altre technai antiche, in primis la grande pittura.

(In)essential labels Semantic redundancy and visual iconicity of painted inscriptions on some sixth-century black-figure Athenian vases

MOSSALI, MATILDE
2022/2023

Abstract

The thesis aims to analyze a particular subset of inscriptions painted on Attic black-figure pottery in the sixth century: labels naming objects, animals, and entire scenes. First, a historiographical, typological, and quantitative framing of the phenomenon of vase inscriptions on Attic black-figure pottery will be presented, aimed at highlighting the theoretical framework as well as the main distributional aspects of the phenomenon. Subsequently, the work will focus on a detailed analysis of the 38 vases bearing painted labels of objects, animals, or entire scenes. This analysis aims to demonstrate how the pronounced semantic redundancy of these inscriptions is justified by the iconic character possessed by the painted word within the image. Although not essential from an explanatory point of view, the inscription fulfils differentiated decorative, narrative and deictic functions in the iconography. These considerations emerge particularly clearly in the case of labels for objects, animals, and entire scenes but have the potential to be extended to all Greek vase inscriptions, as well as to the epigraphic uses of other ancient technai, first and foremost wall painting.
2022
(In)essential labels Semantic redundancy and visual iconicity of painted inscriptions on some sixth-century black-figure Athenian vases
La tesi si propone di analizzare una particolare sotto categoria di iscrizioni dipinte sulla ceramica Attica a figure nere in sesto secolo: le didascalie che nominano oggetti, animali e intere scene. Dopo un inquadramento di carattere storiografico, tipologico e quantitativo del fenomeno delle iscrizioni vascolari sulla ceramica attica a figure nere, volto a metterne in luce il framework teorico di riferimento nonché i principali aspetti distributivi, l'elaborato si concentra su un'analisi dettagliata dei 38 vasi che recano didascalie dipinti di oggetti, animali o intere scene. Tale analisi ha lo scopo di dimostrare come la marcata ridondanza semantica di queste iscrizioni trovi la sua giustificazione nel carattere iconico posseduto dalla parola dipinta nell'immagine. L'iscrizione, sebbene non necessaria da un punto di vista esplicativo, svolge nell'iconografia delle funzioni differenziate di carattere decorativo, narrativo e deittico. Tali considerazioni emergono con particolare evidenza nel caso caso delle didascalie di oggetti, animali e intere scene, ma hanno la potenzialità di essere estese alla totalità delle iscrizioni vascolari greche, nonché agli usi epigrafici di altre technai antiche, in primis la grande pittura.
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