It’s been a while since researches regarding addiction-related disorders have focused on the study of personality factors, the experience lived by individuals, neurophysiological aspects in order to create even better therapeutic approaches, built from case to case, both for substance-related or for strictly behavioural addictions. Gathered data and literature demonstrate how much craving - the new criteria presented in DSM 5 for substance- and no substance- related disorders, and impulsivity – recognised as a contributing factor for addiction development, are connected. Clinical methods have found in the new technology area a valuable scientific support to create new therapeutic approaches. Knowledge acquired with imaging techniques, neurofeedback (BCI) and trainings have been included in experiments, increasing the interest about using these methods in the addiction studies. The Resilience Orientated Model (MOR) has guaranteed a wise training use. Training can promote self-control, attention and motivation which are considered as protective factors against impulsivity. The objective of the present study consists in the analysis of a therapeutic approach introducing BCI while an addiction therapy is going on. The results would demonstrate how an individualized therapy (Stroop test, Cue eliciting) can change a person condition whilst fading the bad sensations generated by a substance-specific craving.

La ricerca nel campo dei disturbi legati ad una dipendenza ha da tempo concentrato la sua attenzione nello studio degli aspetti della personalità, l’esperienza vissuta dagli individui, i correlati neurofisiologici per poter costruire approcci terapeutici sempre migliori, diversificati da caso a caso, sia per le dipendenze provocate da sostanze sia per quelle prettamente comportamentali. I dati raccolti e i risultati ottenuti in letteratura sul craving, nuovo criterio diagnostico presente nel DSM 5 per i disturbi correlati a sostanze e non, e l’impulsività, riconosciuto come fattore coadiuvante allo sviluppo di una dipendenza, dimostrano quanto siano entrambi strettamente legati. Nel settore delle nuove tecnologie la clinica ha trovato un valido supporto scientifico per la creazione di nuovi approcci terapeutici: includendo nelle sperimentazioni le conoscenze apprese grazie alle tecniche di imaging, neurofeedback (BCI) e training, l’interesse verso l’utilizzo di questi strumenti nell’ambito delle dipendenze ha cominciato a muovere i primi passi. Il MOR (Modello Orientato alla Resilienza) garantisce con i suoi principi un adeguato utilizzo della tecnica del training, considerato generalmente promotore dell’autocontrollo, dell’attenzione e la motivazione – tutti fattori protettivi contro lo sviluppo dell’impulsività. L’obiettivo del presente studio sperimentale è analizzare questo approccio terapeutico: introducendo nella terapia l’uso delle interfacce Brain-Computer, costruire un training individualizzato (Stroop test, Cue eliciting) nella cura delle dipendenze per dimostrare quanto la condizione dei soggetti possa essere modificata, smorzando le sensazioni spiacevoli causate dal craving verso una sostanza specifica.

MIND MORE, CRAVE LESS: uno studio sperimentale su una terapia nuova, strutturata e individualizzata basata sul training con BCI contrapposto all’impulsività nei disturbi correlati all’uso di sostanze

DE NITTIS, ALEX
2014/2015

Abstract

It’s been a while since researches regarding addiction-related disorders have focused on the study of personality factors, the experience lived by individuals, neurophysiological aspects in order to create even better therapeutic approaches, built from case to case, both for substance-related or for strictly behavioural addictions. Gathered data and literature demonstrate how much craving - the new criteria presented in DSM 5 for substance- and no substance- related disorders, and impulsivity – recognised as a contributing factor for addiction development, are connected. Clinical methods have found in the new technology area a valuable scientific support to create new therapeutic approaches. Knowledge acquired with imaging techniques, neurofeedback (BCI) and trainings have been included in experiments, increasing the interest about using these methods in the addiction studies. The Resilience Orientated Model (MOR) has guaranteed a wise training use. Training can promote self-control, attention and motivation which are considered as protective factors against impulsivity. The objective of the present study consists in the analysis of a therapeutic approach introducing BCI while an addiction therapy is going on. The results would demonstrate how an individualized therapy (Stroop test, Cue eliciting) can change a person condition whilst fading the bad sensations generated by a substance-specific craving.
2014
MIND MORE, CRAVE LESS: an experimental study on a new, structured and individualized BCI training-based therapy facing impulsivity in substance-related disorders
La ricerca nel campo dei disturbi legati ad una dipendenza ha da tempo concentrato la sua attenzione nello studio degli aspetti della personalità, l’esperienza vissuta dagli individui, i correlati neurofisiologici per poter costruire approcci terapeutici sempre migliori, diversificati da caso a caso, sia per le dipendenze provocate da sostanze sia per quelle prettamente comportamentali. I dati raccolti e i risultati ottenuti in letteratura sul craving, nuovo criterio diagnostico presente nel DSM 5 per i disturbi correlati a sostanze e non, e l’impulsività, riconosciuto come fattore coadiuvante allo sviluppo di una dipendenza, dimostrano quanto siano entrambi strettamente legati. Nel settore delle nuove tecnologie la clinica ha trovato un valido supporto scientifico per la creazione di nuovi approcci terapeutici: includendo nelle sperimentazioni le conoscenze apprese grazie alle tecniche di imaging, neurofeedback (BCI) e training, l’interesse verso l’utilizzo di questi strumenti nell’ambito delle dipendenze ha cominciato a muovere i primi passi. Il MOR (Modello Orientato alla Resilienza) garantisce con i suoi principi un adeguato utilizzo della tecnica del training, considerato generalmente promotore dell’autocontrollo, dell’attenzione e la motivazione – tutti fattori protettivi contro lo sviluppo dell’impulsività. L’obiettivo del presente studio sperimentale è analizzare questo approccio terapeutico: introducendo nella terapia l’uso delle interfacce Brain-Computer, costruire un training individualizzato (Stroop test, Cue eliciting) nella cura delle dipendenze per dimostrare quanto la condizione dei soggetti possa essere modificata, smorzando le sensazioni spiacevoli causate dal craving verso una sostanza specifica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/3999