La teoria della mente (TOM) è la capacità di attribuire, agli altri, stati mentali diversi dai propri e di prevedere o spiegare di conseguenza il loro comportamento. Si tratta di un costrutto nato nell’ambito degli studi della psicologia dello sviluppo, dove è ormai condivisa ed accettata l’osservazione che il bambino con sviluppo tipico manifesti una prima forma di TOM esplicita intorno ai quattro anni, e che tale abilità si perfezioni progressivamente durante l’infanzia e l’adolescenza. Negli ultimi venti anni le ricerche sulla TOM si sono rivolte anche al periodo di vita dell’invecchiamento, con risultati controversi: alcuni studi non hanno riscontrato differenze nelle prestazioni di TOM di giovani e anziani, con uno studio in particolare che evidenzia una prestazione migliore da parte di individui di età superiore ai 60 anni rispetto a giovani adulti tra i 19 e i 30 anni. La maggior parte delle ricerche ha invece dimostrato un declino progressivo di questa abilità a partire dai 60 anni. Scopo della presente tesi è stato di indagare, mediante una ricerca sperimentale, le prestazioni a compiti di TOM da parte di un campione di 32 individui sani di età dai 65 ai 91 anni, confrontandole con le prestazioni di 28 individui dai 18 ai 35 anni. Inoltre, la ricerca aveva l’obiettivo di chiarire la relazione tra TOM e funzioni esecutive, ossia abilità cognitive di base come inibizione, memoria di lavoro e shifting, che sono negativamente influenzate dal processo di invecchiamento e che potrebbero spiegare, almeno in parte, l’eventuale declino nella TOM. Anche le abilità linguistiche - conoscenze semantiche e abilità grammaticali - sono state esaminate. L’elaborato è suddiviso in due capitoli: il primo capitolo illustra brevemente il costrutto della TOM, le differenze tra TOM ed empatia, e il riferimento agli studi sulla TOM in età adulta e anziana. Alcuni cenni sui processi di invecchiamento cognitivo permettono di introdurre e descrivere le funzioni esecutive e il loro legame con la TOM. Il secondo capitolo descrive la ricerca eseguita e rielabora i risultati emersi con quanto presentato nel primo capitolo. In conclusione, i risultati dello studio indicano che la TOM subisce un declino durante l’invecchiamento, mentre, in linea generale, le prestazioni ai compiti di controllo, dove si presenta lo stesso compito privo della variabile TOM, non hanno mostrato differenze significative tra giovani e anziani. I risultati mostrano inoltre che il declino delle abilità di TOM nell’anziano è spiegato dal deterioramento di alcune funzioni esecutive e di comprensione della grammatica.

La teoria della mente nell'invecchiamento. Il rapporto con le funzioni esecutive.

RAGOSTA, ANTONIETTA AMABILE
2017/2018

Abstract

La teoria della mente (TOM) è la capacità di attribuire, agli altri, stati mentali diversi dai propri e di prevedere o spiegare di conseguenza il loro comportamento. Si tratta di un costrutto nato nell’ambito degli studi della psicologia dello sviluppo, dove è ormai condivisa ed accettata l’osservazione che il bambino con sviluppo tipico manifesti una prima forma di TOM esplicita intorno ai quattro anni, e che tale abilità si perfezioni progressivamente durante l’infanzia e l’adolescenza. Negli ultimi venti anni le ricerche sulla TOM si sono rivolte anche al periodo di vita dell’invecchiamento, con risultati controversi: alcuni studi non hanno riscontrato differenze nelle prestazioni di TOM di giovani e anziani, con uno studio in particolare che evidenzia una prestazione migliore da parte di individui di età superiore ai 60 anni rispetto a giovani adulti tra i 19 e i 30 anni. La maggior parte delle ricerche ha invece dimostrato un declino progressivo di questa abilità a partire dai 60 anni. Scopo della presente tesi è stato di indagare, mediante una ricerca sperimentale, le prestazioni a compiti di TOM da parte di un campione di 32 individui sani di età dai 65 ai 91 anni, confrontandole con le prestazioni di 28 individui dai 18 ai 35 anni. Inoltre, la ricerca aveva l’obiettivo di chiarire la relazione tra TOM e funzioni esecutive, ossia abilità cognitive di base come inibizione, memoria di lavoro e shifting, che sono negativamente influenzate dal processo di invecchiamento e che potrebbero spiegare, almeno in parte, l’eventuale declino nella TOM. Anche le abilità linguistiche - conoscenze semantiche e abilità grammaticali - sono state esaminate. L’elaborato è suddiviso in due capitoli: il primo capitolo illustra brevemente il costrutto della TOM, le differenze tra TOM ed empatia, e il riferimento agli studi sulla TOM in età adulta e anziana. Alcuni cenni sui processi di invecchiamento cognitivo permettono di introdurre e descrivere le funzioni esecutive e il loro legame con la TOM. Il secondo capitolo descrive la ricerca eseguita e rielabora i risultati emersi con quanto presentato nel primo capitolo. In conclusione, i risultati dello studio indicano che la TOM subisce un declino durante l’invecchiamento, mentre, in linea generale, le prestazioni ai compiti di controllo, dove si presenta lo stesso compito privo della variabile TOM, non hanno mostrato differenze significative tra giovani e anziani. I risultati mostrano inoltre che il declino delle abilità di TOM nell’anziano è spiegato dal deterioramento di alcune funzioni esecutive e di comprensione della grammatica.
2017
Theory of mind in aging. Relation with the executive functions.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/8048