In this thesis, we set out to investigate the level of digital awareness, sometimes referred to as digital citizenship or digital literacy, among Italians. Is our society ready to face the digital transition, or is there a risk of passively undergoing it due to the limited skills prevalent in this domain? Can we label ourselves as digital citizens, or are we on the verge of being exiled? After introducing the topic by providing an overview of the use of digital devices and the internet in Italy, we delved into the subject, examining what digital awareness specifically entails and identifying its dimensions. To paint a comprehensive picture, we addressed both the risks and opportunities of the online realm, followed by a brief analysis of the current institutional situation from this perspective. Having provided all the tools to comprehend the study, we transitioned to the operational phase. A large-scale quantitative questionnaire was implemented to investigate users' levels of digital awareness, complemented by a qualitative focus group to explore the perspectives of content creators who actively engage with platforms. Upon analyzing both outcomes, we have reached the conclusion that, despite users being more prepared than anticipated, they are not as aware. Indeed, it has emerged that awareness is not solely derived from knowledge but also from responsibility. In this regard, the final chapter scrutinized the responsibilities of all stakeholders: platforms, public actors, users, and creators. The synthesis of all addressed topics is ultimately presented through the case study Unfluencer, a project created by the thesis author to practically implement a new concept of influence that contributes to awareness on a constructive level. Consequently, we arrived at the conclusion that among Italians, knowledge of digital tools and their functionalities from various perspectives exceeds common perceptions. However, the same cannot be said for responsibility, with primary issues revolving around the dissemination of unverified information and online privacy. The solution to these challenges lies within the tools themselves. By fostering digital empowerment in individuals, starting from an early stage such as in schools, we can not only navigate the path to awareness but also chart it ourselves. For this reason, more than being mere citizens or exiles, we can define ourselves as the architects of this new “digital city”. It is up to us to establish its limits and rules.

In questa tesi ci siamo posti l’obiettivo di indagare il livello di consapevolezza digitale, talvolta definitiva cittadinanza digitale o digital literacy, degli italiani. La nostra società è pronta ad affrontare la transizione digitale o c’ il rischio di subirla passivamente a causa delle poche competenze diffuse in questo ambito? Possiamo definirci cittadini digitali, o stiamo per diventare degli “esiliati”? Dopo aver introdotto il tema facendo una panoramica dell’uso dei dispositivi digitali e di Internet in Italia, ci siamo addentrati nell’argomento vedendo cosa si intende nello specifico per consapevolezza digitale e quali sono le sue dimensioni. Per avere uno scenario completo, abbiamo affrontato sia i rischi che le opportunità della Rete, per poi fare una breve analisi dell’attuale situazione istituzionale da questo punto di vista. Una volta messi a disposizione tutti gli strumenti per comprendere lo studio, siamo passati alla fase operativa: è stato realizzato un questionario quantitativo su larga scala per indagare sul livello di consapevolezza digitale degli utenti, e un focus group qualitativo per indagare invece sul punto di vista dei creatori di contenuti, che non si limitano ad usare le piattaforme passivamente. Dopo aver analizzato entrambi i risultati, siamo arrivati alla conclusione che, nonostante gli utenti siano più preparati del previsto, non sono così consapevoli. Infatti, è emerso che la consapevolezza non è data solo dalla conoscenza, ma anche dalla responsabilità. A tal proposito, nell’ultimo capitolo abbiamo analizzato le responsabilità di tutti i protagonisti: piattaforme, attori pubblici, utenti e creator. La sintesi di tutti gli argomenti affrontati è presentata infine attraverso il caso studio Unfluencer, progetto creato dall’autore della tesi proprio per mettere in pratica un concetto di influenza nuovo, che sia costruttivo a livello di consapevolezza. Siamo arrivati quindi alla conclusione che tra gli italiani la conoscenza degli strumenti digitali e dei loro funzionamenti da ogni punto di vista è superiore a ciò che si crede, ma non si può dire lo stesso per la responsabilità: i problemi principali riguardano la diffusione di informazioni non verificate e la privacy online. La risposta a tutto ciò, si trova negli strumenti stessi. Stimolando l’empowerment digitale sugli individui già a partire dalla scuola, possiamo non solo percorrere le strada per la consapevolezza, ma tracciarla noi stessi. Per questo motivo, più che cittadini o esiliati, possiamo definirci costruttori di questa nuova “città digitale”: siamo noi a stabilirne i limiti e le regole.

Unfluencer: il ruolo della consapevolezza nella società della (dis)informazione. Riconoscere rischi e opportunità per ottenere una cittadinanza digitale.

NUZZO, ANDREA
2022/2023

Abstract

In this thesis, we set out to investigate the level of digital awareness, sometimes referred to as digital citizenship or digital literacy, among Italians. Is our society ready to face the digital transition, or is there a risk of passively undergoing it due to the limited skills prevalent in this domain? Can we label ourselves as digital citizens, or are we on the verge of being exiled? After introducing the topic by providing an overview of the use of digital devices and the internet in Italy, we delved into the subject, examining what digital awareness specifically entails and identifying its dimensions. To paint a comprehensive picture, we addressed both the risks and opportunities of the online realm, followed by a brief analysis of the current institutional situation from this perspective. Having provided all the tools to comprehend the study, we transitioned to the operational phase. A large-scale quantitative questionnaire was implemented to investigate users' levels of digital awareness, complemented by a qualitative focus group to explore the perspectives of content creators who actively engage with platforms. Upon analyzing both outcomes, we have reached the conclusion that, despite users being more prepared than anticipated, they are not as aware. Indeed, it has emerged that awareness is not solely derived from knowledge but also from responsibility. In this regard, the final chapter scrutinized the responsibilities of all stakeholders: platforms, public actors, users, and creators. The synthesis of all addressed topics is ultimately presented through the case study Unfluencer, a project created by the thesis author to practically implement a new concept of influence that contributes to awareness on a constructive level. Consequently, we arrived at the conclusion that among Italians, knowledge of digital tools and their functionalities from various perspectives exceeds common perceptions. However, the same cannot be said for responsibility, with primary issues revolving around the dissemination of unverified information and online privacy. The solution to these challenges lies within the tools themselves. By fostering digital empowerment in individuals, starting from an early stage such as in schools, we can not only navigate the path to awareness but also chart it ourselves. For this reason, more than being mere citizens or exiles, we can define ourselves as the architects of this new “digital city”. It is up to us to establish its limits and rules.
2022
Unfluencer: the role of awareness in the society of (mis)information. Discerning risks and opportunities to obtain a digital citizenship.
In questa tesi ci siamo posti l’obiettivo di indagare il livello di consapevolezza digitale, talvolta definitiva cittadinanza digitale o digital literacy, degli italiani. La nostra società è pronta ad affrontare la transizione digitale o c’ il rischio di subirla passivamente a causa delle poche competenze diffuse in questo ambito? Possiamo definirci cittadini digitali, o stiamo per diventare degli “esiliati”? Dopo aver introdotto il tema facendo una panoramica dell’uso dei dispositivi digitali e di Internet in Italia, ci siamo addentrati nell’argomento vedendo cosa si intende nello specifico per consapevolezza digitale e quali sono le sue dimensioni. Per avere uno scenario completo, abbiamo affrontato sia i rischi che le opportunità della Rete, per poi fare una breve analisi dell’attuale situazione istituzionale da questo punto di vista. Una volta messi a disposizione tutti gli strumenti per comprendere lo studio, siamo passati alla fase operativa: è stato realizzato un questionario quantitativo su larga scala per indagare sul livello di consapevolezza digitale degli utenti, e un focus group qualitativo per indagare invece sul punto di vista dei creatori di contenuti, che non si limitano ad usare le piattaforme passivamente. Dopo aver analizzato entrambi i risultati, siamo arrivati alla conclusione che, nonostante gli utenti siano più preparati del previsto, non sono così consapevoli. Infatti, è emerso che la consapevolezza non è data solo dalla conoscenza, ma anche dalla responsabilità. A tal proposito, nell’ultimo capitolo abbiamo analizzato le responsabilità di tutti i protagonisti: piattaforme, attori pubblici, utenti e creator. La sintesi di tutti gli argomenti affrontati è presentata infine attraverso il caso studio Unfluencer, progetto creato dall’autore della tesi proprio per mettere in pratica un concetto di influenza nuovo, che sia costruttivo a livello di consapevolezza. Siamo arrivati quindi alla conclusione che tra gli italiani la conoscenza degli strumenti digitali e dei loro funzionamenti da ogni punto di vista è superiore a ciò che si crede, ma non si può dire lo stesso per la responsabilità: i problemi principali riguardano la diffusione di informazioni non verificate e la privacy online. La risposta a tutto ciò, si trova negli strumenti stessi. Stimolando l’empowerment digitale sugli individui già a partire dalla scuola, possiamo non solo percorrere le strada per la consapevolezza, ma tracciarla noi stessi. Per questo motivo, più che cittadini o esiliati, possiamo definirci costruttori di questa nuova “città digitale”: siamo noi a stabilirne i limiti e le regole.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/3493